La Combricola teatrale di Gazzaniga e il ricordo di un signor primattore

Una doppia replica, come si conviene a un evento eccezionale, irripetibile. Nel 2000, a pochi mesi dall’inizio del nuovo millennio, la compagnia dialettale La Combricola di Gazzaniga teneva a fare le cose per bene per l’annuale rappresentazione in oratorio. Gino Gervasoni, classe 1923, leader di una compagnia formatasi nel 1992 in oratorio grazie all’entusiasmo di un gruppo di genitori, non voleva né poteva mancare. Nonostante una grave malattia ne stesse minando il fisico, Gino salì sul palco e insieme agli altri attori raccolse applausi da vero mattatore. Purtroppo gli ultimi: nei giorni appena successivi Gino salutò e se ne andò a raccogliere con struggente orgoglio la standing ovation degli angeli.
L’addio in piedi al primattore è senza dubbio fra i capitoli più intensi della piccola grande storia de La Combricola Gino Gervasoni, che quest’anno festeggia i suoi primi 25 anni di vita e vitalità. L’idea nacque come detto fra le mura dell’oratorio di Gazzaniga, dopo una recita scolastica in cui i genitori erano stati particolarmente coinvolti. Partì un gruppo che, pur recitando in dialetto, non trovò di meglio che darsi un nome esotico: It’s Magic, in omaggio a una scritta che campeggiava allora all’ingresso della struttura. Cinque anni dopo, aderendo al Ducato di Piazza Pontida, arrivò il cambio di nome, a sua volta integrato dalla dedica perenne a Gervasoni, che nel primo dopoguerra era particolarmente attivo in alcune compagnie di Valverde e Ponteranica, dove risiedeva.
Fra gli eredi di Gino c’è innanzitutto il figlio Mario, oggi fra gli attori che portano avanti con passione un impegno che unisce arte e amicizia. «A Gazzaniga - conferma Mario - c’era una compagnia attiva sino agli anni Quaranta, poi più nulla. Nel 1992 esordimmo con la commedia Ü èdof con dò moer, scritta dal torinese Franco Roberto e tradotta in bergamasco da papà Gino. Sono seguite tante rappresentazioni, preparate spesso per la festa oratoriana di giugno oppure per il Carnevale. L’idea è mantenere viva la tradizione del dialetto, offrendo momenti di sano e piacevole divertimento».
Oggi La Combricola è un gruppo di una dozzina di persone, che nonostante lo spirito da amatori, mostra un livello artistico tutt’altro che improvvisato, come testimonia il crescente successo di critica e di pubblico, con il teatro dell’oratorio costantemente esaurito e le affollate repliche in giro per la provincia. In cinque lustri di attività La Combricola ha messo in scena ventidue commedie. Oggi collaborano (sul palco e dietro le quinte) Rosa Bonalda, Cinzia Schena, Cinzia Bonalda, Gabriele Ghilardini, Angelo Ravasio, Angela Peracchi, Viviana Coter, Pietro Conti, Tiziana Cagnoni, Marta Cattaneo, Agostino Masserini, Luigi Garganico, Tullio Bortolotti ed Andrea Cambiaghi.
Gli auguri in rima, nel 2004 arrivarono da Abele Ruggeri, poeta e commediografo dialettale: «Di comedie, alégre e no, / specie chèle dialetài, / a ghi sémper vüt rispèt: / si ün esèmpe de passiù / e töt chèl che ì ‘mparàt / s’pöl dìl ciàr, ve l’ì südàt!». Il ricordo di venticinque anni di attività è invece affidato a una gita dall’ex curato Don Denis in Alta Val Brembana e da una nuova commedia che nel titolo racchiude una storia: Töta colpa d'ü sògn. Gino Gervasoni sarà sempre sul palco.