Fino a dopo Pasqua

Le regali raggiere della devozione Il tour per tutta la Val Seriana

Le regali raggiere della devozione Il tour per tutta la Val Seriana
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Al lavoro, carico di entusiasmo, c’è un gruppo di giovani motivati, che gli stereotipi della socialità contemporanea vorrebbe adagiati su un divano oppure, al più, impegnati in una chat con lo smartphone. Venerdì 26 gennaio, puntuale come ogni anno, i volontari di Cazzano Sant'Andrea hanno ammirato con orgoglio insieme all’intera comunità la raggiera del Triduo, che sino a domenica 28 gennaio domina il presbiterio della parrocchiale. Una “macchina” fantasmagorica che, qui come altrove, ha segnato nei secoli il culto di Gesù Eucarestia e il suffragio ai fratelli defunti.

Il calendario della tradizione. Cazzano Sant'Andrea è infatti la prima tappa di un vero e proprio tour, che nelle Valli Bergamasche (soprattutto in Val Gandino) rispetta un calendario sedimentatosi negli decenni e legato alle scadenza dell’anno liturgico che precedono e comprendono il periodo quaresimale. Due settimane prima del mercoledì delle Ceneri, toccano proprio al paese le tre giornate (da qui il nome Triduo) di apertura. La domenica successiva è il turno di Leffe, dove l’imponente struttura lignea per esporre e venerare il Corpo di Cristo è stata ripristinata recentemente, dopo essere andata in disuso a fine Ottocento, e recuperata parzialmente nel 1985 grazie all’artista leffese Michele Nicoli. La struttura originale era opera degli intagliatori Manzoni di Bergamo, già attivi a Leffe per la realizzazione del trono processionale della Madonnina, realizzata da Andrea Fantoni.

Barzizza Raggiera
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A Barzizza,

Casnigo triduo (1)
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Il triduo a Casnigo.

Casnigo triduo (2)
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Il triduo a Casnigo.

Leffe Triduo
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Il triduo a Leffe.

Per Carnevale c’è una sosta creatasi recentemente, quando la parrocchia di Barzizza ha trasferito a novembre le celebrazioni, ottemperando a un’indicazione del vescovo Roberto Amadei. Le raggiere non sono comunque destinate a lasciare il passo a carri allegorici e mascherine, anzi. È verificato anche nei documenti come il Triduo fosse una sorta di risposta liturgica, moderata ma spettacolare, che potesse in qualche modo rivaleggiare con gli eccessi carnevaleschi.

Il rigido calendario ereditato da una tradizione vecchia di secoli riserva poi la prima di quaresima a Peia (e a Vall’Alta di Albino), mentre la seconda di quaresima (quest’anno dal 24 al 26 febbraio) c’è l’imperdibile allestimento di Gandino, opera settecentesca dei maestri Caniana, senza eguali nell’intera Diocesi. A Schilpario, in Valle di Scalve, si arriva addirittura a due settimane dopo la Pasqua. Ma cos’è, e a cosa serve una raggiera?

 

 

Cos'è una raggiera. «Si tratta di allestimenti principalmente lignei - sottolinea Silvio Tomasini, segretario della Rete dei Musei Diocesani - utili a ricreare enormi ostensori, alti decine di metri. È una specificità propria del territorio Bergamasco (la primogenitura secondo alcuni va assegnata a Trescore) e di quello Bresciano, con importanti esempi anche in terra veronese».

A Gandino. A Gandino come altrove le luci (oggi elettrificate, ma in passato rappresentate da candele) simboleggiano l’ordine e la gloria del paradiso, sdoganata dal Concilio di Trento e vicina a quella espressa dall’Alighieri nella Divina Commedia. Al centro il Santissimo Sacramento affida al Cristo presente il ruolo di unione fra Chiesa terrena e quella celeste. A Gandino, nel 1777, il compito (ben remunerato) di creare una scenografia grandiosa fu affidata alla bottega di Donato Fantoni. Di quella raggiera resta solo un disegno al Museo Fantoni di Rovetta, in quanto i gandinesi la ritennero inadeguata, vendendone (forse) una parte a Vall’Alta e ordinando un nuovo allestimento ai Caniana. Esso fu consegnato nel 1788 e pagato ben cinque volte di più dell’originario compenso dei Fantoni. A Gandino la Raggiera è larga 5,6 metri ed è posta ad un'altezza di 11 metri. Anche qui a garantire il montaggio (che si protrae per almeno un settimana) c’è una squadra di affiatati volontari, che tramandano di generazione in generazione piccoli, grandi segreti.

Peia Raggiera Triduo (2)
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Il triduo a Peia.

Triduo Gandino (1)
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Il triduo a Gandino.

Triduo Gandino (3)
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Il triduo a Gandino.

Triduo Gandino (5)
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Il triduo a Gandino.

E poi Cirano e Casnigo. La terza di quaresima è riservata a Cirano (oggi frazione di Gandino, ma parrocchia autonoma), mentre la quarta di Quaresima (dal 10 al 12 marzo 2018) spetta a Casnigo, che innalza la raggiera creata dai fratelli Bugada. Viene definita dalla tradizione la ragia che pirla, in quanto un tempo le fiammelle poste dietro i vetri multicolori davano l’impressione di una rotazione. L’elettrificazione (a Gandino arrivò nel 1928) è probabilmente alla base di un diffuso modo di dire vernacolo (tic tuc tac l’è mpezz la ragia) che indica come l’accessione (un tempo laboriosa) è oggi praticabile in pochi attimi. Immobile, nel tempo e nei cuori, resta l’emozione di quelle luci e di un mistero di fede che unisce le generazioni.

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