Quelli che sorridono dalle bancarelle Il nostro grazie in cinquanta foto

[Foto © Antonio Milesi]
«Bisognerebbe abolirle» sentenzia l’architetto di grido. Le bancarelle di Santa Lucia sul Sentierone non gli vanno proprio giù. Lui non ce l’ha con le bancarelle in genere: non sopporta “queste” bancarelle, bianche, rosse e gialle, buone per ogni stagione e per ogni fiera. Bruttine, in effetti. La gente comune, però, al senso estetico preferisce la sostanza e la tradizione e si concentra su quello che c’è sotto: dolcetti e giocattoli, guanti di lana e delizie varie che mettono allegria e rassicurano sul tempo che passa. Se ci sono le bancarelle vuol dire che quest’anno la Santa più amata dai bambini arriverà puntuale.
A Bergamo le bancarelle di Santa Lucia ci sono sempre state. Fanno parte del paesaggio di dicembre. Oggi sono cambiate, così come è cambiato il paesaggio attorno e quando guardiamo le foto della vita in bianco e nero magari ci prende un po’ di nostalgia. Nessuno però sarebbe disposto a tornare indietro, perché davanti agli occhi c’è ognibendiddio.
Le bancarelle sul Sentierone sono una settantina e uniscono tradizione e rinnovamento. Fin dai primi banchetti vediamo infatti un'alternanza tra classici dolci, pigiami, calze e oggetti più alla moda: cover per smartphone, zaini con texture gitane, copricapi in stile peruviano. A farla da padrone sono ovviamente i dolcetti, che dominano la scena su bancarelle enormi, che sembrano case di marzapane come quella di Hansel e Gretel. A fianco di prodotti intramontabili come le sciarpe e le camicie, ne spuntano altri più particolari e specifici: ad esempio c'è chi vende morbidosissime lettiere per cani, ma soprattutto i famigerati vestitini per i nostri amici a quattro zampe. Ce ne sono di tutti i tipi, misure e fantasie: dal simbolo di Superman a quello di Hello Kitty.








Lo specialista in berretti da donna segue subito dopo, prima di lasciare spazio alle specialità siciliane. L'olfatto è lusingato dal profumo invadente delle frittelle che sfrigolano nell'olio, la vista manda impulsi insistenti alla gola di fronte a certe montagnole di dolciumi, frutti in marzapane, manicaretti di pasta di mandorle. Tra i più originali, il sigaro di cioccolato. Poco oltre un commerciante cerca di vendere una dose abbondante di carbone dolce, «per un bimbo che è stato molto cattivo».
Un altro bambino rimane a bocca aperte di fronte ai giocattoli; di fianco si vendono oggetti in legno, tra cui una grossa testa di toro alquanto minacciosa. Ma c'è anche quella di maialino dipinta di rosa. I più esosi si fermano a comprare pellicce. Originali gli sgabelli in legno a forma di pila di libri. C'è spazio per il dilettevole, ma anche per l'utile. Stampi in gomma per fare dolci sagomati, intimo per uomo, comodi cuscini in memory foam.
Tra le cose più belle, il giro col pony a 3 euro. Per i bambini è un momento di gioia pura: sembrano dei cowboy in miniatura nello scenario insolito del Sentierone. Altri genitori portano i più piccoli sulla giostra dei cavalli: successo garantito e un po' di magia anche per gli adulti, quando si sente in sottofondo la musica tratta dal cartone animato Disney Robin Hood del 1973: «Urca urca tirulero / oggi splende il sol».
Tra i posti migliori dove spender soldi c'è sicuramente la casetta dell'Unicef. Molto belle le fantasie delle tovaglie, delle coperte e dei cuscini di Tipik Servi. Per gli amanti degli oggettini graziosi c'è da trovare soddisfazione al banchetto del vimini. E poi dolci, dolci e ancora dolci. Caramelle e frittelle sono ovunque, ma i bomboloni ripieni di creme e marmellate che eruttano quasi si trovano in una sola bancarella.

Foto © Antonio Milesi

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