Fuochi, preghiere, bancarelle

La festa in Borgo Santa Caterina per quelli che guardano il cielo

La festa in Borgo Santa Caterina per quelli che guardano il cielo
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[Foto di Antonio Milesi]

 

«Il prevosto monsignor Andrea Paiocchi non c’è perché è andato a fare le confessioni». Dalla casa parrocchiale di Borgo Santa Caterina rispondono così. Proviamo allora al Santuario, ma il telefono del cappellano, don Angelo Lorenzi, stacca dopo due squilli. Don Angelo lo conosciamo, è un sant’uomo: vuoi vedere che anche lui è in Chiesa a confessare? Per saperlo sarebbe bastato dare per tempo un’occhiata al programma che recita: «Lunedì 17 agosto. Ore 16 Vespri della Vigilia, tempo utile per le S.S. Confessioni e le Benedizioni al trono della B.V. Addolorata».

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Ci sono alcuni giorni all’anno – questi che stiamo vivendo, subito dopo Ferragosto - in cui nel quartiere di Santa Caterina l’esercito della movida e la gente del borgo depongono armi e cocktail e utilizzano ancora le lettere maiuscole: B.V. sta per Beata Vergine e S.S. per Santissime. E pare perfino che alle Confessioni e alle Benedizioni partecipino persone insospettabili dei due schieramenti. Ma evidentemente non solo loro, visto che sono migliaia i bergamaschi per i quali la festa della Apparizione – si chiama così anche se la Madonna qui non è apparsa come in altri luoghi poi divenuti santuari – è un momento importante. Un appuntamento che da 413 anni, ininterrottamente, rinnova il miracolo di un popolo che si ritrova per far visita all’affresco e alla statua dell’Addolorata custoditi nel Santuario. Persone singole e intere famiglie si mettono in fila e passano davanti al trono – la statua che stasera verrà portata in processione - per ricevere la benedizione e recitare una preghiera. Un gesto semplicissimo, senza pretese. È così e basta. Ai teologi e agli intellettuali non piace? Sono problemi loro. D’altra parte, qualcuno lo ha pure scritto che nelle chiese comandano i preti, ma nei santuari comanda la gente.

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Da dove viene questa lunga tradizione? Da un episodio accaduto a mezzogiorno del 18 agosto 1602 quando una stella (una stella, a mezzogiorno) illuminò con tre raggi l’affresco della Madonna Addolorata dipinto sul muro di una casa presso il ponte della Stongarda. Il dipinto è una sorta di Pietà di Michelangelo: la Madonna tiene in braccio il suo Gesù, una madre affranta che sostiene un figlio morto. Ebbene, l’affresco era stato realizzato cinque anni prima da Giacomo Anselmi, ma versava già in pessime condizioni. Si stava scrostando e sarebbe scomparso di lì a poco se la luce di quei raggi provenienti dalla stella, improvvisamente, non lo avesse restaurato mirabilmente sotto gli occhi di molte persone sbalordite. A quel prodigio ne seguirono altri e non passò neanche un anno che si diede avvio alla costruzione del Santuario. Il dipinto, ovviamente, venne collocato sopra l’altare maggiore e da quattro secoli la gente del borgo lo venera, insieme alla statua che venne realizzata poco dopo, come il più caro dei suoi simboli.

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Sono molti i luoghi in cui la devozione popolare è scaturita da avvenimenti fuori dal comune. Quello che stupisce di Borgo Santa Caterina è però la forza magnetica che questo fatto continua a esercitare, una generazione dopo l’altra, su quanti nel borgo sono nati, hanno vissuto o lo hanno frequentato anche per un breve periodo. Molti di loro sospendono addirittura le vacanze nelle valli per essere presenti ai festeggiamenti e in particolare al momento clou della processione serale, attesa e partecipata da migliaia di fedeli. Così, con il passare del tempo, la festa del Borgo è diventata la festa della città. Una ricorrenza religiosa in cui però sono i laici a tirare le fila, mentre i preti fanno i preti.

A coordinare le iniziative è infatti un comitato, affiliato alla parrocchia, composto da una trentina di volontari e presieduto da Cesare Mainardi. Il programma delle celebrazioni ha ormai una struttura definita, con i concerti, il dono floreale dei vigili del fuoco alla statua della Madonna sulla colonna votiva nella piazza del Santuario (questa mattina alle 10) e la coinvolgente tavolata lungo via Santa Caterina alle quale partecipano anche 500 persone.

 

L'omaggio dei #vigilidelfuoco alla colonna votiva sul sagrato del Santuario

Posted by Borgo Santa Caterina on Martedì 18 agosto 2015

 

Alla vigilia dell’Apparizione, oltre al suono delle campane, il richiamo alla città avviene attraverso il grande spettacolo dei fuochi artificiali, diventato un momento imperdibile dell’estate di Bergamo. Potevamo mancare noi di BergamoPost? Questo è quello che ha visto e fotografato ieri sera il nostro bravissimo Antonio Milesi.

Ps. A tarda sera il cappellano del Santuario è rientrato in casa. «Don Angelo, lei come spiega tutta questa partecipazione?». «La Madonna Addolorata è cara alla gente. Alla gente semplice che entra in chiesa e dice: mamma aiutaci. Sapere che c’è una madre che ci sostiene nei momenti di dolore è una cosa grande. Ed è commovente vedere la preghiera umile di questa gente, un’umanità davvero bella».

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