Lingua madre

Non è quello di una volta, ma “l’fa frècc” lo stesso!

È arrivata l’ondata di gelo, ma i vecchi direbbero: al massimo è un fresco

Non è quello di una volta, ma “l’fa frècc” lo stesso!
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Di Ezio Foresti*

L’ondata di gelo preannunciata da tutti i servizi meteo e presentata con toni catastrofici dai social network ci ha finalmente raggiunto. Magari la neve non è caduta alle quote attese, ma la colonnina del termometro si è notevolmente abbassata.

Siamo nell’inverno vero, checché ne dicano i nostri vecchi. A giudicare però da epiteti e modi di dire, questo è al massimo un fresco,non paragonabile ai terribili rigori di una volta.

Non riusciamo nemmeno a immaginare come potesse essere il frècc dür, passàt fò o rabiùs subito dai nostri antenati,ma ci è rimasta la metafora che l’pìa per indicare la sua azione, simile a un morso sulla pelle.

Un tempo si arrivava persino a un freddo desmesüràt, oltre i limiti della misurazione. Per dirla con una frase simile a quella italiana, un vero e proprio frècc de cà.

Anche gli effetti sul corpo potevano essere devastanti. Se oggi ci capita di barbelà, cioè di tremare più o meno leggermente, all’epoca poteva succedere di bagolà, ovvero avere serie conseguenze gastrointestinali.

Lo stesso vale quando i nostri avi i batìa i brochète, battendo i denti fino al punto di produrre rumore di chiodi agitati in una latta, e il gelo era tanto feroce da crepà fò i làer o i mà.

Se fossero qui ora, i nostri progenitori direbbero al’fà mia sto frècc, anche se la temperatura è di poco superiore allo zero. Poi c’è chi è anche più sfortunato della media, e soffre in ogni caso e in ogni stagione, come recita il detto chi che i è sènsa décc i patéss ol frècc de ògne tép. Bambini e anziani, si sa, soffrono di più il clima inclemente.

*in memoria

Commenti
Giuseppe Boschini

Mi ricordo mia madre che stendeva i panni sull'aia....nel giro di pochi minuti diventavano di pietra col freddo che faceva....parlo di 50 e passa anni fa.... pero' era meglio allora di adesso... oggi fa più caldo ma i cuori della gente sono freddi come il ghiaccio....

gus

Sono cambiate le stagioni. L'inverno non è più freddo (frècc o frécc?) come una volta, il quale faceva fuori i bào, mentre adesso si devono usare i pesticidi. Abbiamo le case riscaldate in tutti i locali, e non solo in cucina dove ardeva la legna nel camino e, per i più moderni, nella stufa economica. Si andava a nanna presto, con il letto riscaldato dalla mònega o dallo scaldino con l'acqua calda ricavata dalla coldérina della stufa. E, per scaldarsi meglio, si dormiva di cò e di pé. Mi ricordo i cristalli di ghiaccio sui vetri, con la calibrosa fuori. Bellissimo spettacolo, però si campava di meno.

Andrea

Anni indietro uomini veri,oggi al massimo mezze cartucce,soprattutto chi la leva militare non l'ha vissuta

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