Le tre mucche regine della Fiera E come si decide la più bella

In copertina, i vincitori del 2016.
Nella storia della Fiera di Sant’Alessandro lunga quasi dodici secoli, la rassegna bovina è l'evento che più di ogni altra cosa ha rappresentato nell’immaginario collettivo la manifestazione dedicata al mondo contadino. L’incoronazione dei capi bovini più pregiati della rassegna zootecnica, tra le più importanti a livello regionale, è da sempre il momento più atteso da tutti gli allevatori e appassionati del settore. Anche quest’anno sono stati circa 350 le bestie di ottima qualità dedicate al commercio portati alla Fiera di Bergamo.
L'incoronazione delle tre regine. Il momento clou come sempre è stato nella giornata di domenica, con l’incoronazione delle regine delle tre diverse razze bovine (Frisona, Red Holstein e Bruna) e la premiazione di tutti gli allevatori presenti. La commissione esaminatrice, dopo aver valutato attentamente ogni minimo particolare dei capi per individuare quelle più meritevoli, ha alla fine decretato le seguenti tre Regine di Razza:
Razza Frisona: Duplex
(allevamento Giupponi Angelo Giorgio - San Pellegrino Terme)
Razza Red Holstein: Sonia
(espositore Arnoldi Angelo Autotrasporti - Valbrembo)
Razza Bruna: Flocke
(allevamento Angelo Giorgio Giupponi - San Pellegrino Terme)
La giuria. «I capi in fiera erano tutti di ottima qualità – ha spiegato la commissione giudicante -, frutto di una selezione portata avanti con attenzione e professionalità nei decenni dai nostri allevatori. Il momento è davvero molto difficile per loro, perché i guadagni sono risicati e i costi fissi molto elevati. Ma la passione è tanta ed è impossibile per loro non andare avanti». La giuria, composta da quattro esperti, un veterinario, due allevatori, un ex impiegato in Provincia, ha discusso di volta in volta della qualità dei capi sottoposti al suo giudizio, premiando l'omogeneità dei gruppi e la bellezza dei singoli. Qui trovate tutti i verdetti.
Come si decide se una mucca è bella. Già, ma come si valuta la bellezza di una bovina? Ci ha aiutato a rispondere alla domanda proprio Gian Antonio "Gianni" Simoni, classe 1938, veterinario in pensione, coordinatore della giuria della rassegna zootecnica e dedito alla valutazione delle vacche già dai tempi in cui era giovane neolaureato. Gianni ci ha spiegato che il metodo di valutazione è incentrato naturalmente sulla morfologia della mucca. Cioè, cosa si controlla? Innanzitutto la conformazione, articolata in:
- Lunghezza del tronco, intesa come rapporto lunghezza/altezza.
- Linea dorsale-bacino: ottima è una vacca con linea dorso-lombare orizzontale, bacino in linea e solo leggermente spiovente, armonicamente ampio.
- Taglia, intesa come volume e capacità corporea della vacca, tenendo in considerazione altezza, profondità e diametri trasversi delle spalle e del bacino. Massimo punteggio alla vacca grande in rapporto alla razza, con petto largo, spalle armonicamente fuse con il collo e torace profondo con costole ben arcuate.
I vincitori del 2015.
Per quanto riguarda invece lo sviluppo muscolare, distinzioni vanno operate all'interno delle diverse razze, ma vengono sempre valutati:
- Cosce: si valuta il profilo delle cosce viste da dietro. Può essere premiato, a seconda della razza, un profilo convesso, concavo o rettilineo.
- Natiche: si valuta il profilo delle natiche viste di fianco. Anche qui, si hanno le tre opzioni: convesso, concavo o rettilineo.
- Larghezza della schiena e spalle (meglio se muscolose).
Si analizza poi l'apparato mammario, ovvero la sua forma e il suo sviluppo, la base e il sostegno, la capacità e l'abbondanza, la sofficità al tatto e il posizionamento dei capezzoli. E gli arti, anteriori e posteriori, meglio se in appiombo, piazzati, forti, asciutti, con piedi saldi.
Poi, naturalmente, i caratteri di razza, ovvero testa e mantello. E, dulcis in fundo, la finezza. Finezza, ebbene sì: la leggerezza della struttura ossea, la sottigliezza ed elasticità della pelle, l'armonia delle forme. Anche qui, come nei nostri concorsi di bellezza, si preferisce di fatto un musetto carino, lineamenti grezzi vengono mal valutati, a fronte invece di linee graziose e femminili. E uguale l'eleganza nell'incedere: il passo nel camminare è anch'esso oggetto di valutazione.