Qualche perplessità dai pendolari

Il treno diretto da Bergamo a Roma e le altre belle novità delle FS

Il treno diretto da Bergamo a Roma e le altre belle novità delle FS
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A Bergamo, un treno che portasse dritto dritto a Roma non esisteva più dal 2009, quando il pendolino, che in cinque ore e mezza circa conduceva, alla capitale, fu sospeso. Non ci si può più nemmeno andare in aereo da Orio al Serio, dato che la tratta è stata sospesa nel 2014. Ma in queste ore, sulle pagine de L’Eco, l’assessore alle Infrastrutture di Regione Lombardia, il bergamasco Alessandro Sorte, ha dato una «notizia epocale»: è in arrivo, e pure con tempistiche brevi, la linea ferroviaria Bergamo-Roma, che, con Frecciargento, consentirà di arrivare a destinazione in quattro ore e mezza. La tratta sarà operativa, stando alle dichiarazioni di Sorte, prima di Natale. La sua istituzione è frutto di una positiva collaborazione tra Sorte stesso e Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Fs.

 

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Anche quattro treni nuovi. Ma non è questa l’unica novità svelata da Sorte. Che, con una punta di orgoglio, continua: «Siamo gli unici a fare investimenti veri, anche il rinnovo del materiale rotabile sembrava un’utopia fino a qualche anno fa, invece non è così». Il «rinnovo del materiale rotabile» sta ad indicare quattro treni nuovi di zecca in produzione in questo momento, dei Vivalto da destinare, tra gennaio e marzo, alle linee Bergamo-Milano (due) e Brescia-Treviglio-Milano (gli altri due). «I quattro nuovi treni si andranno ad aggiungere ai due Vivalto introdotti l’anno scorso sulla tratta Bergamo-Milano e al Coradia sulla linea di Treviglio. Alla fine saranno sette i nuovi treni che viaggeranno sulle linee di Bergamo», precisa l'assessore. Che già dal 2015 è al lavoro per garantire risultati positivi alla Regione, con un occhio di riguardo per Bergamo: l’investimento previsto dall’anno scorso è di 68 milioni di euro per otto nuovi treni.

 

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Le reazioni positive. Sorte si dice naturalmente soddisfatto dei bei risultati, anche perché, ci tiene a sottolineare, «il nostro territorio meritava più attenzione». Sono dello stesso avviso anche i sindacati, per una volta uniti nell’elogiare le novità. Bresciani della Cgil parla di «notizia assolutamente positiva. Arrivare a Roma in quattro ore e mezza è un’ottima cosa. Era ora che cominciassero a guardare a Bergamo con più attenzione, una realtà così importante dal punto di vista economico e delle relazioni. È una città che non solo doveva essere collegata meglio con Milano, ma anche con Roma. Complimenti all’assessore Sorte». Piccinini della Cisl, definisce «le notizie comunque positive: rispondono anche in parte alle richieste sollevate tempo fa dal Comune di Bergamo sul rinnovo dei mezzi». E anche Cortinovis della Uil è soddisfatto, soprattutto per i pendolari che gravitano su Milano: «L’incremento delle linee con nuovi percorsi era un tema in discussione da tempo, i problemi erano stati già evidenziati. La risposta di Regione Lombardia è positiva».

 

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E qualche critica. Sempre su L’Eco, si trovano anche le critiche dei pendolari. Lucia Ruggiero, del Comitato pendolari bergamaschi, ricorda che «l’anno scorso i due Vivalto che erano stati annunciati, sono spariti per nove mesi e poi tornati. Speriamo che le cose non cambino appena arriva una richiesta politica, o una città diventa Capitale della Cultura, come è stato per Mantova. Sappiamo che la coperta è corta e che l’assessore Sorte si sta impegnando, ma è importante che le promesse vengano mantenute». Ruggiero fa poi notare che la linea Carnate «resta sempre fuori da queste assegnazioni, perché non c’è un treno adatto alle peculiarità della linea, che ha un ponte da percorrere. Ma gli utenti si sentono figli di un Dio minore». C’è poi Pietro Toti, del Comitato pendolari Bassa bergamasca, che chiede maggiore attenzione alla linea Brescia-Treviglio-Milano, con un'aumentata capienza delle vetture, almeno nelle fasce pendolari, e treni rinnovati, in luogo di quelli attuali «vetusti, degli anni Sessanta, con piano ribassato». E avanza qualche perplessità: «Con l’ingresso dell’alta velocità temiamo incrementi di costi e ulteriori disagi sulla linea, con minori posti offerti – dice Toti –. Già oggi i treni sono saturi, vogliamo capire il programma di esercizio che si attiverà a dicembre».

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