Il Liceo Classico Paolo Sarpi e la sua Fisica "da rivivere"
C’è un posto, in Città Alta, dove si ha la possibilità di fare un salto nel Settecento, e tornare a quando la fisica era non soltanto un ambito di ricerca, ma anche uno spettacolo che si confondeva con la magia. Per la XII edizione di Bergamo Scienza, gli studenti del Liceo Classico Paolo Sarpi hanno condotto i visitatori all’interno di questo luogo, il Gabinetto di Fisica, dove un po’ di quella miscela unica che unisce scienza e misero è rimasta addensata nei suoi antichi scaffali.
[Il professor Gianluigi Trivia]
Fisica per apprendere e per stupire. Il progetto Rivivere la Fisica è stato sviluppato proprio a partire dagli strumenti contenuti nel Gabinetto di Fisica, apparecchiature di significativa importanza risalenti alla fine del Settecento e inizio Ottocento, che non sono presenti in nessun altro laboratorio italiano. Ispirandosi ad alcune di queste strumentazioni, i ragazzi del Liceo hanno progettato ed elaborato una gamma variegata di attività scientifiche da proporre al pubblico, concentrandosi, in particolar modo, sui fenomeni legati alle forze elettromagnetiche.
L’obiettivo era quello di ripristinare lo stupore che la scienza suscitava negli uomini dei secoli passati, quando la fisica cominciava ad uscire dalle quattro mura di un laboratorio e a mostrarsi al pubblico come forma di intrattenimento cortigiano o di piazza. «Il nostro lavoro», ha affermato il docente e curatore del progetto Gianluigi Trivia, «è consistito nello scegliere esperienze che ricostruissero un po’ il percorso della scoperta dei fenomeni elettromagnetici. Abbiamo fatto, per esempio, qualche attività classica sulle cariche che si attraggono e si respingono, invitando alcune persone tra il pubblico a sperimentare sulla propria pelle».
Così, su un tavolo ottocentesco con le gambe in legno e la parte terminale in vetro (materiale isolante ideale), il volontario di turno, tramite una bacchetta di legno rimasta appoggiata alla macchina elettrostatica Van de Graaf, è stato sottoposto alla “carica”, ritrovandosi, alla fine, con capelli e peli stravolti. Poi, l’aspetto più teorico del laboratorio, quello nel quale è stato illustrato agli ospiti il significato prettamente fisico del fenomeno presentato. Sono state infine presentate alcune esperienze considerate fondamentali passaggi scientifici per scoprire il legame tra fenomeni elettrici e magnetici, considerati in tempi antichi come due ambiti nettamente distinti. Tra l’esperienza della bussola di Oersted e il fenomeno del Paradosso Meccanico, agli ospiti del laboratorio Rivivere la Fisica è stato così offerto un assaggio di spettacolo scientifico, dove l’unico imperativo era abbandonarsi allo stupore. Come gli uomini di qualche secolo fa.
Il Gabinetto di Fisica del Sarpi: un’eccellenza lombarda. Il Gabinetto di Fisica del Liceo Classico Paolo Sarpi, con la sua collezione composta da circa quattrocentocinquanta strumenti di interesse storico, rappresenta senza ombra di dubbio uno dei più completi e interessanti Gabinetti di Fisica presenti nel panorama fisico italiano. Conservate negli scaffali, risalenti al 1853, queste apparecchiature portano con sé la testimonianza di un’epoca storica che ha visto una profonda evoluzione nell’approccio e nella trasmissione del sapere scientifico.
Tubi a raggi X, un modello di cuneo, una fontana intermittente, un doppio cono illustrante il paradosso meccanico, la Macchina planetaria costruita dal “macchinista” Giovanni Albrici (1743-1816). Queste sono alcune delle rarità presenti nel Gabinetto di Fisica del Liceo che hanno concorso a renderlo un’eccellenza lombarda. Insieme ad antichi pezzi unici provenienti da Francia e Germania, contiene anche alcune strumentazioni artigianali di provenienza orobica: è il caso dell’imponente apparecchio per dimostrare svariate leggi della meccanica, frutto del lavoro del bergamasco Malacrida.