Punto di riferimento

La scuola è finita, si va al Lazzaretto C’è l’Happening (ed è tutto gratis)

La scuola è finita, si va al Lazzaretto C’è l’Happening (ed è tutto gratis)
Pubblicato:
Aggiornato:

La varietà del mondo della cooperazione, che va a coprire vari settori del sociale, ritorna nella festa tutta dedicata a quel mondo. Che porta al Lazzaretto, da domenica 9 a domenica 16 giugno, concerti, danza, teatro di narrazione, mostre, convegni, tornei di calcio, oltre alla ristorazione locale ed etnica (con ottimi mojito). Una sicurezza per il periodo della fine della scuola, l’Happening delle Cooperative sociali, organizzato dai consorzi del territorio (Coesi, Solco Città Aperta, Cum Sortis, Il Solco del Serio e Ribes) con la collaborazione di Federsolidarietà-Confcooperative Bergamo, che riunisce 136 cooperative in cui sono impiegate circa 6 mila persone, con un fatturato superiore ai 198 milioni di euro.

37965970_Bandabardò
Foto 1 di 8
37965973_Federico Buffa
Foto 2 di 8
37965976_I Hate My Village
Foto 3 di 8
37965979_Simona Aztori
Foto 4 di 8
37995199_WhatsApp Image 2019-06-06 at 18.23
Foto 5 di 8
37995202_WhatsApp Image 2019-06-06 at 18.23
Foto 6 di 8
37995314_WhatsApp Image 2019-06-06 at 18.28
Foto 7 di 8
37995889_WhatsApp Image 2019-06-06 at 19.31
Foto 8 di 8

Veniamo alla programmazione serale (ore 21, ingresso sempre gratuito). Il 9 si parte con Federico Buffa in “Black Leather: due pugni guantati di nero”. Il famoso storyteller votato allo sport (commentava il basket su Sky), accompagnato al pianoforte da Alessandro Nidi, ripercorrerà una delle pagine più significative della storia dell’atletica leggera partendo proprio da una delle immagini più famose del Novecento, quella in cui Tommie Smith e John Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del black power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo. Lunedì 10 spazio a “The Wall - live show”, uno spettacolo live basato sul celeberrimo album del 1979 dei Pink Floyd, a 40 anni dalla pubblicazione. Sul palco, la Jolly Roger Band, rock band bergamasca guidata da Nick Baracchi. Martedì 11 ecco gli I Hate My Village, supergruppo tutto italiano che «parla» anche un po’ bergamasco nato dalle menti di Fabio Rondanini, batterista dei Calibro 35 e Afterhours, e da Adriano Viterbini alla chitarra (Bud Spencer Blues Explosion e molti altri), e che tra le proprie fila schiera anche Alberto Ferrari dei Verdena alla voce e Marco Fasolo dei Jennifer Gentle in cabina di regia (e al basso). Il nuovo progetto unisce melodie e ritmi dalla “Madre Africa” con timbriche occidentali nervose e reiteranti. Mercoledì 12, invece, tocca alla danza con Simona Atzori, ballerina, pittrice e coach, nata il 18 giugno 1974 a Milano senza braccia: porterà in scena uno spettacolo unico ed emozionante…

 

Articolo completo a pagina 23 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 13 giugno. In versione digitale, qui.

Seguici sui nostri canali