In via Fantoni

La bottega di Gino, da 156 anni al servizio di Alzano Lombardo

La bottega di Gino, da 156 anni al servizio di Alzano Lombardo
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«Salve!». «No signorina, si dice buongiorno e buonasera signore o signora. È un segno di cortesia, è l’equivalente dell’inglese Mister e Miss». E ha ragione lui. Ti accoglie così Luigi Rossi, detto Gino, titolare dell’omonimo negozio di abbigliamento in via Fantoni. Cos’ha di speciale questa bottega? È la più antica del paese. Che dico, la più antica della Bergamasca! Forse addirittura la più antica d’Italia, ma per questo bisognerebbe fare qualche ricerca in più. Ma 156 anni di attività sono un traguardo incredibile.

 

 

«Tutto ha inizio nel 1863 – comincia a raccontare Luigi Rossi – con la fondazione della bottega da parte di Patrizio Rinaldi. L’ha gestita per trent’anni, poi l’ha ceduta nel 1893 al genero Narno Nicòli. Attenzione, non Nicoli, ma Nicòli. Una famiglia di origine svizzera e di grande lustro. Il loro trasferimento sul territorio bergamasco risale a molti anni prima, con l’arrivo di Lupo Nicòli. Qui si sposa con una ragazza del posto e suo figlio, Martino Attilio Nicòli, diventa architetto e un personaggio di spicco qui ad Alzano: a lui si deve il rifacimento di Piazza della Basilica nel 1855 e la progettazione del cimitero del paese. Ma torniamo al negozio: Narno Nicòli è nipote di Martino Attilio Nicòli ed eredita la bottega dal suocero Rinaldi. Ne è titolare fino al 1930, quando subentra la figlia Jolanda, mia mamma. Una donna forte: pensi che ha tenuto le redini della bottega per quarantasette anni, fino al 1977! È l’anno in cui è finalmente toccato a me prenderne in mano le sorti. E da quell’anno non ho più smesso, anche oggi che ho 84 anni».

E non esattamente un ottantaquattrenne qualunque. «Sono Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana – dice il sig. Rossi con orgoglio –, le mostro l’attestato. L’onorificenza mi è stata conferita dal presidente Ciampi nel 2004. Prima ancora sono stato nominato Cavaliere dello stesso Ordine. Anche mamma Jolanda ha...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 44 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 17 gennaio. In versione digitale, qui.

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