L’11 giugno è San Barnaba, data in cui “a s’tèa ol prat” (prima che diventi una giungla)
Il mese dal punto di vista meteorologico è cruciale per i contadini, quindi i detti in dialetto abbondano

Di Ezio Foresti*
Il mese di giugno, zögn, segna la metà dell’anno e l’inizio dell’estate, una stagione cruciale per i nostri contadini. Numerosi quindi i proverbi legati alla meteorologia, fondamentali per scandire il lavoro nei campi.
Il 10 giugno, Santa Margheréta, ol lì l’ispèta, cioè sta per essere raccolto. L’indicazione è ancora attuale perché da qualche tempo il lino viene di nuovo coltivato nelle nostre zone, precisamente ad Astino, dopo un periodo di latenza di circa sessant’anni.
La stessa data è fatidica per l’abbigliamento, perché corrisponde al proverbiale quaranta de mas in cui si possono finalmente molà i strass, cioè adottare abiti leggeri. Il giorno dopo è San Barnaba, data in cui a s’tèa ol prat. Viste le piogge di questo periodo, è un’attività oltremodo opportuna, prima che gli steli raggiungano un’altezza da giungla.
Se per caso l’11 giugno dovesse piovere, occorre strepà ’l fasöl e portàl a cà, forse per evitare una dose eccessiva di acqua. Le precipitazioni in questa data sono particolarmente avverse all’uva, infatti se l’piöv ol dé de San Barnabaa l’và töta l’öa bianca; se l’piöv de matina a sira la à amal l’öa bianca el’öa nigra. In altre parole c’è da augurarsi che splenda il sole, se non si vuole rinunciare alla vendemmia.
Circa una settimana dopo, il 19 giugno,è San Gervasio, San Gervàs. In questo caso c’è da temere una specie di alluvione, poiché se l’piöv a San Gervàs ol scarpulì per öna setmana a l’g h’ài pé bagnàcc. Se persino i calzolai hanno le estremità umide per sette giorni, se non è diluvio poco ci manca.
Restando in tema la élia de San Gioàn al’piöv töcc i agn. La pioggia è quindi un appuntamento fisso il 22 giugno, subito dopo il solstizio d’estate. Ma se invece il tempo è sereno, c’è da trarne un buon auspicio, dato che la söcia inàcc de San Gioàn l’è sègn de ü gran bu an. Visto come si sono messe ultimamente le cose, c’è da temere che quest’ultima profezia sia lontana dall’avverarsi.
*in memoria