La Festa sull'aia di Mornico al Serio Sulle orme di Olmi e di Angiola

A Mornico al Serio, da giovedì 21 giugno a domenica 24 e da giovedì 28 giugno a domenica 1 luglio, si torna a vivere nel tempo del c’era una volta. È la Festa sull’aia, che dal 1981 e per 38 edizioni ininterrotte anima il paese della pianura bergamasca sud-orientale, scelto da Olmi come set per il suo celeberrimo Albero degli zoccoli.
Olmi e la maestra Angiola. E proprio da Olmi, o meglio dalla maestra Angela “Angiola” Gambarini che lo incontrò e dal regista fu sempre considerata amica e preziosa collaboratrice, è nata questa tradizione. L’indimenticabile signora nel 1981 aveva 60 anni, organizzò attorno a sé volontari, attori e cantanti e diede il via a una tradizione. Già allora, anche se un po’ più breve in termini di giorni, la festa si teneva nella zona della cascina “Castello”, allestita con bancarelle, mostre, zona ballo e cucina della tradizione.
Angiola era una forza della natura. Nata e cresciuta a Mornico, ci era ritornata dopo aver studiato dalla Canossiane a Bergamo con un diploma da maestra in mano e si era dedicata con entusiasmo e determinazione ai ragazzi e alla sua comunità. Organizzava iniziative culturali e sociali di ogni genere, dall’Aido alla Polisportiva, dalla compagnia teatrale, che rifondò, alla biblioteca, che aprì e che oggi è intitolata a lei. Fino alle riviste musicali, i cineforum, i carnevali, i recital. E poi, appunto, la Festa sull’aia.




La Festa sull’aia. Cascina “Castello” (o meglio, la sua aia) dove si svolge la festa è uno dei set di Olmi, e con il suo stesso intento rinasce ogni anno: per ricordare e valorizzare le tradizioni popolari bergamasche, il mondo contadino, la campagna della Bassa Bergamasca, le radici. Ad accogliere i visitatori ci sono mostre, musica e danze, cucina tipica (qui il programma completo di questa edizione 2018).
Negli anni il successo è stato confermato dal pubblico e anche dalla critica, basti pensare che oggi la Festa sull’aia® è un marchio registrato e Rai Radio 1 nel 2012 l’ha definita la «sagra più significativa del Nord Italia».
Perché proprio a Cascina “Castello”. La cascina che fa da cornice alla festa è proprio nel centro storico del paese ed è denominata “Castello” per la sua torretta particolare. Acquistata dal 1987 dal Comune, dopo essere stata nel ’78 set per l’Albero degli zoccoli (la scena è quella del raccolto nella casa padronale), è rimasta inutilizzata fino alla ristrutturazione del ’93, anche se in parte risulta non agibile tutt’oggi. Ma è il luogo perfetto per rievocare e riunirsi.