Perfetta per chi vuol fare arrampicata

La quiete della Valle dei Mulini

La quiete della Valle dei Mulini
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Solitaria e tranquilla, la Valle dei Mulini è il luogo perfetto per una passeggiata in famiglia in questo inizio di primavera. Una zona caratterizzata dal frusciare del ruscello che accompagna gli escursionisti per buona parte del percorso, ma anche dal profumo delle tantissime fioriture presenti e dalle ripide pareti calcaree, palestra per i climber professionisti che vogliono sfidare le falesie della Corna di San Peder. In questo luogo suggestivo possiamo percorrere una facile passeggiata che i più allenati possono concludere con un giro ad anello risalendo la Valle dei Mulini fino alla sua testata, con bella vista sul Pizzo Corzene, la Presolana e il Monte Visolo. E, se ci affrettiamo, potremmo anche riuscire a pestare l’ultima neve.

 

 

Partenza da Rusio. La partenza per la nostra escursione è questo bellissimo borgo, frazione del poco distante Comune di Castione della Presolana. Questo antico nucleo è uno dei pochi esempi di architettura contadina e mantiene un aspetto tipico delle contrade dei secoli scorsi. Le case rurali e le viuzze si concentrano intorno alla chiesetta di San Giacomo, collocata al centro del paesino, e la contrada, piccola e tranquilla, è abitata quasi esclusivamente da locali. È il punto di partenza di molti itinerari: la Via del Latte, il Rifugio Olmo, la Malga Campo, la graziosa Chiesetta di San Peder e la Valle dei Mulini, nostra destinazione. Il nostro percorso parte pochi metri prima dell’abitato, in prossimità di un’ampio parcheggio. Alla nostra sinistra si snoda la carrareccia marchiata dai segnavia CAI 317/318, che tra le varie indicazioni riporta anche il nome di “Via del Latte” proprio per le tante malghe presenti sul percorso.

Nella forra della Valle dei Mulini. Dopo pochi metri in falsopiano, pieghiamo a sinistra, lungo il segnavia CAI 318. Lo scenario che si apre agli occhi degli escursionisti lascia senza parole. La valle prosegue incassata dalle alte pareti di roccia calcarea, anfratti e canyon scavati negli anni dagli affluenti del torrente Borzo, che trova la sua vita pochi chilometri più a valle. Il nome di questa zona è data proprio dall’acqua, fonte primaria che centinaia di anni fa alimentava i tanti mulini presenti nel territorio, oggi ormai scomparsi. Noi proseguiamo nella valle, sempre più chiusa e incassata dalle stretti pareti, superando guadi e caratteristici ponticelli di legno. Sul percorso alcune panchine, poste proprio di fronte al torrente e immerse nelle fioriture primaverili, invitano gli escursionisti a qualche momento di riposo. Noi proseguiamo alternando tratti in salita a tratti pianeggianti, ignorando le deviazioni per il vicino Santuario di San Peder e per la Malga di Bares, e continuiamo tra latifoglie e conifere.

1 - Partenza lungo il sentiero CAI 318
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4 - Ponticelli sulla Via del Latte
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Ponticelli sulla Via del Latte

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6 - Panorama dalla testata della valle
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Panorama dalla testata della valle

7 - Presolana
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Presolana

8 - Visolo, Corzene e Presolana
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Visolo, Corzene e Presolana

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10 - Il Monte Pora
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Il Monte Pora

11 - Cascatelle
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12 - Fioriture
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Malga e Colle di Presolana. Il sentiero, sempre ben segnalato, piega a sinistra del torrente e risale nel bosco con pendenza più accentuata, superando un bacino dell’acqua e uscendo ai pascoli che ospitano la Malga Presolana. Alle nostre spalle il panorama si apre sulla Valle dei Mulini, appena percorsa, mentre davanti appare lo spettacolo dettato della Regina delle Orobie, la Presolana, e i vicini Pizzo Corzene e Monte Visolo. Con un breve sforzo raggiungiamo la malga (m.1500 circa) posta nel centro del pascolo, che abbandoniamo piegando a destra lungo il segnavia CAI 319. È l’ultimo sforzo che ci porterà al Colle della Presolana, posto a metri 1700 e punto più alto della nostra escursione. Possiamo togliere lo zaino e ammirare lo spettacolo offerto della Regina delle Orobie, coperta dall’ultima neve primaverile.

Il giro ad anello. Siamo a due ore di cammino. Possiamo scegliere di tornare dal percorso comune all’andata o allungare la nostra gita con un giro ad anello che ricalcherà per un breve tratto le orme della già citata “Via del Latte”. Nel secondo caso, dal Colle scendiamo alla sottostante strada sterrata e pieghiamo a destra, abbandonando il segnavia CAI 319. Tra boschi e pascoli (segnavia 25) raggiungiamo la Malga Cornetto Alta e successivamente la Malga Bassa, fino a scendere alla baita di Val di Papa (m.1290). Noi continuiamo lungo la sterrata, imbocchiamo il segnavia 24 e seguendo la mulattiera rientriamo alle contrada di Rusio, nostro punto di partenza.

13 - Nel bosco
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15 - Le falesie di arrampicata
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Le falesie di arrampicata

16 - Al ritorno
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17 - Cascatelle
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18 - La chiesa si San Peder
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La chiesa di San Peder

19 - Via del ritorno
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20 - Panoramica dal drone a 180°
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Le falesie di arrampicata e la Chiesa di San Peder. Dopo pochi minuti di cammino lungo la Valle dei Mulini, non possiamo non notare le indicazioni che riportano i nomi delle pareti di arrampicata presenti. Sono infatti attrezzate quattro falesie (Giambi-Rossa-San Peder-Chignol), con un gran numero di itinerari molto vari per difficoltà e tipologia, che possono accontentare anche i climber più esperti, con diffcoltà dal 4° fino all’8° grado alpinistico. Poco distante dalle strapiombanti pareti troviamo la chiesetta di San Peder, considerata la più antica del territorio e datata 1155. A pianta rettangolare, è ricca di bellissimi affreschi. Dipinta intorno al 1580, è stata restaurata nel 1974 e oggi è una piccola perla posta sulla cima dell’omonima falesia.

Conclusioni. Il percorso ad anello tocca i 15 km e gli 800 metri di dislivello positivo. Si svolge su un tracciato facile e accessibile a tutti in circa 4 ore di cammino. L’ultima perla della giornata è data dalla contrada di Rusio e dalla sua settecentesca chiesetta dedicata a San Giacomo, struttura che merita sicuramente una visita e alcuni minuti del nostro tempo.

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