Il Pizzo Rabbioso, una grande montagna per tutti
Il Pizzo Rabbioso, modesta vetta posta sopra l’abitato di Bracca, dimostra ancora una volta che non servono “grandi” montagne per regalare soddisfazioni e stupendi panorami. La salita a questa cima può essere effettuata con un bellissimo giro ad anello, che ne prevede l’ascesa dal sentiero della direttissima e la discesa con passaggio dalla Croce di Bracca. Il tutto condito dagli splendidi scorci che, in una bella giornata di sole, ci possono regalare la bassa Val Brembana e la vicina Val Serina.
La partenza. Possiamo posteggiare l’auto nei pressi del campo sportivo di Bracca, uno dei punti più alti del paese. Nei pressi di una fontana in pietra trovano posto i vari segnavia, tra cui il sentiero CAI 597 che piega a destra con chiare indicazioni per il Pizzo Rabbioso. Risaliamo per un brevissimo tratto su carrareccia, che abbandoniamo al secondo tornante per piegare lungo le tracce di sentiero marchiate da piccoli cartelli in metallo. Il nostro percorso sale ripido nel bosco senza concedere respiro, mostrando brevi scorci sui paesi sottostanti e timidi raggi di sole tra i pini. Seguiamo i bolli bianco-rossi e le targhette in metallo restando sul sentiero principale, fino a raggiungere, dopo circa 45 minuti di cammino, un colletto panoramico posto in posizione assolata. Una panchina ci invita a qualche minuto di riposo dopo la ripida salita.
In direzione della vetta. Il nostro percorso piega a sinistra e prosegue in falsopiano, regalandoci ancora qualche momento di respiro. Dopo alcuni minuti di cammino, raggiungiamo una bella casa ristrutturata chiamata Casel Fontana Bruga, dominante sulla bassa Val Serina. Il Pizzo Rabbioso si alza davanti a noi con il suo ripido crinale erboso, in questa stagione spesso congelato fino a tarda mattinata. Raggiungeremo la sua antecima dopo quasi un’ora e mezza di cammino dalla nostra partenza, un cocuzzolo panoramico alto 1130 metri, dove troviamo una croce formata da due penne d’alpino intrecciate tra loro, un'opera dell’artista Gianbattista Gritti. La vera vetta, di pochi metri più alta, si trova poco oltre e per raggiungerla dobbiamo percorrere un’esile e aerea cresta sconsigliata a chi soffre di vertigini. Il panorama ancora una volta ripaga gli sforzi. Per quanto di modesta altezza, il Pizzo Rabbioso offre una bellissima panoramica su tutta la pianura e le montagne circostanti.
Casel Fontana Bruga
In vista del Pizzo Rabbioso
Vetta del Pizzo Rabbioso
La discesa alla Croce di Bracca. Recuperate le energie, riprendiamo il cammino a ritroso fino a raggiungere il già citato Casel Fontana Bruga. Il nostro giro ad anello ci invita a piegare a destra, sempre lungo il segnavia CAI 597, con indicazione la Croce di Bracca. Tocchiamo altre belle stalle ristrutturate e, sempre proseguendo in falsopiano, troviamo, in prossimità della baita Fenii, un bivio con vari segnavia che riportano i percorsi possibili. Noi proseguiamo nel bosco sul sentiero principale seguendo le chiare indicazioni, fino a sbucare all’improvviso in prossimità della grande croce in ferro, posta a metri 937 e punto di riferimento per il sottostante paese di Bracca. Abbiamo appena guadagnato il secondo balcone panoramico della giornata.
Il Pizzo di Spino. Se non siamo ancora stanchi, possiamo con pochi sforzi raggiungere la terza vetta della giornata: il Pizzo di Spino. Per toccare anche questa cima dobbiamo tornare sui nostri passi fino al precedente bivio sentieristico, posto in prossimità della baita Fenii. Imboccato il sentiero CAI 594, proseguiamo in falsopiano fino a raggiungere la linea tagliafuoco posta sulla dorsale della montagna. La seguiamo fino a incrociare il sentiero che, con un ultimo sforzo, ci porterà molto velocemente alla quota di 958 metri, vetta del Pizzo di Spino. Anche questa modesta montagna, proprio come il Pizzo Rabbioso, può essere "scalata" con un giro ad anello che vede la sua partenza da Pregalleno, frazione di San Pellegrino Terme. Sulla vetta, una grande croce in ferro campeggia sulla Val Morasca, a guardia degli abitati sottostanti. Anche in questo caso, sopratutto dopo quasi tre ore di cammino, troveremo su questo cocuzzolo il luogo ideale per una pausa.
Il Pizzo Arera
Croce di Bracca
Conclusioni. Conquistata anche questa vetta e ammirato il panorama, possiamo incamminarci sul percorso comune all’andata fino a raggiungere la Croce di Bracca. Un ripido sentiero, sempre ben segnalato, scende in direzione del paese e ci riporterà al punto di partenza dopo quasi quattro ore di cammino, 9 km percorsi e circa 700 metri di dislivello positivo (compresa la salita al Pizzo di Spino). L’escursione è alla portata di tutti, con la sola raccomandazione di fare attenzione al ghiaccio durante le giornate particolarmente fredde. I versanti esposti a nord molto spesso possono essere ricoperti dalla brina.