In Val Gandino

“Pèa Sbernigada”, in un libro valori e ricordi del paese disperso fra quattordici contrade

Tiziano Brignoli presenta il volume fotografico dedicato a Peia, suo paese natale. Luoghi ed emozioni sono un segno distintivo. E in autunno un libro scritto interamente a penna

“Pèa Sbernigada”, in un libro valori e ricordi del paese disperso fra quattordici contrade
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di Giambattista Gherardi

Dispersi, ma uniti e orgogliosi di formare un’unica identità. I cittadini di Peia (poco più di 1800) vivono da sempre un forte senso di appartenenza, a dispetto di una peculiarità urbanistica che vede il paese suddiviso in ben 14 contrade (Ca’ Zenucchi, Ca’ Marino, Ca’ Orazio, Ca’ Bosio, Ca’ Rottigni, Ca’ Bettera, Ca’ Biadoni, Ca’ Brignoli, Ca’ Bertocchi, Ca’ Fragia, Ca’ Predali, Ca’ Basi oltre a Cima Peia e Peia Bassa). Ecco allora il tradizionale appellativo vernacolo di “sbernigada” (dispersa) affibbiato a Peia da un tradizionale proverbio. Un aggettivo arcinoto in Val Gandino, che diventa in questi giorni il titolo di un libro fotografico realizzato da Tiziano Brignoli, giovane scrittore locale. Pèa Sbernigada è un viaggio fotografico nella cultura e nella tradizione della gente di Peia, ricco di immagini attuali ma anche di ricordi e rimandi a persone e luoghi che di Brignoli hanno formato carattere e personalità.

«Un giorno mi venne chiesto: “Da dove vieni?” - scrive Brignoli nelle prime pagine del volume -. Può sembrare una domanda scontata, ma è molto più profonda di ciò che appare in superficie. Si può provenire da un piccolo borgo o da una grande città, ma dentro il nome del luogo dal quale si proviene, c’è sempre una storia più grande da raccontare. Questo libro vuole raccontare, attraverso un’esposizione fotografica, il nostro paese: Peia».

Il progetto è cresciuto nelle intenzioni di Tiziano a partire da febbraio 2019. «Era nato tutto come un gioco, come un’idea leggera da affiancare a progetti letterari ben più importanti. Poi però, mano a mano che riflettevo sull’idea di scrivere su Peia, ero sempre più attratto da tutto ciò. Ho sempre amato Peia (d’altronde è il mio paese natale), ma è sempre stato un rapporto di amore e odio. Non ho mai amato i giudizi, gli sguardi che spesso nei piccoli paesini possono essere soffocanti. Ma ho imparato ad andare oltre, e a saper cogliere il bello che il mio paese ha da offrire. E sì, di bellezza Peia ne ha davvero tanta». Il libro conta un centinaio di pagine ricche di fotografie: ci sono panorami e scorci suggestivi, ma anche tante inquadrature originali, che parlano soprattutto ai residenti, a chi sa della strettoia dietro la chiesa oppure della Latteria al limitare del sagrato.

«Ho scoperto che Peia è il luogo che, anche andando lontano, magari in quella terra sconfinata chiamata Wyoming che io tanto sogno – conclude Brignoli - farà sempre parte di me, e che ha definito, in modo indelebile, la mia storia personale». Dal 10 maggio il libro Pèa Sbernigada sarà disponibile sulla piattaforma Amazon, ma in cantiere Tiziano ha anche un altro progetto assolutamente originale: un libro scritto a penna, rompete il legame con computer e mezzi informatici. Il titolo? Canto di Londra. E anche questa sarà tutta un’altra storia.

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