Tutte le strade che portano da Rigoni Stern alla Val Gandino

La vita, la natura, le guerre, i libri. C’è tutta l’intensa umanità letteraria di Mario Rigoni Stern nel sottotitolo della serata Ritratti che venerdì 19 gennaio alle 20.30 è in programma al Teatro Fratellanza di Casnigo, organizzata dall’omonima compagnia teatrale. Un’occasione importante per approfondire la conoscenza con un grande autore del Novecento, soprattutto perché a raccontarne lo stile e il carattere sarà il figlio primogenito, Alberico Rigoni Stern, affiancato dal biografo Giuseppe Mendicino.
La voce enciclopedica. Quest’ultimo ha pubblicato nel 2017 una biografia completa dello scrittore di Asiago (sotto il titolo Mario Rigoni Stern, vita, guerre libri) e redatto la voce “Mario Rigoni Stern” per l’Istituto Treccani. Che recita così: «Rigóni Stèrn, Mario. - Scrittore italiano (Asiago 1921 - ivi 2008). Il suo nome è legato soprattutto a Il sergente nella neve: ricordi della ritirata di Russia (1953), "piccola Anabasi" di un gruppo di alpini italiani sul fronte del Don, nel secondo conflitto mondiale, narrata con una semplicità tanto più artisticamente valida in quanto espressione di un'esperienza duramente vissuta ma dominata da un senso che oltrepassa la vicenda personale per farsi allusivo del dramma di tutto un popolo trascinato in un'avventura folle. I successivi libri di R. S. (Il bosco degli urogalli, 1962; Quota Albania, 1971; Ritorno sul Don, 1973; Storia di Tönle, 1978; Amore di confine, 1985; Il libro degli animali, 1990; Arboreto salvatico, 1991; Le stagioni di Giacomo, 1995) hanno anch'essi doti di freschezza e d'immediatezza lirica decantata in coscienza morale. Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano: Sentieri sotto la neve (1998); Inverni lontani (1999); Tra due guerre e altre storie (2000); L'ultima partita a carte (2002); Stagioni (2006)».
Il Teatro Fratellanza
Un evento in Val Gandino. Il fatto che un incontro di tale portata si svolga in Val Gandino non è certo casuale. Innanzitutto perché a volere fortemente l’iniziativa è stata l’associazione Teatro Fratellanza, guidata dal presidente Romano Pezzani. «Quest’anno – spiega Pezzani - ricorrono i dieci anni della sua morte e anche i primi dieci anni di attività della nostra associazione teatrale. Raccontare Mario Rigoni Stern vuol dire parlare di un uomo che ha attraversato tutta la seconda guerra mondiale, vivendo anche la ritirata di Russia. Noi lo vogliamo inquadrare anche come amante della natura e profondo conoscitore della vita. Grazie alla collaborazione dell’amico Roberto Squinzi abbiamo stabilito un contatto fattivo. Sabato 20 gennaio Roberto presenterà un monologo teatrale tratto dal libro di Rigoni Storia di Tönle. L’autore definì Il Sergente nella neve il suo libro più importante, ma Storia di Tönle il più bello».
Iko Colombi e la copertina del suo libro Cristo sui fronti
Il libro di un gandinese. A legare Mario Rigoni Stern alla Val Gandino c’è però anche un libro del 1965, pubblicato dall’allora venticinquenne scrittore Iko Colombi di Gandino. Si trattava del romanzo Cristo sui fronti e raccontava la storia al fronte del capitano dei Lupi di Toscana Orfeo Lucchini di Leffe, che in un quaderno di memorie raccontava della immane tragedia della guerra. «Decisi di romanzare quei racconti tanto tragici – spiega Colombi - e ne nacque un manoscritto nel 1964. Con Lucchini, nel novembre di quell’anno, mi recai ad Asiago per visitare i luoghi da lui descritti. Fu in quell’occasione che nacque una quasi casuale amicizia con Mario Rigoni Stern, che allora lavorava come impiegato al catasto di Asiago. Fu prodigo di consiglio, addirittura si prestò a correggere la bozza di stampa, indirizzandomi poi all’editore Bino Rebellato di Padova che pubblicò il libro nel 1965». Cristo sui fronti fu poi ripubblicato nel 2008 dal Comune di Gandino, mantenendo in copertina il disegno autografo dell’artista locale Bepi Rottigni.
Olmi sul set di E venne un uomo con gli attori della Val Gandino
E poi Ermanno Olmi. Ma le imperscrutabili vie dell’Altopiano legano Rigoni Stern alla Bergamasca e a Gandino anche grazie a Ermanno Olmi, che ad Asiago risiedeva non lontano da casa Stern. Olmi proprio nel 1965 (anno del libro di Iko Colombi), realizzò il film E venne un uomo con Rod Steiger, dedicato a papa Giovanni XXIII. Gli attori principali (a cominciare dai genitori del Papa) furono scelti fra coloro che recitavano nella Compagnia Filodrammatica dell’Oratorio di Gandino, grazie al suggerimento di don Emilio Majer (scomparso in queste settimane), che a Gandino era stato curato e vicario per 16 anni. Ora, grazie alla doppia serata di Casnigo, la Val Gandino, grata e ammirata, è pronta a riabbracciare Mario Rigoni Stern.