Storia e ricordi del Suono di Zanica che dopo 36 anni se ne va in città

Così come il suono si amplifica, il noto negozio nato come Suono by Spallino e rinominato qualche anno fa Suono 1981, presente sotto i portici di piazza Papa Giovanni XXIII di Zanica, se ne va dal paese, dopo ben 36 anni di attività scanditi da musica, iniziative e corsi per imparare a suonare: aprirà come store nelle vicinanze di Bergamo, più precisamente in via Carducci.
Giulia, Dimitri e Giorgio: il futuro. Giulia Spallino, figlia di Giacomo Spallino che insieme al fratello Salvatore fondò più di trent'anni fa l'attività, inquadra così se stessa e il futuro di Suono 1981: «Essendo nata in una famiglia dedita alla musica, mi sono lasciata coinvolgere dal suo spirito e, pertanto, ho iniziato a cantare, facendo del canto la mia professione. Suono 1981 nasce tre anni fa da me, mio marito Dimitri e Giorgio Gaiano, subentrando al Suono by Spallino, aperto trentasei anni fa da mio padre e mio zio. In questo periodo ci siamo rinnovati perché, oltre al negozio e alla scuola di musica, abbiamo aggiunto un servizio di audio e luci, l’organizzazione di eventi musicali e la parte dei vinili e dei dj, alla quale teniamo in modo particolare. Il negozio si sposterà all'interno del circolo Arci Ink Club, in via Carducci, trasformandosi in una sorta di piattaforma polifunzionale della musica. Ci saranno la scuola, il negozio, i vinili, ma anche un bar e uno spazio per i live e i dj set. Sogno che chiunque passi per il mio locale possa entrare e ascoltare l’atmosfera e il benessere che la musica trasmette».
Giorgio, Giulia e Dimitri
Mino e Toti, i ricordi e la storia. Se Giulia, Dimitri e Giorgio sono il futuro, Giacomo, meglio conosciuto come Mino, e Toti, ovvero Salvatore, erano e sono la memoria di Suono by Spallino e, quindi, anche della realtà artistico-musicale di Zanica: «La nostra è una storia che ha origini anni fa, esattamente nel '67, come gruppo di prodigio, frivolo ma con basi musicali toste; poi, nel '75, si avviò la nostra storia discografica con Voglio amarti così: insieme ad altra gente di Milano e al nostro produttore, ci convincemmo che poteva nascere qualcosa di speciale e così fu, poiché ebbe origine il gruppo de Le Piccole Ore». Che, come racconta, Mino colpì un certo Mike Bongiorno: «Sì, Mike fu ammaliato dalla nostra naturalità e ci volle come band per la sigla del quiz Scommettiamo? Fu una bellissima esperienza, della durata di sei mesi e mezzo, a cui seguirono diverse tournée in America e in Europa. Poi i membri del gruppo presero strade diverse, io e mio fratello invece continuammo facendo serate, eventi e aprendo l'attività a Zanica».
Le Piccole Ore
Un centro artistico per il paese. Ora che è sopraggiunto il tramonto del Suono a Zanica, che ricordo resta nella mente dei fratelli Spallino? «A Zanica abbiamo portato arte e musica, e non lo dico per vantarmene. Tutto ciò che abbiamo fatto per questo paese è stato per mera passione: abbiamo coinvolto artisti di spessore come Renata Tebaldi, famosa soprano, il maestro Arturo Sacchetti, direttore artistico della Santa Cecilia di Roma con tutta l’orchestra, Enrico Intra, famoso pianista e jazzista milanese, Franco Cerri, il fratello di De Gregori, Franca Valeri. E questi solo per fare qualche nome del panorama artistico. Tutto quello che abbiamo fatto per Zanica non l’abbiamo fatto per una missione, ma perché pieni di voglia e di entusiasmo».
Anche il sindaco, Luigi Locatelli, ha espresso il suo pensiero per la chiusura del noto spazio musicale: «Ogni vetrina che chiude è un funerale, e per una realtà come quella di Mino e di Toti spiace ancora di più, poiché riguarda l’ambito culturale: i nostri ragazzi sono cresciuti anche attraverso la loro musica e la loro realtà e Zanica avrà sempre per loro grande stima. Se ne va una piccola realtà che ci arricchiva culturalmente in modo infinito». Ma se la musica propone un linguaggio universale, eterno e capace di colpire le menti, siamo certi che il sogno di Giulia si avvererà e che le note del Suono non andranno perse, ma continueranno a rincorrersi tra i vicoli di Zanica, ricordando a tutti che, se anche un negozio può essere giunto all'ultima composizione della sua esistenza, la sua melodia non avrà mai fine.