Tutte le novità su Orio al Serio Tra fusione con Sea ed effetto Expo

Sono settimane intense per Sacbo: nei giorni scorsi è stata data notizia della trattativa avviata con Sea per la possibile fusione. E oggi si è tenuto l'incontro tra il presidente Radici, il direttore Bellingardi e i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e sindacati di categoria, che hanno dato il loro ok. Queste le parole del segretario della CGIL Bresciani: «Il nostro giudizio sul progetto illustrato di aggregazione per la creazione di un forte polo aeroportuale che faccia crescere tutto il sistema, è positivo. Il sindacato si impegna a dare il suo contributo in questa direzione».
Il via libera dei sindacati. Anche se ci sono incertezze sulla tempistica e non si conoscono i piani industriali, l’idea della fusione piace ai sindacati perché questo processo potrebbe dar vita a un polo nazionale molto forte che un domani potrebbe anche rilevare Montichiari. Sui problemi occupazionali i sindacati si sono detti fiduciosi: le eccedenze dovute alla razionalizzazione potranno essere riassorbite da Sacbo che in questo momento ha un problema di sottooccupazione. Sul piano strategico, Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito la necessità di assicurare autonomia gestionale e garanzie occupazionali per tutti i lavoratori dell’aeroporto e hanno chiesto una forte alleanza degli azionisti bergamaschi, auspicando che nessuno di loro pensi a scelte di disimpegno, magari cedendo azioni alla Regione. Hanno infine ribadito la convinzione che il trasporto merci a Bergamo sia un asset strategico per l’economia del territorio. «Pensiamo che non sia saggio concentrarsi solo sui passeggeri; vorremmo che DHL e UPS rimanessero, ma non dipende tutto da noi e nemmeno da Sacbo. Possiamo però garantire che lavoreremo perché queste compagnie rimangano a Bergamo. Inoltre a questo punto si apre un discorso con il settore merci di Sea».
I vertici Sacbo, intanto, continuano a mostrare sicurezza e una gran calma. Ne è prova la conferenza tenutasi lunedì 21 settembre ad Expo. Al centro del discorso vi erano le novità strutturali dell’aeroporto, ma un direttore Bellingardi decisamente spigliato ha affrontato con decisione tanti argomenti satellite, senza tirarsi indietro di fronte alle domande dei giornalisti.
Le nuove piazzole. Come ricordato nella conferenza stampa con Michael O’Leary, Orio è il primo aeroporto in Europa in quanto a solidità del legame con Ryanair, se si escludono le isole britanniche. Questo significa dover tenere un ritmo di crescita notevole, che comporta necessariamente investimenti costanti. Sono previste per l’apertura della stagione estiva 2016 tre nuove piazzole di sosta ed una di de-icing, per una spesa di circa 7 milioni di euro.
[I nuovi spazi e la Corte del Gusto]




La corte del gusto italiano. Matteo Baù, direttore commerciale del settore non aviario, ha invece illustrato la parte se vogliamo più originale dei nuovi investimenti e progetti: «Il momento dell’attesa è importante per i risvolti commerciali, noi abbiamo pensato di trasformarlo in un’opportunità esperienziale e di approfondimento, attraverso una nuova forma di retail che valorizzi la dimensione sensoriale ma anche cognitiva». Queste intriganti idee prenderanno forma entro fine anno nella Italian Taste Court, una piazzetta delle eccellenze gastronomiche italiane che si affiancherà ad un nuovo Food Court, posizionato invece nell’area più recente insieme al Retail e al Duty free. Questa nuova zona dell’aeroporto proporrà le eccellenze italiane dell’enogastronomia, selezionate in alcuni macro-gruppi, ognuno dei quali avrà uno shop dedicato: prosciutti, formaggi, oli e vini, birre, paste e tartufi. Insomma, una prospettiva di forte attrattiva sugli elementi chiave della nostra cucina.
Inoltre, queste eccellenze verranno declinate secondo diverse modalità di fruizione, per andare incontro alle varie esigenze dei passeggeri in attesa. Per chi vuole portarsi a casa un ricordo o un regalo ci saranno le aree vendita. Per sopperire al bisogno primario della somministrazione sarà aperto un wine bar al centro della piazzetta; anch’esso punterà all’eccellenza grazie alla partecipazione di Vittorio Fusari, chef stellato, e all’utilizzo di quei prodotti che i clienti potranno trovare negli shop circostanti. Il bar adempirà anche ad un terzo obbiettivo: quello innovativo della degustazione, che sarà presente anche nei singoli shop tematici. Qui si potrà ingannare il tempo in modo costruttivo, grazie all’intrattenimento educativo di soggetti istituzionali che racconteranno la storia e le specificità di ogni filiera. Progettazione e realizzazione sono svolti in sinergia con Slow Food.
