Concerto stasera a Bergamo

Quel brano che sembra di Battiato Gualazzi: «Omaggio al maestro»

Quel brano che sembra di Battiato Gualazzi: «Omaggio al maestro»
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«In un periodo complicato come quello in cui viviamo c’è bisogno di messaggi semplici», dice Raphael Gualazzi. Ecco perché ha titolato il nuovo album Love life peace. Stesso nome per il tour che sta portando il cantautore marchigiano in giro per l'Italia, con tappa oggi, venerdì 18, al Creberg Teatro di Bergamo (ore 21, biglietti disponibili a 30 e 40 euro), accompagnato da un sestetto che comprende chitarra, contrabbasso, batteria e una sezione fiati di tre elementi. Musicisti che fanno anche i coristi. Contenuto in un packaging montabile che si trasforma in un modellino di pianoforte, il disco è una prova d’eclettismo dove, fra canzoni in lingua italiana e inglese, Gualazzi spazia da ballate alla Elton John a pezzi jazzati, disco-funk ed echi di Brasile.

 

 

Ama divertirsi, Gualazzi. Con la musica e non solo. A Bergamo ha suonato già più volte e ci torna volentieri. «L'ultimo mio concerto è stato di fronte all'Accademia Carrara - ricorda con quell'accento noto, alla Valentino Rossi, e del resto la sua Urbino è a un pugno di chilometri dalla Tavullia del campione di motociclismo -. Era fine estate dell'anno scorso e c'è stata una grande risposta del pubblico: una serata meravigliosa, con una cornice stupenda». I mesi caldi del 2016, invece, sono stati segnati da una sua canzone, L’estate di John Wayne, con echi di Battiato e Battisti, scritto con Alessando Raina, ex Amour Fou. Parla di un’Italia che non c’è più e cita John Wayne, Federico Fellini, i figli delle stelle, le celebri banane di Andy Warhol, Lupin, Sandro Pertini. Un antitormentone, in sostanza. «L'omaggio al maestro Battiato è evidente - spiega Gualazzi - perché è un brano evocativo, che mette al centro della scena tanti personaggi, musicali e non, come lui ha sempre fatto. Abbiamo raccolto una serie di colori e immagini che poi si ritrovano anche nell'eterogeneità dell'album, che non smentisce l'approccio eclettico dei precedenti, anzi, lo riconferma». Grande varietà di sonorità e di influenze, in sostanza, riunite sotto uno stile ben riconoscibile. «Non ho mai smesso di ascoltare jazz, in tutte le sue sfaccettature - assicura Gualazzi -. Ultimamente mi sono innamorato di Johnny “Guitar” Watson. Poi ho ascoltato molto pop soul inglese: per tre anni ho vissuto a Londra. In generale è l'amore per la musica afroamericana che mi muove: non morirà ma. Mi sento profondamente legato a questa cultura».

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Dal vivo Gualazzi promette molte variazioni sul tema. «La band è polivalente e ho curato personalmente gli arrangiamenti, contestualizzati a questo tipo di line-up. Ho scritto anche delle linee di fiati ad hoc, per la tournée. Voglio riportare la musica alle sue origini, in concerto: è fatta dai musicisti e dai loro strumenti. È importante divertirsi sul palco e con il pubblico. Quando accade, la musica prende vita». Quindi digressioni strumentali, strutture dilatate, variazioni nel ritmo e altre sorprese, com’è naturale per un musicista che ama il jazz. Poi varierà la setlist: dai nuovi brani di Love Life Peace fino ai grandi successi contenuti negli album Reality and Fantasy e Happy Mistake. «E rivisitazioni di capolavori del repertorio afroamericano, a me tanto caro». Alcuni brani saranno da ballare sulla sedia, altri da sentire dentro il cuore.

Spettacoli che slittano e altri che raddoppiano. Una stagione di alto livello, come sempre. Però slittamenti e sospensioni hanno fatto già capolino nel calendario del Creberg Teatro. Prima il concerto di Samuele Bersani: doveva aprire il calendario 2016/2017, il 18 ottobre. Invece è stato spostato al 23 febbraio. È proprio l’inizio del tour a essere stato rinviato. «Ciao amici, scrivo qui – questo il messaggio che Bersani, con cordialità tutta bolognese, ha postato su Facebook - per dirvi che purtroppo la nostra voglia di incontrarci dovrà attendere ancora un po’. Un piccolo problema a una corda vocale mi obbliga a un imprevisto riposo forzato. Sono per questo costretto a rimandare l'inizio del viaggio che aspetto di fare in vostra compagnia. Riguardo ai biglietti acquistati non cambia niente: il posto rimane lo stesso, con una nuova data. C'è anche la possibilità di chiedere il rimborso, nel caso in cui non possiate venire». Virginia Raffaele e gli Stomp non hanno mancato l’appuntamento. Rinviato a data da destinarsi, invece, «Cabaret». Lo spettacolo con la regia di Saverio Marconi e Giampiero Ingrassia nei panni del maestro di Cerimonie, basato sulla commedia di John Van Druten, era atteso per il 5 novembre sulle assi del Creberg teatro. Ma la direzione della Compagnia della Rancia ha fatto sapere che per motivi logicistici il musical è posticipato. Di contro, c’è stato un boom di richieste per alcuni titoli. Tant’è che si è arrivati al raddoppio delle date di tre spettacoli: il musical «Sister Act», il 3 e 4 dicembre, e gli stand up comedian Pucci (8 e 9 febbraio) e Pintus (8 e 9 aprile).

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