«Siediti sulla tua passione» Poltrone di lusso a Treviglio
Diciamocelo: il genio senza follia non potrebbe esistere. E spesso le idee geniali sono quelle che arrivano come un flash nel buio. Nel caso di Glorya, il genio è quello di Emanuele Lorenzi, la follia è quella di pensare di usare la maglia della squadra del cuore per farne una poltrona. Ispirandosi a un certo Philipp Starck. Il risultato? «Sit on your passion» questo il claim che identifica il prodotto Glorya, un oggetto di design rococò dall’animo moderno: la squadra di calcio del cuore (e non solo) in uno scrigno intagliato a mano da maestri dell’artigianato per un made in Italy davvero unico. A proposito di genio, Arthur Conan Doyle diceva che «consiste in un'illimitata capacità di aver cura dei dettagli» e le poltroncine lo confermano al 100 percento.
Un battesimo di buon auspicio. Ma facciamo un passo indietro e vediamo com’è venuto in mente al trevigliese Emanuele Lorenzi (classe ‘78), coadiuvato all’inizio di questa avventura dall’amico Demis Gatti (bergamasco pure lui), di usare le maglie della squadra del cuore per… sedercisi sopra. Glorya, il nome della società, non è stato scelto a caso, dato che la prima poltrona è stata realizzata per un certo club spagnolo, per la gloria – appunto – del Barcellona. Un nome di battesimo di buon auspicio anche per il futuro, visto che da allora altre “glorie” si sono volute sedere sulla propria maglia: tra gli altri, Messi, il Presidente del Barcellona Sandro Rosell, Del Piero, Xavi, Schelotto, Peluso e tutti i vip e i campioni che non vogliono perdersi il must have del momento.
L’unicità dell’artigianato. Cosa serve per averne una? La maglia della propria amata squadra: al resto pensa Glorya. La poltrona nasce dal lavoro di artigiani italiani che dal legno grezzo fanno un viaggio nel tempo fino a tornare alla lavorazione caratteristica della prima metà del Settecento, dove la sontuosità del rococò era sinonimo di eleganza e ricchezza. Ore ed ore ad intagliare e modellare il legno; colori in foglia oro e argento (o di qualsiasi nuance si preferisca), lucidi o laccati. Segue poi il lavoro con la maglia per la seduta, lo schienale, la passamaneria su tutta la struttura. Risultato: una poltrona dal fascino retrò ma dalla modernità frizzante. Un pezzo unico, perché nessuna poltrona potrà essere mai uguale a un’altra: ogni ricciolo, ogni curva, ogni foglia, ogni elemento, proprio perché artigianali, renderanno esclusivo ogni pezzo.
Il successo internazionale, fino a Dubai. Glorya inizia con l’Atalanta, ottenendone il licensing e quindi l’utilizzo del marchio, e poi con il Barça; la prima per dovuta fede calcistica, la seconda così per puntare al top internazionale. Le squadre ne restano entusiaste, tanto che, tra Presidenti e calciatori, inizia la gara per farsi creare la propria poltrona. E inizia il passaparola. E cominciano ad arrivare richieste da ogni angolo del globo. Oltre all’Italia e all’Europa (Glorya è in contatto con Manchester United, Chelsea, Psg, ma anche Milan, Inter, Juventus) anche Russia, Cina, Sudamerica, Emirati. Svizzera e Turchia sono i nuovi mercati dove Glorya, grazie alla collaborazione con la ONIS Sportswear di Serse Pedretti, sta affondando radici. E il brand approda anche in Medio Oriente e tra i grattacieli di Dubai e Manama ritroviamo anche gli uffici dell'azienda bergamasca.
Lo sviluppo non è solo geografico, la gamma dei prodotti è in continua evoluzione.
Oltre alle poltrone per adulti troviamo ora anche le baby chair per i più piccoli (la prima è stata realizzata per Pinilla). Ma non basta. Pouf, tavoli, tavolini, sgabelli e sì, anche cucce per gli amici a quattro zampe, seguono la scia dell’esclusività del primo prodotto facendo sì che le case si “vestino di Glorya” con una linea di complementi d’arredo unica, su misura e personalizzabile al 100 percento. Il successo di Lorenzo viaggia sul binario di chi ha saputo osare e di sicuro lo porterà ancora più lontano. La FIFA World Cup 2022 in Qatar in fondo non è poi così lontana… Non resta che andare sul sito, fare la propria scelta e… «Sedersi sulla propria passione!».