La magia della cattedrale vegetale Un video d'incanto dall'Arera
Video di Diego Bedeschi
Ci sono posti unici, la cui bellezza apre il cuore. Uno di questi si trova ad Oltre il Colle. Stiamo parlando della cattedrale vegetale: un luogo d'incanto, che pare uscito dritto dritto da uno di quei film fantasy che vanno tanto di moda oggi. E invece no, esiste, e tutti noi possiamo raggiungerla e visitarla. È quello che ha fatto Diego Bedeschi, appassionato di video e fotografia. Armato di un drone e una videocamera, Bedeschi ha realizzato uno stupendo video della cattedrale vegetale all'alba. Uno spettacolo che mozza il fiato. Ma è anche quello che hanno fatto quest'estate centinaia e centinaia di visitatori, che si sono spinti fino a 1.350 metri di quota per assistere a questo spettacolo. L'aggettivo più usato? «Meraviglioso».
Il progetto. A raccontare il successo della cattedrale vegetale è L'Eco di Bergamo, che riporta le parole di Pierangelo Palazzi, il consigliere comunale di Oltre il Colle che si occupa della manutenzione dell’opera: «In questi giorni sono arrivati a centinaia e i più rimangono veramente meravigliati. Anche se c’è qualcuno che, ancora, non ha capito cosa dovrà succedere e si meraviglia in senso negativo: perché pensa che l’opera sia già conclusa e sia costituita dai pali in legno». In realtà quello visibile è soprattutto lo scheletro, costituito da 42 colonne di legno (ciascuna di otto fusti) che al loro interno sostengono la crescita di altrettanti faggi: cinque le navate per una trentina di metri di lunghezza e 24 metri di larghezza. A pensare il progetto fu l'artista lodigiano Giuliano Mauri, che deve la sua notorietà ai numerosi poetici interventi ambientali, definiti anche architetture naturali. Morto nel 2009, a portare a termine la cattedrale vegetale di Oltre il Colle fu, nel 2010, suo figlio Roberto sotto la direzione artistica di Paola Tognon. A renderlo possibile, oltre alla mano artistica, anche il presidente del Parco delle Orobie, Franco Grassi, e l'allora sindaco di Oltre il Colle Rosanna Manenti. Ciò che servivano non erano tanto fondi o finanziamenti, bensì un luogo dotato di certificazione ambientale, ben adatto allo scopo, e per di più in corso di rivalutazione. Tra circa 20 anni i faggi, crescendo, non avranno più bisogno delle ingabbiature che, ormai marce, cadranno al suolo, liberando la pianta nella sua forma autentica. Soltanto allora la cattedrale vegetale si potrà dire veramente conclusa. Intanto, però, è già possibile ammirarne la meraviglia, come dimostra il video di Diego Bedeschi.
Il sindaco Valerio Carrara, sempre al quotidiano bergamasco, spiega anche come la comunità stia pensando di migliorare un progetto già di per sé unico e bellissimo: «Stiamo per acquisire un’ampia area a monte della cattedrale e della pozza d’acqua adiacente. Qui si trova anche un rudere che vorremmo adibire a centro servizi, a infopoint della cattedrale e di tutti i progetti in corso sul monte Arera».
Un punto di incontro tra natura e cultura. La cattedrale è il simbolo del progetto Monte Arera, un progetto voluto dal Parco delle Orobie Bergamasche e dai Comuni di Oltre il Colle, Roncobello e Ardesio. Il progetto si propone di rilanciare e di valorizzare la ricchezza e l’unicità delle specie vegetali alpine che crescono nel Parco e sui crinali delle Orobie Bergamasche. Una struttura interamente costruita in materiale vegetale locale, realizzata su un dosso isolato lungo la salita per il Pizzo Arera e circondata da una cortina naturale di alberi. L'intento del progetto è quello di trasformare una radura di alberi in un punto d’incontro e di cultura che ispiri riflessioni sulla natura e il territorio, oltre che superare l’opposizione tra cultura e natura, lasciando che l’opera umana si integri nel ciclo naturale di crescita e disfacimento.