La piccola e suggestiva Valle del Tuf
C’è sempre qualcosa a rendere una passeggiata sulle nostre montagne bella e allo stesso tempo unica. Tra i tanti luoghi più o meno famosi, tesoro nascosto e spesso dimenticato, stupisce per pace e bellezza la Val Cavallina. Saranno i panorami a strapiombo sul lago di Endine o i suoi borghi, con le strette viuzze secolari che salgono sempre più in alto e conducono a casolari dimenticati, baciati dal sole e lasciati alla fortuna di pochi privilegiati. La passeggiata di oggi ci porta proprio alla scoperta di questi luoghi, partendo della piccola e suggestiva Valle del Tuf. Tra ripidi sentieri nel bosco e antiche fonti sulfuree, dunque, scopriamo, passo dopo passo, la storia di questa piccola valle.
La partenza. Questa facile escursione, fattibile in tutte le stagioni, vede il suo via dal municipio di Spinone al Lago. Un segnavia indica il nostro percorso ad anello, che ben segnalato piega a sinistra in direzione di via Fonti. Poche centinaia di metri e abbandoniamo l'asfalto seguendo le indicazioni per la Fonte Spinosa. Ci addentriamo così nel bosco, lungo un bellissimo sentiero che tra platani e ontani conduce, dopo pochi minuti di cammino, a una piccola area di sosta e alla sorgente che contraddistingue questa valle. La zona è ricca di acqua sulfurea rinomata per le sue qualità terapeutiche, tanto che il Comune, fin dalla fine del XIX Secolo, riservava alla popolazione «il diritto di trasportare acqua agli ammalati dietro ricetta del medico e di berla alla Fonte Spinosa gratuitamente». Poco lontano, un cartello ne riporta la storia: «L'acqua della Valle del Tuf scende da uno sperone di tufo riconoscibile a vista. Le acque, un tempo precipitose, si immettevano nel fiume Cherio, a valle del lago, originando una palude che venne bonificata dagli austriaci attorno al 1835. Nella valle, oltre al tufo sono presenti lastroni calcarei e marne nere. Le numerose sorgenti oggi sono captate per l'imbottigliamento e per uso pubblico».
La Valle del Tuf. Assaggiata l’acqua di fonte e riempite le borracce, possiamo riprendere il nostro cammino. Il percorso si fa ora più ripido (ma mai troppo impegnativo) e risale la valle con ampi zig-zag costeggiando il torrente Tuf e regalando, a tratti, panorami sugli abitati sottostanti. Dopo circa mezz’ora di cammino usciamo dal bosco, ormai in prossimità della prime case di Bianzano. La salita continua di nuovo su asfalto, tra i bellissimi casolari in posizione panoramica sulla porzione di lago che dipinge queste zone. Continuiamo piegando a destra e raggiungiamo il cimitero del paese e il Santuario dell’Assunta, dal quale si domina buona parte dell’abitato, tra cui il Castello di Bianzano, oggi privato. Seguendo i bolli bianco-rossi attraversiamo il centro storico, di origine medioevale, per poi piegare a sinistra. Sopra di noi, 200 metri più in alto e a guardia della zona, spicca la Croce degli Alpini, punto più alto della nostra escursione.
Terrazza su Bianzano. La ripida salita viene interrotta dalla bellezza del paesaggio, un’ottima scusa per scattare qualche foto e riprendere fiato. Un segnavia ci invita ad abbandonare la strada asfaltata e, di nuovo su sentiero, seguiamo le indicazioni per la Croce degli Alpini (m.817). Proseguiamo nel bosco per circa dieci minuti fino a quando raggiungiamo un piccolo spazio panoramico, dove spicca una grande croce in legno e la bandiera tricolore. Abbiamo raggiunto il culmine di questa facile escursione. Una panchina invita al riposo, mentre uno splendido panorama sugli abitati completa un quadro di per sé già perfetto. Il sentiero prosegue ancora, marchiato dal segnavia CAI 513, e i più allenati possono continuare lungo il tracciato che continua tra le colline della Val Cavallina fino alla Malga Lunga, museo partigiano, e ai monti Pler e Sparavera, sentinelle del lago di Endine.
Il ritorno ad anello. Vale la pena concludere questa facile gita tra i borghi della Val Cavallina con un giro ad anello. Dalla croce scendiamo in direzione di Bianzano, attraversando nuovamente il centro storico fino al bellissimo castello. Raggiunta l’imponente struttura, la costeggiamo per imboccare “Via degli Asini”, antica mulattiera che scende in direzione di Spinone costeggiando prati e casolari. Tra i colori dell’autunno e antichi muri a secco raggiungiamo, dopo circa mezz’ora di cammino, il centro di Spinone, punto di partenza della nostra escursione nella Valle del Tuf.
Conclusioni e curiosità. Il percorso copre una lunghezza complessiva di circa dieci chilometri, per un totale di tre ore di cammino e cinquecento metri di dislivello positivo. Accessibile a tutti, il tracciato permette di toccare i borghi di Bianzano e Spinone al Lago, quest’ultimo punto di partenza e di arrivo della nostra escursione. Entrambi gli abitati mantengono caratteristiche medievali e nascondono luoghi e punti di interesse storico e artistico, come Villa Valzelli e la chiesa di San Pietro in Vincoli, in stile romanico e risalente all'XI secolo. Posta a lato della statale del Tonale, è considerata un monumento nazionale.