10 milioni di fatturato

«Nuova vita a mozziconi e cartacce» Eco-innovazione made in Gorle

«Nuova vita a mozziconi e cartacce» Eco-innovazione made in Gorle
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Dare nuova vita a cartacce, mozziconi, vetro e plastica, che costituiscono il 5 per cento dei rifiuti urbani totali prodotti. È stata questa l’intuizione di Ezio Esposito, presidente del Gruppo Esposito di Gorle e della società di ingegneria Ecocentro Tecnologie Ambientali, per il trattamento e il recupero di rifiuti provenienti dalla pulizia delle strade.

Negli ultimi dieci anni di attività, il Gruppo industriale, che conta 22 dipendenti e 10 milioni di fatturato, ha realizzato 11 impianti in Italia che dal 2004 trattano 2 milioni di tonnellate di questo specifico rifiuto e, grazie all’innovativa tecnologia «Ecocentro», viene recuperato il 70 per cento di materia prima certificata da rifiuti destinati alle discariche. I processi chimici adottati in queste lavorazioni, infatti, consentono di separare le granulometrie del materiale inerte, recuperando 1,2 milioni di tonnellate di prodotti certificati come sabbia, ghiaia e ghiaietto da riutilizzare nell'edilizia e nell’asfaltatura di strade e autostrade. In particolare, nell’impianto operativo in provincia di Bergamo, il primo in Europa per il recupero di questo tipo di rifiuti, vengono trattate ogni anno 18mila tonnellate di rifiuti raccolti in strada, di cui 14mila tonnellate sono trasformate in materiale riutilizzabile.

 

 

Questi significativi risultati hanno consentito all’azienda di distinguersi a livello mondiale nel settore della green economy. Oggi il Gruppo Esposito, oltre ad aver realizzato impianti in diverse città italiane: Gorle, Brescia, Milano, Liscate (Milano), Figino Serenza (Como), Montemurlo (Prato), Piacenza, Guidonia Montecelio (Roma), ed essere impegnata nella costruzione di 4 impianti già autorizzati a Palmanova (Udine), Vercelli, Quartu Sant ’Elena (Cagliari), Piedimonte San Germano (Frosinone), è depositaria di brevetti certificati in tutto il mondo; tra gli ultimi, il brevetto cinese per una macchina di lavaggio di impianti di recupero dei rifiuti.

Il presidente Ezio Esposito ricorda quanto sia stato importante poter testare il proprio progetto in una città molto attenta all’ecologia, sviluppando così l’attività imprenditoriale per la raccolta dei rifiuti avviata dal padre nell’attuale, innovativo Gruppo industriale che fonda il suo modello di crescita sui risultati dell’equipe di ricerca e sviluppo orientata allo studio e alla costruzione di impianti all’avanguardia. «Abbiamo realizzato il nostro primo impianto a Bergamo nel 2004, anche grazie alla collaborazione di funzionari della Provincia competenti, che ci hanno permesso di acquisire le informazioni necessarie per avviare i lavori. Oggi, la nostra esperienza dimostra che i rifiuti da spazzamento stradale possono essere considerati a tutti gli effetti rifiuti differenziati - continua il presidente Esposito - infatti, vengono raccolti in modo diversificato dalle autospazzatrici proprio per la possibilità del loro riutilizzo, non potendo essere smaltiti in discarica».

 

 

Il recupero di rifiuti, pratica cardine dell’economia circolare consigliata dalla direttiva quadro comunitaria, si conferma ancora una volta scelta vincente rispetto al semplice smaltimento in discarica per i suoi numerosi benefici, dalla tutela dell’ambiente alla possibilità di applicare tariffe inferiori a quelle praticate da discariche e termovalorizzatori. Tra le attività di ricerca in corso, sono diversi i progetti avviati; tra questi, quello relativo al recupero degli scarti dagli impianti per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti solidi urbani, tecnologia che consiste nel trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati o residuali della raccolta differenziata, finalizzata al recupero della frazione secca riutilizzabile.

Tra gli altri obiettivi futuri che il Gruppo Esposito intende perseguire c'è lo sviluppo di una ricerca sul trattamento dei rifiuti da pulizia degli arenili, recuperati da spiagge sabbiose marine e fluviali. Un traguardo destinato a valorizzare ulteriormente l’impegno aziendale nella ricerca di tecnologie innovative a supporto dello sviluppo sostenibile per contenere gli sprechi a tutela dell’ambiente e della qualità della vita.

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