Crescita e investimenti. In apertura Bellingardi aveva illustrato in modo significativo i dati di questi mesi riguardanti il traffico passeggeri: a luglio e agosto Orio ha visto superare la soglia del milione di utenti mensili. Il tasso di crescita tenuto è chiarito dai dati: a fronte di una crescita media degli aeroporti italiani ad agosto del 2,7 percento, Orio segna un bel 9,5. L’ascesa costante dell’ultimo decennio, che porterà a superare i dieci milioni di clienti in questo 2015, è corrisposta ad un piano di investimenti parimenti costante. Nel 2006 è stata introdotta una nuova torre di controllo (2 milioni di euro), nel 2007 una nuova zona check-in (17 milioni), nel 2010 la nuova area partenze (18 milioni). Gli ultimi anni poi sono stati intensissimi: dopo il restyling del terminal nel 2013 (3 milioni), il 2014 ha visto grandi lavori e spese ingenti per il rinnovo dell’intera pista di volo (56 milioni) e la creazione di un ulteriore parcheggio (35 milioni). Ultima fase, il raddoppio delle superfici dell’area partenze e arrivi per Expo 2015 (23 milioni). Un’escalation inarrestabile che infatti non si ferma nemmeno nel 2016, con le già menzionate piazzole.
Questione destinazioni. C’è stato anche il tempo per affrontare il tema delle destinazioni. Bellingardi non s’è tirato indietro ed anzi ha introdotto lui per primo l’argomento del mancato collegamento con Fiumicino. A domanda precisa ha poi risposto in modo puntuale: «Il 21 percento dei nostri passeggeri ci ha scelto perché soddisfatto delle destinazioni, nonostante Roma. Fiumicino è un nodo difficile perché la concorrenza del Freccia Rossa, che porta in centro città, ci avrebbe obbligato a fare dei prezzi troppo bassi, visto lo svantaggio della distanza di Fiumicino rispetto ai quartieri romani centrali. Quei 50 euro di taxi hanno inciso non poco sulla scelta».
Non mancano comunque novità sul fronte destinazioni: il collegamento con Capo Verde (Ilha do Sal) prevederà coincidenze immediate per Brasile (Refice, Fortaleza) e Senegal (Dakar). Sul tema nuove destinazioni il direttore è alquanto realista: «Le fanno le compagnie, gli aeroporti seguono le proposte di queste. Così è stato per Capo Verde».
[Clicca sull'immagine per visualizzare la mappa interattiva
con le destinazioni dei voli con partenza da Orio al Serio]
L’analisi dei passeggeri. Aldo Vignati, responsabile qualità Sacbo, ha invece ragionato su cifre e statistiche, portando come risultato un’analisi della tipologia di passeggeri che fruiscono dell’aeroporto di Bergamo. In generale il target sempre più evidente è quello di una clientela giovane, al passo coi tempi, che sa muoversi in aeroporto, usa internet e conosce le tempistiche rigide dei voli low cost. Molto interessante il grafico che mostra i motivi di scelta in favore di Orio: il 21,2 percento lo fa per questioni di orari e destinazioni. Questo significa che Orio ha saputo andare incontro alle esigenze delle persone, sfatando il mito dei voli low cost in orari improponibili. Ci si sofferma anche sul 22,7 che indica come pregio maggiore l’accessibilità e la comodità: in effetti Orio si situa vicino ad un’uscita dell’autostrada, questo elemento è determinante ma Bellingardi vuole migliorarlo ulteriormente. Insomma, il fattore low cost è importante (circa il 50 percento), ma non così essenziale. Anche le donne prediligono Orio: sono il 45,1 percento della clientela, mentre nel resto d’Italia si attestano al 39,4.
Infine alcuni dati che dimostrano la dimensione sempre meno locale dell’aeroporto, come se non fosse sufficiente il terzo gradino del podio assoluto in Italia: il 30,7 percento dei passeggeri sono stranieri, di questi un 5,5 è svizzero. Tale dato segnala la presenza del Canton Ticino tra i bacini d’utenza di Orio; non essendoci voli diretti tra Bergamo e la terra elvetica, significa che anche gli svizzeri vengono qui a prendere l’aereo.