L'Istituto Valle Seriana di Gazzaniga E la "biodiversità nelle Orobie"
Per la XII edizione di Bergamo Scienza, l’Istituto comprensivo Valle Seriana di Gazzaniga ha invitato i suoi visitatori a dare un’occhiata fuori dalla finestra di casa, per ammirare e scoprire quali siano gli abitanti floreali e faunistici del territorio orobico. Trasformandosi in un vero e proprio museo in miniatura, l’istituto scolastico, con il suo laboratorio Biodiversità nelle Orobie ha condotto i suoi visitatori a scoprire meglio flora e fauna bergamasche.
Tutta la realtà della natura orobica. L’anno scorso si era discusso di Antartide, all’Istituto di Gazzaniga. Ma per la sua seconda partecipazione alla rassegna, la docente di Scienze Silvia Marinoni, curatrice del progetto insieme a Melania Perego, ha scelto di giocare in casa e di offrire una panoramica a 360 gradi dell’ambiente bergamasco. Una scoperta attraverso gli insetti endemici, le piante, e gli esemplari delle nostre zone che si è avvalsa del prezioso supporto del divertimento. «Il laboratorio offerto è stato sviluppato sotto forma di gioco», ha spiegato la docente, «Abbiamo cercato quindi di improntare la visita su una modalità che poteva risultare accattivante, sia per i ragazzi che per gli adulti».
Per ricreare un microcosmo di natura orobica hanno concorso diversi enti: gli esemplari tassidermizzati sono stati infatti prestati dal responsabile del gruppo cacciatori di Cene Gianni Schena e da alcuni degli studenti stessi e dalla Provincia di Bergamo. A concorrere all’allestimento del laboratorio anche la Regione Lombardia, che ha messo a disposizione i pannelli della mostra sull’orso, tema che, ultimamente, ha attirato su di sé controverse considerazioni. «È stato importante per noi creare le condizioni perché si parlasse dell’orso», ha spiegato la professoressa, «In fondo, è al vertice della catena alimentare, quindi, se spontaneamente arriva dal Parco Adamello Brenta dobbiamo condividere il nostro ambiente con questo esemplare. E trovo che non meno considerazione spetti al lupo e alla lince».
Le Orobie “straniere”: un laboratorio in lingua. La difficoltà di trasformarsi in guide, per i 120 studenti della Valle Seriana, è andata oltre la “semplice” sfida dell’esposizione: nella presentazione del gioco dell’oca e del laboratorio sul fiume Serio, i ragazzi si sono trovati infatti a dover gestire l’esposizione in lingua inglese, fase di lavoro curata dalla docente Lia Suagher. «Abbiamo pensato che utilizzare la lingua straniera poteva essere una prova interessante, e dare alle attività un tratto tutto peculiare. Per i ragazzi si tratta anche di una responsabilità di valutazione, perché spetta a loro, in base agli ospiti che hanno davanti, capire quale livello di difficoltà impiegare», ha spiegato Marinoni. L’attività di analisi del fiume Serio, inoltre, ha visto il supporto di due ragazze facenti parte dell’ente privato Protea: le due giovani durante l’anno scolastico hanno trattato con gli studenti la parte chimica relativa all’acqua e aiutato a raccogliere gli animaletti presenti nelle provette mostrate ai visitatori.
Oltre la natura: il laboratorio di programmazione. Un valore aggiunto all’Istituto di Gazzaniga per la partecipazione a Bergamo Scienza è stato dato dal laboratorio Pasar – programmazione avanzata x sistemi Arduino: come fare robotica. Il progetto, curato dai docenti Sergio Ghilardi e Mario Schirò, è nato per dare continuità alla gara di robotica organizzata dall’Istituto lo scorso 28 maggio. Durante le visite, i 18 ragazzi guida hanno spiegato agli appassionati del settore il funzionamento degli algoritmi proposti e successivamente hanno aiutato gli ospiti a scrivere una parte di software per creare una movimentazione casuale del macchinario. «La risposta del pubblico è stata molto positiva», ha affermato Ghilardi, «Anche se i ragazzi hanno preferito le visite dei privati alla scolaresca, dove infatti poteva capitare che qualcuno fosse interessato e qualcuno meno. Mentre, nel caso dei privati, ci siamo trovati ad accogliere esclusivamente persone con una grande passione e preparazione dell’argomento, e l’interazione è stata più entusiasmante».
La parola agli studenti. «Con i bambini è bellissimo, bisogna essere sempre divertenti, altrimenti c’è il rischio che tornino a casa e che non si ricordano più nulla», hanno raccontato Amanda e Caterina, studentesse di terza superiore alla loro prima esperienza di guida. «La parte più difficile, comunque, è il laboratorio di inglese, con quelli grandi della nostra età è sempre un casino. Mentre i bambini in qualche modo si fanno sempre coinvolgere, se i grandi non hanno voglia di interagire non c’è verso di fargli cambiare idea».
Mentre sul versante della programmazione è stato Gianluca (18 anni) a raccontare la sua avventura: «Fare la guida è stato molto interessante perché noi l’abbiamo fatto con gli adulti. Quando scopri che ci sono persone che vengono addirittura da Brescia per visitare il tuo laboratorio di elettronica e programmazione, insomma, la soddisfazione è tantissima».