In memoria dei soci e di Merelli

Luoghi suggestivi della bergamasca Al Coca, nel cuore della montagna

Luoghi suggestivi della bergamasca Al Coca, nel cuore della montagna
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Ci piace reinterpretarlo come un simbolo: il rifugio Coca lo vediamo personificato in un alpinista temerario che si ferma sullo strapiombo ad osservare le sue montagne. Rimane immobilizzato nell’estasi e si rende conto che non può esistere luogo migliore per la pace della sua anima. Decide quindi di sedimentare sulla roccia fino a fissarsi in modo perenne. Nei millenni si trasforma in pietra e legno; apre il suo cuore, come le porte di una casa, a tutti quelli che tentano la sua stessa ardimentosa escursione. Quel sentimento di stupore e profonda quiete che avevano inebriato il nostro mitico scalatore ancestrale rivive quindi in tutti quelli che si sporgono oggi dal parapetto del Coca e ammirano lo spettacolo delle montagne.

 

 

La storia del rifugio. Ci piace viaggiare con l’immaginazione, certo, ma la nascita e la storia del rifugio Coca sono tutt’altro che distanti da questi sentimenti che nascono osservandone la spettacolare posizione. Situato nel comune di Valbondione a 1892 metri di quota, fu originariamente costruito per ricordare i soci del CAI morti durante la Prima Guerra Mondiale. L’estasi provata nel giungere al rifugio doveva essere quindi un po’ una compensazione degli infiniti sentimenti di dolore e angoscia provati dagli sciagurati che furono costretti ad imbracciare le armi. La montagna come consolazione anche di fronte alla morte. Su progetto dell’ingegnere Luigi Albani, fu eretto nel 1919. A riconferma della vocazione emotiva e profondamente umana del contesto montano, di recente il rifugio è stato intitolato all’alpinista Mario Merelli, deceduto durante una salita alla Punta Scais nel gennaio 2012: adesso si chiama rifugio Mario Merelli al Coca.

Come arrivarci. Il percorso principale per arrivare al Coca è seguire il sentiero n. 301 da Valbondione, che si completa in circa tre ore. Si parte dalla frazione Sambughera, a quota 937 m: appena superate le ultime case inizia il sentiero, che scende verso il Serio; attraversato il ponticello, si sale il versante boscoso con un tratto ripido e a tornanti. Usciti dal bosco si prosegue a mezzacosta fino ad attraversare un nuovo ponticello; si segue quindi un tratto di sentiero difficile, di recente tracciatura, fino al raccordo, più in alto, col vecchio percorso. Dopo poco si raggiunge il piccolo invaso Enel, che precede di non molto l’arrivo. Si attraversa un ultimo torrente e finalmente si approda al magnifico rifugio.

 

[Clicca sull'immagine per vedere la mappa interattiva del sentiero 301]

Sentiero 301

 

Escursioni partendo dal rifugio. Il Coca si appoggia a questo magnifico sperone roccioso che permette di ammirare tutta la Val Seriana. Ma i veri alpinisti non si voltano verso il basso, il loro sguardo conosce solo una direzione, quella verso l’alto. Se parliamo di escursioni, quindi su sentieri, ne possiamo trovare ben sette che si diramano da qui. La più breve conduce al Lago di Coca in una mezz’ora: si arriva a 2108 m s.l.m. seguendo il sentiero n. 302. Più impegnativa la strada che in due ore conduce al Passo di Coca (m. 2645, sentiero n. 302+325); ci vogliono invece due ore e mezza per andare al Bivacco Corti  (m. 2499, sentiero n. 302+325+nevaio) oppure alla Bocchetta dei Camosci (m. 2719, sentiero n. 323). Da qui, se volete fare un tour da veri campioni, potete proseguire per il Lago Valmorta e approdare infine al rifugio Curò, seguendo sempre il sentiero n. 323 per ben quattro ore e mezza di impresa. Sono molto lunghe anche le escursioni al Rifugio Baroni al Brunone, che richiede quattro ore buone (m. 2295, sentiero n. 302), e quella diretta al Curò, che occupa tre ore (m. 1895, sentiero n. 303); non fatevi ingannare dall’assenza di dislivello, perché dovrete salire fin oltre i 2300 metri della sponda Arsena e poi ridiscendere rapidamente fino al lago di Valmorta, per poi risalire un poco.

Ascese. Se siete degli alpinisti, dal Coca partono diverse vie per ascendere a varie cime: al Pizzo Coca (m. 3052), al Pizzo Redorta (m. 3038), al Dente di Coca (m. 2924), alla Punta di Scais (m. 3038), al Pizzo Porola (m. 2981). Siamo però certi che se la vostra passione è la scalata non le scoprirete sicuramente adesso, queste cime. Com’è noto, il Pizzo Coca è la montagna più alta delle Alpi Orobie e le altre succitate ci vanno molto vicino.

Lasciamo ora la parola alla meraviglia di un racconto per immagini, con gli scatti di Antonio Milesi.

Rifugio Coca
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Rifugio Coca
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Rifugio Coca
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Rifugio Coca
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Rifugio Coca
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Rifugio Coca
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Rifugio_Coca_007
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Rifugio Coca
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Rifugio Coca: verso il passo di Coca
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Rifugio Coca
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Rifugio Coca: Lago di Coca
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Rifugio Coca: Lago di Coca
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Rifugio Coca: Passo di Coca
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Rifugio Coca: Passo di Coca
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Rifugio Coca
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