Tutte le strade che portano al Pizzo Arera

Tutte le strade che portano al Pizzo Arera
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Con i suoi 2512 metri, è ben visibile anche dalla pianura, facilmente riconoscibile per forma e linee. Una montagna che riesce sempre a regalare emozioni e che, per la sua posizione centrale, permette una visuale a 360 gradi sulla corona alpina bergamasca. Difficile non trovare qualcuno sulla vetta del Pizzo Arera, soprattutto durante la stagione estiva: dall’escursionista che si gode il panorama al romantico che aspetta il tramonto, fino al fotografo che attende i colori dell’alba. Tutte queste peculiarità rendono il pizzo una delle montagne più amate dai bergamaschi.

1 - Il Monte Alben salendo alla capanna 2000
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Il Monte Alben salendo al rifugio Capanna 2000

Il Monte Alben salendo al rifugio Capanna 2000

2 - Panorami
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3 - Il monte Grem
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Il monte Grem

Il monte Grem

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La via più breve. A dirla tutta, visto dalla sua base incute un certo timore. Per raggiungere il Re della Val Serina dobbiamo recarci a Zambla Alta; in prossimità del paese si svolta a sinistra (cartello indicatore) e, in leggera discesa, si raggiunge la località di La Plassa. Da questo punto è necessario munirsi di ticket, acquistabile in loco. Possiamo così sfruttare la ripida strada che conduce ai 1600 metri di quota e accorciare notevolmente l’escursione, posteggiando l’auto in prossimità dei vecchi impianti da sci e del Rifugio Saba. Inizia qua la nostra avventura. Il sentiero risale l’ampia carrareccia che, in circa un’ora, tra ampi panorami sui vicini monti Grem, Alben e Menna, conduce al rifugio Capanna 2000. Raggiunta la struttura, siamo già a metà della nostra escursione. Alle nostre spalle si snoda il sentiero che ci guiderà alla ripida cresta sud, via normale di salita. La direzione resta ben visibile ai nostri occhi: il punto più alto della montagna, ovvero la croce del Pizzo Arera.

La vetta. Giunti in prossimità dell’anticima, a circa 2400 metri di quota, il sentiero taglia a destra e scende in un marcato e inciso canale, che si può risalire sulla sponda opposta con l’ausilio di una scaletta e di alcune catene metalliche. Superato questo facile e divertente tratto, si prosegue sul sentiero di sassi e roccette, prestando la massima attenzione fino alla soprastante e panoramica vetta. Sulla cima, a 2512 metri, troviamo un panorama che toglie il fiato e la storica croce, posata il 7 settembre 1958 su iniziativa della sezione alpinistica Coca di Colognola. Un anniversario che non è andato dimenticato: dallo scorso settembre è stata fissata all'interno una campanella commemorativa, benedetta nella chiesa di Zambla Alta e incisa a mano con martello e incudine nelle fucine di Zorzone. Raggiunta la vetta di questo colosso di roccia e conosciuta la sua storia, possiamo riporre zaino e pensieri (a queste altitudini diventano molto più leggeri) e sederci ad ammirare il panorama, unico e spettacolare. Per raggiungere la cima del Pizzo Arera servono due ore e mezza di cammino. Il percorso ha una lunghezza complessiva di 8 km e un dislivello positivo di 975 metri.

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7 - La cresta ovest
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9 - Passaggi esposti
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Tutte le vie di salita. Un'altra via per raggiungere la vetta prevede la partenza da Capovalle, frazione di Roncobello. Anche in questo caso, previo acquisto del gratta e sosta, è possibile raggiungere i parcheggi della Baite di Mezzeno, poste a 1600 metri di quota. Non resta che imboccare il segnavia CAI 219 in direzione del Lago Branchino e proseguire per il Sentiero dei Fiori, fino a raggiungere il rifugio Capanna 2000. Dalla struttura si risale la via normale precedentemente descritta. L'itinerario tra andata e ritorno è piuttosto lungo, ma c'è la possibilità di spezzarlo in due giornate pernottando presso l’accogliente rifugio. Da nord è invece possibile raggiungere la cima in un ambiente più aspro e selvaggio. Dal Passo di Corna Piana (raggiungibile dal rifugio Capanna 2000, da Valcanale o da Roncobello) è possibile risalire questo versante caratterizzato da cence, canali e ghiaioni. Altre varianti si presentano sulle cresta est e sulla cresta ovest, quest’ultima conosciuta come “Cresta della Luna” e riservata agli alpinisti, con passaggi di arrampicata di II e III grado.

Il periplo. Possiamo anche scoprire questa fantastica montagna senza mai vincerne la cima. Tra i tracciati più interessanti troviamo infatti il periplo del Pizzo Arera, un percorso marchiato dal segnavia CAI 244 che permette di compiere un bellissimo giro ad anello. Dal rifugio Capanna 2000 si sale in direzione nord per poi piegare a sinistra e attraversare la suggestiva Val d’Arera, zona caratterizzata da un ambiente roccioso e selvaggio. Dopo un breve tratto di discesa, si raggiunge il Mandrone, vallone posto tra la Corna Piana e il Pizzo. Si continua tra sali e scendi al cospetto della strapiombante parete nord fino a raggiungere il valico conosciuto come Forcella di Valmora. Si riprende la salita per ghiaioni, prestando sempre la massima attenzione nei tratti più esposti. Guadagnato il versante sud-ovest si scende, proseguendo a mezzacosta fino a ritornare alla Capanna 2000. Il percorso richiede circa tre ore di cammino, ha una lunghezza di 7 km e un dislivello positivo di 500 metri.

10 - Verso la vetta
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11 - In vetta
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13 - Panoramiche
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Curiosità. Il Pizzo nasconde, nelle sue profondità, un tesoro naturale. Oltre alle antiche miniere ormai dismesse, sono presenti due profondi abissi naturali di origine carsica, recentemente scoperti dal Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole. Il primo è l'abisso “La Dolce Vita”, che misura un dislivello di 485 metri, il secondo è l'abisso “Dei due Increduli”, con un dislivello di 635 metri. Le esplorazioni speleologiche sono in costante evoluzione e le scoperte si susseguono da anni. Molte vie laterali sono state appena intraviste, quindi le prospettive sono notevoli. La scoperta relativamente recente e la particolare cura degli esploratori nella loro salvaguardia, hanno permesso di mantenere integro l’equilibrio ambientale di queste cavità, che sono assolutamente riservate agli speleologi. La prima salita alla vetta risale invece al 1875 a opera di Emilio Torri, alpinista del CAI di Bergamo, e della guida Antonio Baroni, pioniere dell’alpinismo orobico.

Conclusioni. Il rifugio Capanna 2000 è il punto intermedio della nostra escursione e la base di appoggio per tutte le gite della zona. La sua posizione soleggiata, la buona cucina e l’ottima accoglienza lo rendono un luogo perfetto per una gita in famiglia. Da Zambla Alta è possibile raggiungere la struttura anche in mountain bike. Tra i tanti tracciati con partenza dal rifugio troviamo il famoso Sentiero dei Fiori, un percorso ad anello adatto tutti che ci porterà alla scoperta delle bellissime (e uniche) fioriture presenti alle pendici del Pizzo Arera. Per informazioni sulle aperture del rifugio e per prenotazioni è possibile chiamare il numero 034595096. Tutti i sentieri che conducono alla vetta del Pizzo sono per escursionisti esperti. Si raccomanda sempre di fare riferimento al sito del CAI di Bergamo per eventuali novità o approfondimenti sulla stato dei tracciati.

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