In Piazza Monsignor Chiodi

Ristorante Ol Colabiöl a Verdello una cena dal calore familiare

Ristorante Ol Colabiöl a Verdello una cena dal calore familiare
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A Verdello, in una corte storica dove un tempo sorgeva il Colabiolo - una cascina che tanto ricordava le ambientazioni dell’Albero degli Zoccoli, con quelle stanze uno vicino all’altra disposte in orizzontale, e le porte che davano su un lungo corridoio esterno, dove giocavano i bambini e le donne si fermavano a parlare - c’è Ol Colabiöl, un ristorante dal calore familiare, con un soffitto disegnato da volte di antichi mattoni rossi e le pareti color ocra. Un luogo che sa di casa fin dal primo impatto, con quelle mattonelle in cotto disposte a lisca di pesce che disegnano lo spazio esterno prima dell’entrata, e i divanetti dove rilassarsi dopo la cena, nella quiete della sera.

Chef del locale, situato in piazza Monsignor Chiodi 1, è il giovane Raniero Ubbiali, un ragazzo innamorato del proprio lavoro, che ha alle spalle una scuola alberghiera e molte esperienze dalle quali ha appreso l'importanza di comporre piatti equilibrati, presentati con grande capacità compositiva. «Amo molto la mia professione, soprattutto nella fase di studio del piatto e della preparazione. Cerco materie prime interessanti, a chilometro zero quando possibile, per offrire sapori genuini, senza alcuna artefazione. Ciò che da sempre mi affascina, è la possibilità di elaborare la materia, dandole una nuova forma, e sposandola con sapori differenti per piatti con un gusto che sappia sorprendere».

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Decisamente interessante il percorso gastronomico proposto dunque dallo chef che punta su piatti tradizionali rivisitati in chiave moderna, e portate sia di carne che di pesce, per un menù vario e ricco di sapori curiosi. Così, partendo da antipasti quali, ad esempio, un tagliere bergamasco, un prosciutto di cinghiale con confettura di prugne, un guazzetto cremoso di molluschi allo zafferano con bruschette e pomodorini, oppure lo gnocco fritto, si può poi spaziare a primi piatti come i tagliolini al nero di seppia con ragù di calamari, pomodori secchi e bottarga di muggine, o cappellacci ai crostacei con crema al limone e gamberetti ai semi di papavero. Nella carta non mancano neppure il risotto mantecato ai funghi e crescenza con speck croccante, e gli originali gnocchi di pane su crema al gorgonzola con rape rosse, arancia e mandorle tostate.

Nei secondi, invece, spicca il Tonno “Pinne Gialle” del mediterraneo, presentato in tre differenti versioni - una parte in tartare, una parte lessa con salsa tonnata, e una tagliata di tonno  - adagiate in linea su un piatto rettangolare, per una presentazione contemporanea. Seguono la tempura di calamari e gamberi con misticanza e salsa di soia, e la gran grigliata di pesce e molluschi, julienne cruda di verdure e maionese speziata alla paprika. Infine, il filetto di branzino al forno con tortino di riso venere alla polpa di granchio, pomodori essicati e fiori del cappero.

«In estate - racconta ancora lo chef - diamo maggior spazio ai piatti di pesce, dal gusto delicato e da accompagnare con un bicchiere di vino fresco, per una cena sana e leggera». Ottimi anche i dessert, da scegliere tra una mousse di cioccolato al latte con cialdine e salsa ai lamponi, un semifreddo alle fragole con sfogliatine alla crema di nocciole e panna montata o la torta di mele tiepida con gelato al fior di latte e polvere di cannella, per citarne solo alcuni. Il ristorante propone anche pizze cotte nel forno a legna. Consigliato a chi vuole passare una serata sentendosi tra le mura di casa, ma con uno chef in cucina!

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