Mentre le piazze della città prendono vita...

I fiori nascosti sui muri di Bergamo

I fiori nascosti sui muri di Bergamo
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Photocredit BergamoPost/Luca Della Maddalena.

 

Come ogni anno, a settembre, siamo felici di ammirare l’allestimento ideato dall’equipe di Arketipos, che tappezza da qualche giorno artificialmente e in maniera molto scenografica le piazze più belle di Bergamo Alta. Un auspicio è che l'evento prima o poi cada anche su Bergamo Bassa, da Piazza Vittorio Veneto a Piazza Dante, da piazzale Alpini alle FFSS e dal piazzale della Carrara a largo Barozzi. E proprio al fine di spostare un poco l’attenzione sulla scenografia vegetale permanente, che inconsapevolmente potremmo ammirare ogni giorno, siamo andati alla ricerca di quelle porzioni di Bergamo mute e silenziose, ma sempreverdi e fiorite da secoli, nel senso letterale del termine. Eh, sì! Infatti boccioli, petali, corolle, pistilli, ghirlande e cornucopie, straboccanti di essenze e frutti, dipinti da anonimi frescanti a fini decorativi sulle facciate di palazzi nobili e borghesi dei nostri borghi, del centro storico fino alle residenze nel verde dei colli, circondano naturalmente gli spazi rifioriti per la manifestazione. La nostra “passeggiata nel verde” inizia da uno dei borghi più belli di Bergamo, quello di Pignolo, e termina in Borgo Canale.

 

Via Pelabrocco 8

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In un edificio medievale quasi abbarbicato sulla via, salendo a sinistra, sopravvive il residuo di un motivo a fiorami, inserito nella spalla destra dell’apertura a pianoterra. Si riconoscono uno stelo verde con dei boccioli, una corolla bianca che si stempera in petali gialli e dei pistilli rossi, che per forma e per colori ricordano quelli dipinti sugli edifici in Via Porta Dipinta 10, Gombito 12f e Gaetano Donizetti 13/15.

 

Via Porta Dipinta 26

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Lungo una delle vie più eleganti e rinomate di Città Alta, per le famiglie che vi abitarono nei secoli passati e per il transito obbligato delle rappresentanze diplomatiche della Serenissima, diversi civici ci omaggiano delle loro “fioriture”, molte volte nascoste sotto strati di intonaco e riemerse grazie a fortuiti restauri: la più minuta è sicuramente questa, dove una teoria di girali vegetali sulla spalla destra di un’alta apertura medioevale, poi occlusa, affiancano una sirenetta con cornucopia.

 

Via Porta Dipinta 10

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Più copiosa, invece, è quella a monte della via, costituita da diverse formelle in cui vi sono inscritti fiori verdi, rossi e gialli: rivestono l’intradosso di tutte le antiche aperture del primo piano, dotato di un elegante terrazzino, che ingentilisce l’edificio posto a cavalcioni di un avamposto fortificato medioevale, sovrastante l’antica fontana-porta dipinta. Anche la parete fronte strada è particolarmente interessante: vi sono delle insegne con arme gentilizie, strumenti musicali, elmi ed armi in generale, oltre a cornucopie da cui sporgono fiorami e vivaci nastrini svolazzanti, “appesi” alla parete tramite finti ganci dipinti.

 

Piazza Mercato delle Scarpe

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Quasi impercettibile, ma graziosa, la presenza di due stelle alpine isolate e disperse nell’intonaco della chiesetta sconsacrata, affacciata sulla piazza.

 

Via Donizetti 17

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Risalendo la via, si notano sulla sinistra una formella rossa con all’interno un fiore a sei petali, che emerge da una base d’intonaco bianco, la cui funzione era quella di simulare la congiunzione ad arco tra due aperture medioevali.

 

Via Donizetti 13/15

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Ma è questo edificio che merita una particolare attenzione, anche perché serve scorgerlo dal basso verso l’alto, per constatare di quanto l’affaccio fosse interamente tappezzato di una distesa policroma terra-cielo, quasi un campo fiorito verticale. Quel che resta di questa vivace e intensa decorazione seriale quattrocentesca, eseguita a doppi quadrilobi alternati in entrambi i sensi in cui corre l’ornamento dipinto con all’interno fiori rossi e gialli dalla corolla a cinque petali e coronata da tre foglie verdi, lo si scorge solo ai piani alti … e chissà cosa ancora nascondono i vani interni.

 

Via Gombito 12f

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La porzione dell’edificio, che disposto a cortina occupa gran parte della via, presenta al terzo piano alcuni brani di conci policromi di antica fattura, mentre la campagna decorativa rinascimentale pare impaginare il fronte in tre registri corrispondenti a porticati ai primi due piani, scanditi da sottili colonne corinzie grigie poi spanciate in corrispondenza del terzo: l’impianto decorativo regge una trabeazione lavorata a dentelli, ovuli e foglie. Sull’estradosso della finestra al primo piano campeggia ben visibile lo stemma bernardiniano JHS dipinto, inserito in una campitura rossa a fiorami bianchi, mentre le spalle delle prime due aperture cieche e la superiore di una del terzo piano sono rivestite da raffinatissimi motivi ad intreccio fitomorfi monocromi, volutamente “in tinta” con la struttura porticata. Anche il sottotetto era scandito da tondi, in parte affrescati e ormai consunti, mentre le spalle della sottostante porta finestra sono ocra a motivi fitomorfi rossi.

 

Via Bartolomeo Colleoni 15

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E proprio sopra la carpenteria lignea dell’attività commerciale, soffocata tra pietre e finestre posticce, ecco una porzioncina superstite con una fascia bicroma giallo-rossa che profila un fondo verde, su cui corre una formella polilobata blu, profilata di bianco.

 

Via San Salvatore 14 (angolo con via Arena)

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A voi la caccia al tesoro sul fronte di questa dimora signorile denominata Palazzo Locatelli (già Moroni, Albani, Terzi, Quattrini, Roncalli), ormai sbocconcellata in mille chiazze di intonaco monocromo distribuite sui due fronti, dove sopravvivono a fatica fiorellini con petali a punta incisi nella parete. Trovati?

 

Via Sudorno

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E infine una boccata d’aria sui nostri colli. All’inizio di Sudorno, proprio alla base della salita pedonale e carrale per San Vigilio, scoviamo oltre la siepe di cinta il bel pergolato dipinto sottogronda della scuola materna, i cui virgulti si intrecciano con i ritratti degli eccellenti bergamaschi, rallegrando la campanella che suona rintoccando le ore di ingresso, merenda, gioco e uscita dei piccolini.

 

Borgo Canale 7

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Che colpisce di quest’affaccio è l’affresco dell’Annunciazione al primo piano, che a fatica sopravvive tra le persiane, ma la sorpresa è data dal fregio e dalle paraste fiorite diffuse su tutta la parete, straripanti di baccelli, girali, fiorami e cornucopie, alternati dagli stemmi quadripartiti e dall’emblema bernardiniano JHS, il cui motivo chiude ogni ripetizione seriale, diversificata solo dallo sfondo alternato nei colori rosso, verde, giallo. Un qualcosa di sublime, che doveva rigenerare la mente e lo spirito di questa facoltosa famiglia risiedente all’imbocco dei colli, ma che l’ingiuria del tempo non ha lasciato scampo.

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