Sono quasi ventimila in tutta la bergamasca (a essere precisi, 19.934, dati aggiornati al 2015), organizzati in 275 gruppi, con altri 6604 soci aggregati. Erano 8mila alla festa-corteo, domenica 11 settembre, dal quartiere San Paolo al Sentierone, preceduti dai ragazzi dei campi scuola Ana, le nuove generazioni, e con la preziosa presenza dei “vecchi”, quelli che hanno fatto la guerra, guardati con rispetto e ammirazione. Insomma, gli alpini bergamaschi, stando ai numeri, hanno in effetti buonissimi motivi per festeggiare. E anche un’ottima occasione: il 95esimo di fondazione della sezione.
La festa. L’adunata è stata allora una grande celebrazione, preceduta dai discorsi delle autorità, dai messaggi del Ministro Martina e del vescovo Beschi. «Festeggiamo i 95 anni di vita della nostra sezione – ha ricordato il presidente Carlo Macalli –. Una manifestazione così solenne può sembrare contraria al motto del Quinto: “Per essere e non per apparire”, tuttavia non si può nascondere che in un anno abbiamo lavorato per oltre 300mila ore e abbiamo devoluto 1 milione di euro».
La solidarietà. Non si può davvero, tanto più che è dedicata, come solidarietà vuole, alle vittime del sisma in Centro Italia. Scrive L’Ecoche in questi giorni le penne nere stanno ricevendo molti contributi di privati, associazioni e amministrazioni da destinare alle zone colpite dal terremoto, a riprova della fiducia di cui godono gli alpini. E intanto qualcuno si impegna in prima persona. Cinque dei 25 alpini volontari partiti domenica per Arquata del Tronto sono bergamaschi, da Endine, Filago e Telgate: ricostruiranno le scuole elementari e medie, per permettere ai ragazzi di ricominciare presto la scuola.