Un tour virtuale

Una meravigliosa escursione ai Laghi di Valgoglio. Un incanto

Una meravigliosa escursione ai Laghi di Valgoglio. Un incanto
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Photocredits Angelo Corna. In copertina, il Lago Nero.

 

Sette, più due se vogliamo essere precisi, sono le perle orobiche situate sopra Valgoglio. Questa classica escursione ad anello è sicuramente alla portata di tutti e permette di ammirare nove laghi alpini, alcuni ridotti ormai a piccole pozze d’acqua, come lo Stagno Molta, altri sfruttati dall’uomo per la produzione di energia elettrica, come il Lago d’Aviasco e il Lago Nero. A far da cornice a questi bacini troviamo una corona di montagne di tutto rispetto, poste a spartiacque con la vicina Val Brembana e la conca che ospita il Rifugio fratelli Calvi: il monte Valrossa, il monte Cabianca e il monte Madonnino, vette che in primavera ospitano il trofeo Parravicini. Dei nove laghi presenti nell’escursione ben cinque sono artificiali e facenti parte del complesso idroelettrico delle centrali Valgoglio/Aviasco.

 

 

La partenza. Per questa escursione dobbiamo dirigerci in Val Seriana, nel bel paesino di Valgoglio, dove bisogna provvedere alll’acquisto del gratta-e-sosta presso uno degli esercizi del paese (indispensabile per il parcheggio). Risalendo la ripida stradina raggiungiamo il Ristoro 5 laghi, dove possiamo posteggiare l’auto nei parcheggi liberi presenti. Il sentiero che ci condurrà in questa avventura è marchiato dal segnavia CAI 228 e risale nel bosco, seguendo una conduttura d’acqua forzata e costeggiando delle bellissime baite da poco ristrutturate. Dopo circa mezz’ora di piacevole camminata tra i pini il sentiero si addolcisce e, superata una fontanella con una vasca in legno, arriva a un cartello con le indicazioni sentieristiche. Le seguiamo, risalendo la bastionata rocciosa che con maggiore pendenza ci porterà alla conca ospitante le costruzioni dei guardiani delle dighe. L’intervento umano è pressoché visibile ovunque, ma questo non toglie il fascino a questa bellissima valle, verde e ricchissima d’acqua.

 

Case dei guardiani al Lago Succotto.

 

Il Lago Succotto. Alla nostra destra possiamo già ammirare la parete della diga del Lago Succotto (m.1854) primo di questa giornata e che raggiungiamo brevemente seguendo il comodo sentiero. Lo spettacolo offerto da questo specchio d’acqua è visibile solo negli ultimi metri e raggiungendo la sommità della diga possiamo ammirarlo in tutta la sua bellezza. Il Succotto accoglie le acque provenienti dal lago Cernello, l'acqua piovana, quella di scioglimento delle nevi e quella proveniente da piccole falde minori. L'acqua rilasciata attraverso la sua diga, oltre ad alimentare la centrale idroelettrica, alimenta anche il torrente Goglio.

Il Lago Cernello. Gustata la prima perla della giornata proseguiamo sul facile sentiero ora marchiato CAI 229, che in comodo saliscendi ci condurrà al Lago Cernello e al suo omonimo rifugio (m.1958), gestito dai volontari del Club Alpino di Alzano. Il bacino si estende per circa 26mila metri quadrati ed è alimentato dalle acque di fusione e da piccole falde minori. Una pausa al rifugio è quasi d'obbligo, anche solo per gustare il panorama che spazia sulla Val d’Agnone e sui soprastanti monti Reseda e Madonnino.

La diga del Lago d'Aviasco
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La diga del Lago d'Aviasco

Lago Campelli Alto
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Lago Campelli Alto

Lago Campelli Basso
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Lago Campelli Basso

Lago Succotto
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Lago Succotto

I Laghi Campelli. Recuperate le energie attraversiamo la diga del suddetto lago, inerpicandoci con attenzione lungo una serie di scalini scavati nelle roccia, sino alla conca che ospita i Laghi Campelli Basso (m.2020) ed Alto (m.2050). Il secondo di origine artificiale, il primo invece naturale e senza dighe. L’ambiente che ospita questi due laghetti inizia ed essere più severo e la posizione poco assolata permette a questi due specchi d’acqua di restare congelati fino a maggio inoltrato. Siamo sotto la parete meridionale del monte Cabianca, che con i suoi 2601 metri sovrasta sulla zona.

Il Lago d'Aviasco. Il sentiero continua e superando un flebile ruscello raggiungiamo una piccola conca, dove spunta una porzione del Lago Nero, che visiteremo al ritorno. Risaliamo una ripida pietraia e con un ultimo sforzo raggiungiamo la diga del Lago d’Aviasco (m.2061), dove il panorama come d’incanto cambia ancora. A fare da sfondo questa volta, alla nostra destra, è l’arcigno Pizzo Pradella, che con la sua forma aguzza rapisce lo sguardo dell’escursionista. Le acque si estendono per più di 70mila metri quadrati e qui si trova la diga più vecchia dell'intero comprensorio.

 

Il Lago Nero d'inverno.

 

Il Lago Nero. Non ci resta che goderci il paesaggio e proseguire in falsopiano seguendo le indicazioni del segnavia CAI 268, fino a raggiungere il sesto lago della giornata e il più grande: il Lago Nero (m.2023), dove nei sui riflessi scuri troviamo rispecchiata l’immagine delle montagne circostanti. Poco distante, proseguendo sul sentiero, troviamo la Capanna Lago Nero, gestita dalla sottosezione CAI di Ardesio dell’Alta Val Seriana e posta sulle rive del grazioso Lago Canali (m.1997). Il lago, costruito negli anni 1920 dall'Azienda Elettrica Crespi, è stato anche luogo di un incidente mortale. L'11 ottobre 1933, un gruppo di operai si trovava su un ponte pensile, per un normale lavoro di iniezioni cementarie al muraglione della diga. Il ponte cedette e gli operai precipitarono nel lago, nelle acque profonde e fredde dal disgelo della neve in aprile. Due si salvarono aggrappandosi a chiodi e galleggianti, mentre quattro di loro persero la vita. Il nome di lago Nero verrà per molti anni collegato a questa tragedia.

Ma continuiamo la nostra escursione. Una pausa e un panino al rifugio sarebbero più che meritati. Ma se non siamo ancora stanchi possiamo continuare sul nostro percorso, che in falsopiano sfiora la bellissima Capanna Giulia Maria (ora chiusa e di proprietà privata), e scende sino a ricongiungersi al sentiero di salita, in prossimità delle costruzioni Enel del Lago Succotto.

 

Il Lago Resentino.

 

Il Lago Resentino e lo Stagno Molta. Una piccola deviazione ci permetterà di osservare gli ultimi due laghi, o perlopiù quello che ne resta. Il Lago Resentino (m.1790) e poco distante il grazioso Stagno Molta (m.1749), ormai poco visibile per la scarsità d’acqua di quest’ultimo inverno. Il restante tragitto è comune al percorso di salita.

Info sull'escursione. Questo splendido giro ad anello è adatto a tutti ed è sicuramente di enorme soddisfazione. L’intero percorso raggiunge i 13 chilometri e supera di poco i 1000 metri di dislivello, con una durata che può superare le cinque ore. Per chi volesse spezzare l’escursione in due giorni è possibile pernottare alla Baita Cernello (tel. 330.931419 o 035.511544) o alla Baita Lago Nero (tel. 034.634550). Come ogni escursione va affrontata con un minimo di allenamento e l’abbigliamento adeguato.

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