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La gioia è quando “l’canta ’l mèrlo” (perché è finito l’inverno)

I proverbi in bergamasco sul Natale e le giornate che ricominciano ad allungarsi

La gioia è quando “l’canta ’l mèrlo” (perché è finito l’inverno)
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Di Ezio Foresti*

Se si pensa al mese di dicembre è inevitabile citare il Natale e tutto quello che ci sta intorno. La ricorrenza religiosa più sentita fa passare tuttavia in secondo piano un mondo intero di credenze e abitudini legate al mondo contadino e agli eventi meteorologici del mese.

La stessa santa Lucia, conosciuta da tutti per l’incombenza di portare regali ai piccoli bergamaschi, aveva anche la funzione di annunciare le nevicate con una prima spruzzata, come racconta il detto a Santa Lösséa a l’vé la spéa. I cambiamenti climatici degli anni più recenti hanno reso incerta la seconda parte della proposizione: a Nedàl la é sènsa fal.

Vero è che il 25 dicembre segnala anche un importante passo avanti nella lunghezza delle giornata: a Nedàl ü pas de gal. Una durata che si accentuerà il 29, giorno di San Tomàs, quando ol dé a l’se slónga de la bóca al nas. Per quanto riguarda invece la temperatura, sappiamo che a Sant’Ambrös ol frècc l’ispiör, cioè il calo della temperatura comincia a diventare fastidioso già il 7 dicembre.

E non è che la situazione migliori di molto nei giorni a seguire, perché a San Gioàn chi gh’à lana fà pagn, un chiaro invito a coprirsi bene anche il 27, nel giorno del santo evangelista.

Altre tracce del nostro passato si trovano nei proverbi dedicati proprio al Natale. Prima de Nedàl a s’mangia töcc istèss, dòpo Nedàl a l’mangia chi ghe n’à ci trasporta direttamente in un’epoca in cui non si pensava certo ai cenoni luculliani di oggi, perché l’inverno è lungo, e chi non aveva accumulato abbastanza risorse rischiava di rimanere senza cibo.

Prima di questa data occorreva anche occuparsi della filatura, perché chi prima de Nedàl no fila, dopo Nedàl sospira. Adesso capiamo perché un tempo si aspettavano con tanta ansia i primi segnali della bella stagione. Tendete bene le orecchie, perché quando l’canta ‘l mèrlo, l’è finìt l’invèrno.

*in memoria

Commenti
Paolo74

La gioia è quando canta il mio merlo !

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