Il teatro Donizetti come l'Atalanta Un palcoscenico da alta classifica

Quarta in classifica, l'Atalanta. Un posto inatteso per una provinciale. La gestione delle risorse, a partire dal lavoro certosino sul vivaio, è però sempre stata sapiente e oculata. In «zona Champions» Bergamo finisce anche in un altro ambito, lontano dagli stadi: il teatro. A tre giorni dall'apertura della nuova stagione di Altri Percorsi al Sociale, venerdì 11 novembre (c'è Ascanio Celestini), su Affari Italiani si è parlato di un'indagine riservata, commissionata da un gruppo di comuni attorno ai 100mila abitanti all’Università Bocconi di Milano, riguardante la valutazione degli investimenti per una politica culturale dedicata al teatro. «Affaritaliani - scrivo il sito - è venuta a conoscenza dei risultati, che vedono la città di Bergamo primeggiare nel rapporto tra popolazione afferente, quantità/qualità dell’offerta e investimento pubblico. Non avendo il documento relativo siamo andati direttamente da Massimo Boffelli, direttore dei teatri Donizetti e Sociale a chiedere una conferma».
Bocche cucite, ma... «"Non posso dirvi nulla della valutazione fatta dalla Bocconi, è uno studio non pubblico”, dice con un sorriso che mostra tanti denti quanti i punti esclamativi che seguono la soddisfazione espressa dai suoi occhi. “Posso però darle alcuni dati che riteniamo importanti. Per la stagione lirica al Donizetti prevediamo di coprire con incassi e sponsorizzazioni oltre il 45% dei due milioni e 200mila euro di costi, pesando poi sul Fus (fondo unico dello spettacolo del Ministero) solamente per mezzo milione di euro. E ancora meglio facciamo con le restanti stagioni, ovvero Prosa, Altri Percorsi, dedicata al teatro un po’ più sperimentale, Operetta e festival Bergamo Jazz, coprendo oltre un milione e 400mila euro di una spesa pressoché identica». Niente male, perché non si parla di una grande istituzione storica quale può essere la Scala, dove l'accesso alle sponsorizzazioni è nettamente più facile. Avere 81.057 spettatori paganti in una città che non arriva ai 120mila abitanti significa grande interesse e passione sul territorio, oltre evidentemente a una programmazione di livello. «Puntiamo a ringiovanire le presenze - ha aggiunto Boffelli - lavorando con le scuole, attraverso laboratori su progetti specifici legati alla programmazione lirica e di prosa. E da tempo ci siamo attivati con i social più conosciuti, anche stando attenti alle diverse tipologie di pubblico “specializzato”, con un riscontro significativo».
Gli abbonamenti fanno da traino. Il parallelismo con l'Atalanta, alta classifica a parte, passa dall'alto numero di abbonamenti: quelli attuali al sistema teatrale (che comprende lirica, i concerti del festival pianistico, etc.) nel suo complesso sono oltre 6mila, conteggiandole le varie stagioni e i vari spazi a disposizione: oltre al Donizetti, c'è il Teatro Sociale, 500 posti, e il Creberg Teatro, 1.500. è un’identità”, continua Boffelli, “Qui, come ci si abbona all’Atalanta e non allo stadio, ci si abbona al Donizetti, che è al centro della “vasca”, la passeggiata dei negozi. Il Donizetti, con i suoi oltre 1.000 posti, è Bergamo. E la politica, a quanto pare, non interferisce. «Io sono qui da 12 anni - chiosa Boffelli - e ho visto tre sindaci e vari assessori: tutti hanno guardato e dato indicazioni più o meno significative, ma sempre molto rispettosamente, nonostante i teatri rappresentino il 90% del budget della cultura. In genere devo dire che i politici sono più sensibili ai progetti che al rapporto economico, in funzione della strategia di formazione culturale della città».