Amarcord

Le foto di ieri e i ricordi di una Orio al Serio che non c'è più: i nove figli della famiglia Perico

L’assessore Poma ritrova nell’album dei ricordi le vicende di papà Giovanni, mamma Anna e i figli Linda, Sandro, Carlo, Silvia, Bice, Giuseppina, Fabio, Cristina e Stefania

Le foto di ieri e i ricordi di una Orio al Serio che non c'è più: i nove figli della famiglia Perico
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di Monica Sorti

Attingiamo a un ricordo di Orio al Serio dell’assessore Simone Poma, con il quale volge uno sguardo al passato, aprendo il suo album dei ricordi su un tempo in cui il problema del calo demografico non era ancora stato preso in considerazione.

L’assessore porta alla luce la storia della famiglia Perico che ha abitato vicino a casa sua fino al 1992. Una famiglia composta da papà Giovanni, mamma Anna e da ben nove figli: Linda, Sandro, Carlo, Silvia, Bice, Giuseppina, Fabio, Cristina e Stefania.

«Il periodo in cui è stata scattata la foto è il 1969 e l’ultima figlia aveva tre anni», racconta Poma. «I signori Perico si erano sposati il 4 maggio 1946. Si conoscevano fin da bambini e abitavano in Città Alta. Quando Giovanni è stato assunto alla banca Diocesana ha deciso di sposarsi».

I due sposi hanno abitato negli appartamenti della diocesi fino al 1965 quando si sono trasferiti a Orio al Serio perché Giovanni, orgoglioso di carattere, ci teneva ad avere una casa tutta sua. «Aveva scelto di edificarla nella zona “in” di Orio di metà anni ’60, il nuovo quartiere denominato “Giardino”».

Il signor Perico è stato anche assessore comunale a Orio dal 1976 al 1979, nella giunta Breviario. «Ha fatto studiare tutti e nove i figli, perché per lui era importante e poteva permetterselo». La banca Diocesana è stata poi assorbita dalla Popolare di Bergamo.

«La prima figlia, Linda, è nata nel 1947, l’ultima nata, Stefania, nel 1966. Per i suoi figli mamma Anna tendenzialmente cucinava cibi bergamaschi, ogni domenica la polenta! Personalmente ricordo come tutte le domeniche i signori Perico si apprestavano, eleganti, a recarsi alla (...)

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