La sagra il 18 e 19 ottobre

Tutto sulle mele della Val Brembana

Tutto sulle mele della Val Brembana
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In Italia, finora, il marchio IGP è stato concesso alla Mela Alto Adige, alla Mela di Valtellina, alla Mela Rossa di Cuneo e alla Melannurca Campana, mentre la Mela della Val di Non ha ottenuto il marchio DOP. Per Bergamo forse si dovrà aspettare ancora un po’, ma la Val Brembana ha mosso comunque i primi passi: in occasione della presentazione della quinta sagra della mela, infatti, che si terrà dal 18 al 19 ottobre a Piazza Brembana, saranno vendute le prime mele con un variopinto bollino che ne indicherà l’origine.

Mela Val Brembana Logo
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Mela Val Brembana primo bollino 1.10 (1)
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Mela Val Brembana primo bollino 1.10 (2)
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Mela Val Brembana primo bollino 1.10 (3)
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La produzione della Val Brembana. Le prime sperimentazioni per avviare una coltivazione di un certo rilievo sono iniziate negli anni Novanta, per iniziativa di Davide Calvi, sindaco di Moio de’ Calvi. Nel 2007 è nata l’Associazione Frutticoltori e Agricoltori Valle Brembana (AFAVB) che oggi conta 250 associati, e il cui scopo è la divulgazione delle tecniche di coltivazione e sperimentazione nonché la promozione del frutto nelle sue varietà nazionali e locali. Nel 2012, grazie all’operato dei volontari dell’associazione, è nato il campo scuola Arcobaleno delle mele, mille metri quadrati che costituiscono un bell’esempio di conversione di terreno incolto a meleto: oggi accoglie circa 300 piante ed è proprio da lì che arrivano i primi frutti col bollino della sagra.

Per quanto riguarda i numeri della produzione, non sono disponibili dati certi, sia sui quintali raccolti e commercializzati che sul numero di piante portate a frutto, dacché AFAVB si preoccupa unicamente di promuovere la tecnica colturale e fornire piantine all'agricoltore interessato, che è però libero di mantenere, estendere o modificare la propria coltura senza far riferimento a un ente centrale.

Le varietà della Val Brembana. Solo in Italia si contano più di 2000 varietà di mele. Per ora, la Val Brembana ha sperimentato le tipologie più comuni. Ecco quali sono. Ricordando comunque che siamo solo all'inizio perché, come ha spiegato Sergio Magni, fiduciario Slowfood Valli orobiche, esistono i presupposti per una futura collaborazione e per la proposta di un presidio nel caso si riuscisse a reintrodurre e salvare una antica varietà tradizionale. I tecnici dell’ AFVB lavorano anche per questo, ma i tempi per la ricerca in campo, la catalogazione e la verifica delle varietà sono lunghissimi.

 

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Golden. Questa mela, frutto di un incrocio naturale tra due altre varietà è stata riconosciuta per la prima volta negli Stati Uniti attorno al 1890. Se ne occuparono i vivai Stark della Louisiana intorno al 1914 che ne riconobbero le ottime qualità. Oggi è diffusa nella maggior parte delle coltivazione del mondo ma ha trovato un suo luogo ideale nella Valle del Noce, in Basilicata.

 

 

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Gala. Questa è nata nel 1960 in Nuova Zelanda incrociando ben nota Golden con la Kidd's Orange. Ha trovato il suo posto in Italia dove è tra le più coltivate, soprattutto nelle zone alpine.

 

 

 

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Red Delicious. La mela di Biancaneve. È stata creata nel 1921 a partire sempre dalla Golden, di cui rappresenta una variazione.

 

 

 

 

 

 

Renetta. Dal sapore particolarissimo, un po' acidulo. Non se ne conosce con certezza l'origine. Si ritiene che sia apparsa per la prima volta in Francia, nella valle della Loira.

 

 

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Topaz. È la più giovane di tutte. Questa varietà, particolarmente aromatica, è nata nel 1984 in Cecoslovacchia, incrociando Rubin e Vanda.

 

 

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