Pedalate, cabaret e street music Il Natale in città è all'aria aperta
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In tempi di ecosostenibilità e tutela della fauna anche la renna sa poco di politically correct. Meglio la bici. Così il team Mtb Stezzano, in collaborazione con Unicef e Aribi, rinnova l’appuntamento - il quinto - con la Pedalata di Babbo Natale. L’auspicio? Poter vedere a fianco dei biker «grandi» tanti piccoli ciclisti, col sorriso. E con una mission forte e chiara: distribuire doni. Ritrovo e iscrizioni domani 24 dicembre alle 8 al parcheggio della Casa dello Sport in via Gleno. Gli attivisti dell’Unicef consegneranno costumi rossi e barbe bianche a quanti ne faranno richiesta. Alle 8.45 l’arrivo alla capanna sul Sentierone (largo Belotti) e immediata ripartenza, alle 9, per l’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove verranno offerti doni ai di piccoli ospiti del Reparto Pediatria. Tornando verso il centro città, è prevista una sosta in Piazza Pontida. La destinazione finale sarà la visita agli anziani ospiti della Fondazione Carisma (ex Gleno) con taglio del panettone. Durante la biciclettata, ovvio, si canta e si suona la trombetta. E la manifestazione, si legge nel manifesto di presentazione, «è aperta a qualsiasi tipo di veicolo a pedali strano, moderno e vintage, e con qualsiasi condizione meteo». L’iscrizione costa 5 euro e comprendere assicurazione e donazionae all’Unicef. Ulteriori informazioni sul sito internet www.aribi.it.
Cabaret. Usa un bergamasco gustosamente aspirato. E con le sue parodie dalla metrica rigorosa ha fatto il botto: i grugniti della spassosa «Pota Pig» sono da Oscar. Che tra l’altro ha già ritirato, anche se solo in uno dei suoi video montaggi però. Classe 1977, residente a Torre de’ Roveri, Daniele Vavassori è meglio conosciuto come Ol Vava. La sua fama travalica i confini della provincia: cinque anni fa era anche stato chiamato da Fiorello per «Il più grande spettacolo dopo il week end». Il video che gli era stato commissionato non fu trasmesso su Raiuno perché la scaletta dell’ultima puntata fu stravolta dalla partecipazione di Roberto Benigni. Ma il doppiaggio in bergamasco di Michael Bublé divenne comunque un successo grazie al profilo di Fiorello in Twitter. Domani 24 dicembre, ore 16.30, sarà in Piazza Pontida in veste di «Vava Christmas» con il Jw Quintet. Il concerto intende dare sostegno dell'Associazione Amici della Pediatria. Presenta Fabrizia Fassa.
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Musica e arte di strada. Durante le festività Natalizie il Comune di Bergamo, con la direzione artistica di Marco Pesce, ha organizzato alcuni appuntamenti per animare il centro città e Borgo Palazzo. C’è qualcosa, ovvio, anche in questo fine settimana, a partire dalle 15.30. Oggi le vie dello shopping saranno animate dall’eclettica Badabimbumband con il suo show Bandita, un caleidoscopio musicale impazzito, un mix di jazz, dixieland e funky. Insieme a questa band multiforme e trasformista sempre oggi andranno in scena gli Assaltinbranco, che con i loro abiti eleganti e gli altissimi trampoli faranno da banditori per augurare a tutti buone feste. Il giorno della vigilia di Natale il centro risuonerà con le note degli ottoni della Parma Brass, che propone un repertorio che spazia dall’opera lirica alla canzone pop. Ancora il 24 sarà ospite la Fantomatik Orchestra, capitanata da uno dei fondatori dei «Dirotta su Cuba», con un repertorio estremamente variegato che spazia dal funk al rock, dall’etno al prog, fino al jazz, e al pop.
Mercatini. Se poi serve un’idea dell’ultima ora, o semplicemente non ci siete ancora stati, datevi un giro al Villaggio di Natale in piazzale Alpini. Troverete presepi in miniatura che emergono da gusci di noce, made in Serbia. O magari la sacra famiglia ma in legno, dal Tirolo, con tanto di addobbi in abbinamento. O le decorazioni classiche per l’albero di Natale in vetro decorato a mano dalla Repubblica Ceca. I giochi tradizionali, macchinine e bambole. Le tovaglie ricamate. I cesti di vimini. Le ciabattone in feltro del Sudtirolo. E poi, per chi vuol concedersi qualcosa di buono, o regalarlo, i mitici bretzel, i taralli pugliesi, wurstel e compagnia dall’Austria, specialità bergamasche. In totale sono 35 le casette a disposizione. E domani, alle 22, don Claudio Visconti, direttore Caritas Bergamo, celebrerà messa in stazione. Sempre in tema di mercatini, val la pena anche farsi un giro a Castione. Prodotti artigianali e originali, laboratori, degustazioni, concerti, cori, rievocazioni e dimostrazioni di antichi mestieri. C’è anche una mostra di presepi, provenienti da collezioni private, nella pittoresca frazione di Rusio.
Travestimenti tema presepio. Party trash all’Edonè. Il cuore, come da slogan del locale, ce lo mettono davvero, all’Edonè. Nel senso che non si appiattiscono sul dato di partenza. Il banale viene bandito, l’eccezionale viene portato in trionfo. Sia esso puro sentimento trash, anelito al travestimento più assurdo, goliardia a prova di muschio tra la capannina e i pastorelli. Basta divertirsi toccando vette inenarrabili di ignoranza (in senso positivo) per esorcizzare la normalità e la tradizione, rivitalizzandola. Il giorno di Natale torna all’Edonè il Presepio Party, acclamatissimo. Sono ben accetti stelle comete, alberi di Natale umani e donne che hanno visto lo Spirito Santo. C’è solo una, importantissima, regola al Presepio Party: travestirsi da personaggio del presepe o, comunque, da un personaggio che si consideri degno di essere presente. Insomma, si può essere un po’ chiunque, da Dart Vader a Peppa Pig, da Belén Rodriguez a Papa Francesco. E quest’anno c’è pure un tema di fondo, anzi di superfcie, attorno a cui impostare il proprio travestimenti: le paillettes, dette anche lustrini, spesso accostati alla bigiotteria detta strass dal nome del suo ideatore Georges Frédéric Strass. I piccoli dischi di plastica colorata, del resto, fanno riflettere.
Presepi viventi. Ce n’è più d’uno, ma quello più sontuoso è a Villongo, sulla collina Sella, grazie alla compagnia «Gli amici». Capace di attrarre 80mila persone, verrà inaugurato alla vigilia di Natale (21-24) e sarà aperto il 25 dalle 15.30 alle 19 e il 26 dalle 14.30 alle 18. Si è via via arricchito fino a trasformare il poggio a due passi dal lago d’Iseo in una sorta di villaggio contadino della Palestina, illuminato da fiaccole e lanterne al tramonto (il momento migliore per visitarlo), con oltre 250 figuranti e 60 scene.