Il Percorso della Memoria Sull'Adamello tra natura e storia

Foto di Angelo Corna
Sono ormai passati più di cento anni dalla Grande Guerra. La zona dove passava l'antico confine tra Italia e Austria, i crinali del massiccio conosciuto come gruppo Adamello-Brenta, fu teatro della cosiddetta Guerra Bianca. Percorrendo i sentieri della zona si incontrano ancora trincee, piccole caserme, forti e interi villaggi militari, che sono spesso meta di gite ed escursioni, alcune anche impegnative. Una delle più interessanti parte dall'arrivo della cabinovia che dal Passo Tonale sale al Passo Paradiso e porta a un’ampia galleria, utilizzata per controllare il Tonale. Nella zona si incontrano anche il villaggio militare dei Monticelli e, lungo la cresta, tratti di trincea e piazzole per l'artiglieria. Sulla strada tra Vermiglio e il Tonale troviamo l’antico Forte Strino, che conserva reperti e cimeli della Grande Guerra ed è aperto al pubblico da metà giugno. Nella vicina Temù possiamo scoprire il Museo della Guerra Bianca, ricco di storia, armi e materiali utilizzate dai due eserciti nei combattimenti sui valichi della zona. Tra i tanti tracciati storici ne troviamo uno di enorme importanza storica e naturalistica, situato nel territorio di Barzo Demo (Bs) e compreso tra i 510 metri di altezza del comune di Lorengo e i 1225 metri del Doss de l’Ora, punto di arrivo della gita.

Partenza da Bettolino



Prima Galleria




Il Percorso della Memoria. Questo percorso vede la sua partenza dalla Val Camonica, in località Bettolino (strada statale 42 del Tonale), raggiungibile in auto da Bergamo in poco più di un’ora. Un parcheggio con area di sosta, perfettamente segnalato, indica l’inizio del nostro tracciato. Si sale ripercorrendo la mulattiera militare, nel primo tratto ciottolata, costruita durante la Prima Guerra Mondiale. Una pendenza costante ci accompagnerà per quasi tutto il tragitto. Lungo il percorso si possono osservare ben 14 grotte-ricovero, ancora percorribili con pila frontale e, naturalmente, la dovuta attenzione. Queste caverne venivano scavate direttamente all’interno delle scarpate rocciose e organizzate per garantire le esigenze di stabilità, accesso e illuminazione. Si presentano con un corridoio di accesso, dal quale si diramano uno o due direzioni, che garantivano una protezione in caso di propagazione di schegge, dovute ad un’eventuale deflagrazione.








Tra trincee e sentieri d’arroccamento. Salendo lungo il sentiero non mancano le testimonianze della Grande Guerra, tutte segnalate da bacheche illustrative. Punti di avvistamento, postazioni per mitragliatrici antiaeree e zone d’accampamento sono tuttora ben visibili. Di particolare interesse la postazione d’artiglieria fortificata sulla sommità del Doss de l’Ora, dove sono conservati e visibili i muraglioni in pietra a secco, il sentiero di arroccamento, la galleria di comunicazione fra i due versanti e le postazioni d’artiglieria antiaerea. Una linea “arretrata” di opere fortificate voluta dal Comando Militare Italiano, che avrebbe dovuto intervenire in caso di sfondamento da parte delle truppe Austro-Ungariche nella linea principale, posizionata al Passo del Tonale, cosa però mai avvenuta. Poco sotto il dosso, nella località di Loa, punto di arrivo del Percorso della Memoria, è possibile concedersi una pausa nell’area attrezzata, posta nei pressi della torbiera “la Goia”, riconosciuta come Sito di Importanza Comunitaria per la presenza di habitat e specie animali da proteggere. Poco lontano, il Rifugio Loa dedicato ai caduti di tutte le guerre, recentemente ristrutturato e di proprietà del comune di Berzo Demo, offre la possibilità di pranzo e pernottamento. Il modo perfetto per chiudere la giornata. Il ritorno avviene sul percorso comune all’andata.



Doss de l'Ora




Torbiera la Goia

Incisioni rupestri ed ecosistemi territoriali. La zona è anche caratterizzata da attività rurali e manufatti, che hanno interessato quest’area per centinaia di anni. Fabbricati visibili sul percorso, mulattiere, muri a secco e carrarecce sono prova della vita che ha interessato questa valle nei secoli. Un’ulteriore prova sono le incisioni rupestri venute recentemente alla luce nei pressi del Poggio della Croce, raggiungibile con un piccolo tracciato ad anello che si sviluppo lungo l’asse del Percorso della Memoria, con partenza dal Tornante delle Bore (percorso segnalato). Sul questo tracciato possiamo osservare due rocce, dove sono presenti incisioni in alfabeto nord-italico e figure di uomini armati. Altri massi con iscrizioni, rinvenuti poco distanti, sono ad oggi in corso di indagine. Un’ultima peculiarità di questo territorio è data dall’estrema variabilità del suo ecosistema, dovuto allo scarto altitudinale e alle diverse esposizioni dei versanti. Sono visibili boschi di latifoglie nella parte bassa, con aceri e castagni, nel medio versante betulle e pini, mentre nella parte finale boschi protettivi di conifere di origine antropica.
Numeri e info. I versanti posti a cornice della località di Loa rappresentano un’area tra le più importanti e significative del Parco Regionale dell’Adamello. Questa escursione, facile e accessibile a tutti, offre spunti di enorme interesse paesaggistico, storico, culturale e archeologico. Un percorso tra boschi misti, prati e castagneti fino a raggiungere il sito protetto di Goia, torbiera in cui vive il raro Tritone Crestato. Tocca le 4 ore di cammino compresa di tutte le pause necessarie per osservare i manufatti presenti sul percorso. La sua lunghezza è di 11 chilometri e il dislivello positivo è di 700 metri. Le informazioni si riferiscono al percorso complessivo, andata e ritorno.