La Carrara riparte da Raffaello «Tre mostre l'anno per il rilancio»
Dopo le polemiche per il benservito a Emanuela Daffra, l’Accademia Carrara riparte dalla concretezza di una programmazione scientifica ed espositiva da qui al 2020. Un piano triennale presentato venerdì 24 dal nuovo direttore, Maria Cristina Rodeschini. Come portare più pubblico alla pinacoteca? «Con delle opere ospiti che abbiamo già immaginato – ha esordito Rodeschini -, con tre appuntamenti dedicati a Baschenis, per i 4 secoli dalla nascita, ad Anton Van Dick, di cui avremo un capolavoro, e soprattutto a Raffaello: è la prima mostra di livello internazionale che la Carrara dedica al mastro urbinate, con la specificità di poter partire dal nostro capolavoro, il San Sebastiano”. Tant’è che il titolo provvisorio che abbiamo dato alla mostra è “Raffaello attorno al San Sebastiano della Carrara”. Questo indica quindi che una grossa attenzione del museo sarà dedicata a iniziative e programmi che abbiano forte pertinenza con lo straordinario patrimonio che la Carrara conserva».
La sistemazione della barchessa. Alla presentazione c’era naturalmente il sindaco di Bergamo e presidente della Fondazione Accademia Carrara Giorgio Gori. Ha sottolineato che nel 2017 la struttura sarà sottoposta a aggiornamenti fondamentali, tra cui la risistemazione della barchessa di destra, grazie all’impegno gratuito – un dono, in sostanza - della Vitali.
Il programma espositivo. La mostra dedicata a Raffaello si tiene dal 7 dicembre 2017 al 2 aprile 2018: verrà ospitata, per questioni di spazio, nelle sale espositive della Gamec, ma una delle sue sei sezioni rimarrà invece in Carrara. Poi l’arrivo di un capolavoro dal Prado di Madrid, del dipinto «La Storia di Lucrezia» di Botticelli dall’Isabella Stewart Museum di Boston per l’esposizione che si terrà ad autunno del 2018, e di altre chicche dalla National Gallery. Un altro prestito dalla Frick Collection di New York, una delle più importanti collezioni private del mondo, porta avanti la sequela di collaborazioni internazionali nella primavera 2019. In autunno una retrospettiva del bergamasco (di nascita) Simone Peterzano, «Tra Tiziano e Caravaggio»: si aprirà con una serie di opere di Tiziano, per proseguire in un percorso rettilineo, con quelle di Peterzano e con il primo Caravaggio. Progetti praticabili: la concretezza va di pari passo alla ricerca. E comunque si tiene alta l’attenzione del pubblico. «Abbiamo lavorato in continuità con la gestione precedente perché non sarebbe stato logico rivoluzionare tutto», ha annotato la Rodeschini. Sullo sfondo, un progetto che potrebbe vedere la luce tra 2019 e 2020, incentrato sul melodramma come identità culturale di una nazione. Il fulcro? Donizetti, ovvio.
Il progetto scientifico. L’elenco è lungo. Verrà realizzato un catalogo dipinti del ‘300 e ‘400, replicato nel 2018 in formato elettronico. Continuano i prestiti di opere della Carrara a istituzioni straniere di prestigio. Prosegue l’attività di restauro dei dipinti e l’impegno per un incremento del patrimonio attraverso depositi e donazioni. Nasceranno una rivista museale in formato elettronico e un premio internazionale intitolato a Federico Zeri.