Vacanze bergamasche

Il Lago d'Iseo promosso a pieni voti Le sue acque sono eccellenti

Il Lago d'Iseo promosso a pieni voti Le sue acque sono eccellenti
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Le acque del lago di Iseo sono eccellenti. A dirlo sono i tecnici delle Aziende di Tutela della Salute di Bergamo e Brescia, che ogni due settimane prelevano campioni nel Sebino alla ricerca della presenza di inquinamento microbiologico e di cianobatteri. Dalla spiaggia di Costa Volpino a quella di Sassabanek a Iseo, passando per il Lido Cornasola di Lovere, Punta Siviano a Monte Isola e la località Gallinara a Tavernola: sono quarantacinque i punti monitorati in zone classificate come balneabili, di cui diciassette sulla sponda bergamasca.

Il campionamento. Seguendo la direttiva europea sulla gestione della qualità delle acque di balneazione, vengono utilizzati due indicatori microbiologici: Escherichia coli e Enterococchi intestinali, la cui presenza indica un inquinamento di origine fecale, evidenziando uno stato di cattiva o di mancata depurazione. «Dagli Anni Ottanta, quando i monitoraggi sono diventati sistematici, le condizioni del lago sono andate costantemente migliorando – spiega Giacomo Bertoni, tecnico del Dipartimento di Prevenzione dell’Ats di Bergamo -. La sponda bresciana ha registrato un livello qualitativo maggiore, spiegabile anche dal fatto che i lavori di collettamento sono iniziati dieci anni prima rispetto alla bergamasca. Un’area che ancora resta critica è quella della Valcamonica, dove si sta lavorando per aumentare il numero di comuni raggiunti dal sistema di depurazione della rete fognaria».

 

 

L’ultima volta che una spiaggia del Sebino è stata dichiarata non balneabile risale all’estate del 2012: a Costa Volpino si era registrato un malfunzionamento dei tracimatori di piena, che aveva fatto salire in modo critico i livelli di batteri fecali. Da maggio a settembre i tecnici del Dipartimento di Sanità Pubblica delle Ats ogni quindici giorni percorrono in lungo e in largo il lago, prelevando in ogni punto indicato una bottiglia di acqua per le colture microbiologiche che vengono effettuate nel laboratorio di Bergamo e un campione per il monitoraggio delle alghe azzurre, tossiche per l’uomo, le cui analisi vengono effettuate a Brescia. In autunno e inverno, invece, le attività vengono svolte mensilmente, non per determinare la balneabilità delle spiagge, ma per monitorare l’esistenza di colonie di cianobatteri, in grado di crescere e proliferare anche a basse temperature e di fluttuare per chilometri sospinte dalle correnti.

Aggiornamenti in tempo reale. Per conoscere in tempo reale lo stato delle acque, avere notizie aggiornate costantemente sulle località di balneazione e la classificazione delle spiagge del lago d’Iseo c’è anche una App: si chiama IseoAcque. Nata dalla collaborazione fra l’ATS di Bergamo e l’Università di Brescia, è al momento disponibile solo per Android. La app funziona anche senza connessione internet e fornisce indicazioni, sia in italiano che in inglese, quali: la presenza di parcheggi, bar, guardia medica, spazi accessibili ai diversamente abili, servizi igienici e piste ciclabili. IseoAcque è uno strumento utile anche per avvisare la cittadinanza, in pochi secondi attraverso lo smartphone, dell’eventuale rischio per la salute dei bagnanti, nel caso il laboratorio di salute pubblica rilevi una condizione di contaminazione.

 

 

La salute del lago. Il lago d’Iseo è dunque in buona salute? Balneabilità ed equilibrio dell’ecosistema lacustre sono due concetti molto diversi. Se da un lato le spiagge controllate rivelano una qualità dell’acqua ottima per le attività ludiche, non significa che le condizioni ambientali siano altrettanto buone: «Le misurazioni compiute sul fondale del lago hanno rilevato che in quel terreno è contenuta una quantità di fosforo quindici volte maggiore a quella presente nei livelli superiori dell’acqua, che già segna un dato piuttosto elevato, perché supera del doppio il limite imposto dalla direttiva europea» spiega il prof. Marco Pilotti, docente del dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente dell’Università di Brescia, che ha creato da dieci anni un’innovativa rete di stazioni di rilevazione sul lago. La forte pressione antropica che ha subìto nel corso del tempo l’area del Sebino, ha fortemente influito sull’ecosistema: «La temperatura a duecentocinquanta metri di profondità in cinquant’anni è salita di quasi un grado. – prosegue Pilotti – Inoltre al di sotto dei centocinquanta metri, l’ossigeno disciolto è prossimo alla zero, causando la morte biologica del fondale. La situazione viene peggiorata dalle alte concentrazioni di fosforo che determinano una crescita abnorme delle alghe che sottraggono a loro volta ossigeno».

 

 

Del controllo della situazione ambientale si occupa l’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, che monitora sia le condizioni qualitative che quantitative dei corpi idrici e in particolare analizza gli elementi chimico-fisici dell’acqua e la fauna ittica. L’elevata presenza di fosforo, il proliferare di alghe e l’introduzione di specie aliene aggressive come il siluro, hanno pesantemente compromesso la biodiversità del lago. Si dice preoccupata anche Legambiente, che ogni anno effettua campionamenti microbiologici in punti critici quali: le foci dei fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali lungo le rive dei laghi. «Tutti gli otto punti analizzati hanno registrato livelli di batteri fecali oltre i limiti e tra questi cinque sono risultati fortemente inquinati – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. I nostri dati si discostano da quelli delle Ats perché andiamo a prelevare campioni d’acqua in punti specifici, veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente filtrazione degli scarichi civili, che attraverso i corsi d’acqua arrivano nel lago. L’intento non è di dare patenti di balneabilità, ma di individuare i luoghi dove è necessario un intervento sulla depurazione, perché seppur non si tratti di spiagge, gli abitanti della zona vi fanno il bagno e pescano, come il torrente Rino a Tavernola, la foce del Borlezza a Castro». Sarà proprio il lago d’Iseo il punto di partenza dal 30 giugno della campagna nazionale Goletta dei laghi per il monitoraggio d e l l’inquinamento dai bacini lacustri italiani.

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