Come un viaggio nel tempo

I presepi viventi della Val Seriana che dovete assolutamente vedere

I presepi viventi della Val Seriana che dovete assolutamente vedere
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Sì, è vero, ora vanno di più i mercatini. A Natale le strade si riempiono di luminarie e di bancarelle strapiene di oggetti per decorazioni natalizie e pietanze fumanti. È un fenomeno tipico dei Paesi d’Oltralpe che da alcuni anni ha preso piede anche da noi, soprattutto al Nord Italia. Quella del presepe vivente, invece, è una tradizione tipica del Sud. Basta pensare al presepe vivente più famoso d’Italia, quello di Matera. Vengono da ogni angolo dell’Europa per ammirarlo. Tutti riconoscono l’unicità e la meraviglia del presepe vivente di Matera, ma forse in tanti si dimenticano che anche Bergamo ha una buona offerta di presepi viventi. Uno su tutti quello di Villongo, una tradizione che è cominciata più di vent’anni fa e bruscamente interrotta quest’estate ad agosto a causa di un incendio boschivo che ha distrutto circa l’ottanta per cento delle casette. Si trattava, infatti, di strutture fisse poste in via Sella, sulla collina a nord di Villongo. Complice anche la legge severa sull’organizzazione di feste ed eventi, Villongo quest’anno resterà senza presepe.

 

Fiumenero

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Ma anche la Val Seriana ha la sua “Matera”, il suo presepio vivente. A partire da quello di Fiumenero, il più corposo in termini di comparse, quasi duecento, disseminate per tutto il borgo di Valbondione e di visitatori che ogni anno riscoprono come si viveva nei primi anni del Novecento. Sì, perché in Valle organizzare un presepio vivente significa tornare indietro nel tempo. E non a quello di Gesù, ma a quello dei nostri nonni che spaccavano la legna e aggiustavano ombrelli mentre la nonna preparava i casoncelli e girava ol bastù de la polenta. Carbonai, scarpulì, impagliatori e al centro di tutto la famèa de öna olta. Non è raro che qualche visitatore, investito dai profumi dell’essenza inconfondibile del ricordo e anche un po’ commosso, mormori tra sé: «È proprio come una volta». La particolarità di questo presepe vivente è l’ambientazione. Le case che ospitano i figuranti appartengono al Novecento e sono rimaste chiuse per molti anni, sfuggendo al cambiamento portato dalla modernità. Per questa dodicesima edizione, il presepe vivente sarà attivo la sera del 29 dicembre, il pomeriggio di domenica 30 e la sera di venerdì 4 gennaio: tre appuntamenti per percorrere le strade di Fiumenero allietati dai baghetér, i suonatori di baghèt, cornamusa tipica bergamasca di origini medievali.

 

Orezzo

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Il presepe vivente più antico della Valle Seriana? Quello organizzato da oltre vent’anni dalla Pro Loco di Orezzo, frazione di Gazzaniga collocata alle pendici del monte Cedrina. Nel pomeriggio del 6 gennaio, nel giorno dell’Epifania, via Leone XIII si anima: ol rasgòt, ol gerler e ol marengù, casari, maniscalchi, lavandaie e artigiani, ma anche animali per la gioia dei bambini, assaggi di cibi locali e la possibilità di riscaldarsi con bevande calde. Ancora una volta è un richiamo agli antichi mestieri e agli attrezzi di una volta, con l’aggiunta degli spaccapietre che estraevano e lavoravano il famoso marmo nero di Gazzaniga, detto anche “Nero Assoluto d’Italia”, impiegato nella decorazione di molte chiese ed edifici storici presenti in Bergamasca. Verso la fine del pomeriggio partirà il corteo dall’inizio della via e giungerà alla Natività, posizionata in una stalla delle mucche e circondata dai figuranti nelle vesti di pastori e angeli. Sono tanti i visitatori che raggiungono il borgo di Orezzo per assistere alla rappresentazione della Nascita di Cristo, conquistati soprattutto dall’architettura delle case che in molti tratti conserva ancora le caratteristiche di una volta. Tra androni, stalle e porticati, va in scena la tradizione popolare bergamasca, che piace proprio a tutti.

 

Cirano

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Il presepe vivente più recente è quello di Cirano, frazione di Gandino. Qui si è pensato di ricreare le scene della Natività nei cortili delle più antiche case di Cirano. Ma nel pomeriggio di sabato 22 dicembre, nel cortile che si affaccia sulla piazza, c’è anche Babbo Natale con il suo fedele Elfo, che accoglie i bambini per una foto ricordo. E in piazza le bancarelle, i famosi mercatini di Natale, con vendita di prodotti tipici e natalizi. Il vero presepe vivente si terrà domenica 23, con la rappresentazione della Nascita di Cristo e la riproposizione degli antichi mestieri con decine di figuranti in costume sparsi per il borgo. Non mancheranno i musicanti che allieteranno i visitatori e neppure gli assaggi di vin brulè, l’ideale per riscaldarsi. I bambini avranno anche la possibilità di ricevere il battesimo della sella montando su un simpatico pony.

 

Nese

Ma lo sapevate che in Valle c’è anche un presepe… semi-vivente? È quello del bar Bèi Momenc di Nese, che ogni anno sfoggia un presepe davvero singolare. L’anno scorso hanno realizzato un igloo dove è stata collocata la Natività, sorvegliata dagli husky che trainano la slitta e circondata da curiosi orsi polari e foche. È tutto realizzato con materiali di scarto, con sostegni in ferro e strati di gesso. Ma la vera particolarità è data dalle figure umane: i loro volti sono quelli degli avventori del bar. Sono assolutamente riconoscibili, chi viene a vedere il presepe lo nota subito. Cosa combineranno quest’anno? Alla creatività dei bergamaschi non c’è mai fine.

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