Il museo di scienze va in vetrina Nuova entrata su piazza Cittadella

I bergamaschi ci sono estremamente affezionati, fosse solo per quella ricostruzione del mammuth che tutti i bambini adorano. Il museo di scienze naturali Caffi, in Città Alta, è anche il più visitato: 77mila ingresso nel 2016, ma l’ingresso su piazza Cittadella è inconsistente, poco visibile. Ora, grazie a una donazione dell’associazione Amici del museo di scienze naturali, il Comune fa qualcosa di nuovo per rimediare a quell’entrata angusta, che di certo non invita i passanti a scoprire la collezione. Il progetto di rinnovamento parte proprio dall’approccio del pubblico alla struttura: verranno ripensati i primi passi dentro al museo. Al posto di polvere e scatoloni, ovvero del magazzino, ci sarà la luce di quattro vetrine aperte direttamente sulla piazza. All’interno, tanto legno.




Il nuovo ingresso. Sorgerà sostanzialmente accanto alla Porta dell’Orologio che conduce su piazza Mascheroni. Un’insegna verticale segnalerà la porta a vetri, in corrispondenza della passerella diagonale dove passano tutti, turisti e non. Bisogna farsi notare, al giorno d’oggi, perché il visitatore medio, tra cellulare e altro, ha una capacità d’attenzione non eccelsa. All’interno, subito il desk per le informazioni e gli armadietti del guardaroba. Nella seconda sala ci sarà la biglietteria con merchandising del museo. Quindi uno spazio riservato all’accoglienza per riunire i gruppi prima della salita dello scalone. A proposito dello scalone: il marmo verrà lucidato e le luci verranno cambiate.
E il vecchio portone? Andrà in pensione (resterà in servizio solo per l’accesso dei disabili) e diventerà una grande finestra. Così il muro ai piedi della scalinata si aprirà per offrire un nuovo punto di vista. Il sogno è di farne uno schermo che proietti filmati visibili anche dall’esterno. Nel frattempo, già il poter vedere da fuori delle luci all’interno fa da salto di qualità comunicativa all’istituzione.
I tempi. Cantiere al via dopo l’estate, termine a Natale. L’associazione Amici del museo ha coperto interamente il costo dei lavori (si parla di alcune centinaia di migliaia di euro). Arrivano da una donazione della famiglia Natta Pesenti, in memoria di Franca, scomparsa nel 2015. A lei verrà dedicato quel lungo corridoio verso il tesoro del Caffi.