Rita Patelli in via Borgo Canale La poesia di una bottega artigiana
Tutto ha inizio da un pezzo di legno. Questo potrebbe essere l’incipit della storia di Collodi, Pinocchio. Ebbene, anche questa storia è scritta sul legno e prende vita in un minuscolo atelier nascosto tra la Casa natale di Donizetti e la chiesa di Borgo Canale. L’anima di questo posto è Rita Patelli che, dopo aver lavorato per anni in ospedale, ha deciso di dedicarsi all’arte.
Nella sua bottega restituisce valore e dignità agli antichi mestieri, rendendo unici i prodotti creati dal suo ingegno e realizzati con le sue mani. In questo laboratorio regnano profumi, sapori, odori ed echi del tempo passato, contato dalle venature del legno. Una commistione tra antico e nuovo.
Sugli scaffali dominano ghirlande, cuori, capanne del presepe e composizioni di ogni sorta, illuminate da un albero di Natale che rimane acceso tutto l’anno: uno stupore perenne. Sopra le teste di chi entra, appesi al soffitto galleggiano dei pesci, che portano il visitatore ad intraprendere un viaggio nell’Oceano, magari a bordo di uno dei velieri, costruiti come un Lego di materie prime naturali, che albergano in questa bottega.
In questi diciotto anni di attività, la mente creativa di Rita ha saputo dare forma alle sue idee e concretezza alla sua fantasia, grazie a pigne, foglie, frutti legnosi e cortecce raccolti durante le sue spedizioni tra i boschi della nostra provincia. Che poi ha modellato, con contaminazioni artistiche che spaziano dalla letteratura alla musica classica.
E se gli economisti sostengono che l’uovo di Colombo per la crescita italiana è l’artigianato, ecco che questa artista l’uovo, nel vero senso del termine, se l’è davvero costruito. Un oggetto frutto della sua immaginazione diventato reale, lavorato al tornio, sul quale ha inciso talvolta una melodia di Bach, talvolta un frammento dell’Inferno di Dante. In questo modo rievoca il passato, che torna a splendere e insegna alle generazioni moderne a giocare, per esempio, con i vecchi caratteri da stampa, scritti al contrario, che compongono i famosi versi di Ulisse.
Un approccio anticonvenzionale alla vita e al lavoro, inteso come libera espressione di una fervida creatività, amore per la manualità e capacità di stare ancorati alle proprie radici, raccontato dai 122 oggetti che animano questo spazio, intriso di poesia e intensa vitalità.