UIDU, il network bergamasco Il volontariato conquista EXPO
[Nella foto in copertina, da sinistra: Enrico Micheli, Maddalena Vicini, Andrea Vanini, Simone Dall'Angelo]
«Siamo circondati dai pronomi I (iPhone) e you (YouTube). Per poter favorire la partecipazione responsabile alla vita della comunità è giunto invece il momento di usare il we (noi)», è questa la dichiarazione d’intenti di due giovani bergamaschi, Andrea Vanini ed Enrico Micheli. È l’aprile 2012 quando Andrea, laureato in International Management alla Bocconi di Milano, fonda, grazie ai finanziamenti dei genitori di alcuni amici, la UIDU srl, una società operante nel settore del volontariato no profit, «nata dalla necessità di entrare in relazione con le realtà del nostro territorio che ogni giorno si impegnano per una giusta causa e per un mondo più solidale».
Nel maggio dello stesso anno viene lanciata la startup con il nome dell’azienda stessa che viene premiata all’interno di StartCup Lombardia 2012 (competizione organizzata dalle migliori università italiane e da realtà imprenditoriali affermate e volta a favorire «nuove imprese ad alto contenuto innovativo») per il progetto a miglior impatto sociale. Oggi, a due anni di distanza dalla fondazione, la startup può vantare un bilancio con un fatturato di 100mila euro, che conta di incrementare del 50-60 percento nel 2015-2016, grazie ai vantaggi costruiti con in vista di EXPO. Infatti il Ciessevi (Centro Servizi per il Volontariato) di Milano ha incaricato UIDU di gestire il lavoro degli oltre 8mila volontari, durante i sei mesi dell’Esposizione Universale.
[Nella foto, da sinistra: Luca Di Francesco, Maddalena Vicini, Andrea Vanini]
Eccoci qui, al lavoro in quel di Expo 2015 Milano.La community on-line dei volontari, realizzata su uidu.org in...
Posted by uidu on Martedì 13 gennaio 2015
L’idea. L’obiettivo di UIDU è quello di creare un network sociale che possa dare visibilità ai bisogni effettivi delle associazioni che vi aderiscono e permettere agli utenti – i volontari – di conoscere le opportunità presenti nella zona geografica di riferimento per “fare del bene”. Come sottolineato da Vanini in un’intervista al Corriere.it, «l’idea nasce dal presupposto che persone e associazioni che si occupano di territorio non sfruttano il web e faticano ad interconnettersi». Il grande lavoro svolto nel sociale, condiviso con gli altri due fondatori (Enrico Micheli e Simone Dall’Angelo), affiancato al cambiamento generazionale e alla necessità di raccolta fondi per finanziare numerosi progetti, ha portato così Vanini e gli amici a unire la loro passione e le loro competenze informatiche, generando UIDU, ben consci del fatto che «servono strumenti adeguati per affrontare al meglio il cambiamento del panorama del volontariato».
Pensato per i cittadini che si impegnano sul territorio, il social network offre un servizio sia per le associazioni che per gli utenti singoli. La Regione Toscana si è già rivolta a UIDU, ottenendo un servizio che permette di coordinare e comunicare le iniziative comuni tra tutte le associazioni iscritte, ed ora anche EXPO 2015 ha scelto UIDU per gestire la community di volontari che lavoreranno alla grande Esposizione Universale e che hanno seguito l’iter di formazione del Ciessevi di Milano. Inoltre con UIDU i volontari possono raccontare le loro esperienze indicando ai “colleghi” pregi, difetti ed eventuali migliorie del lavoro svolto. L’obiettivo è ben sottolineato sull’homepage di UIDU: «Speriamo di poter vivere di questa attività, offrendo alle organizzazioni servizi in grado di aiutarle nel proprio impegno quotidiano, mettendo in rete le risorse del territorio in favore di un sistema di welfare comunitario e sostenibile».
[Andrea Vanini e Enrico Micheli alla premiazione di StartCup Lombardia nel 2012]
Come funziona. L’utilizzo di UIDU è molto semplice: occorre in primis registrarsi sul sito e indicare l’area geografica di riferimento, per poter visualizzare tutte le “offerte” relative all’area di interesse. L’utente, o l’associazione, possono poi segnalare eventuali opportunità, condivisibili sui social network, corredandole di descrizioni e fotografie, e inoltre essere avvisati di eventuali progetti attivi. UIDU in più permette di sostenere le associazioni iscritte favorendo attività di fundraising e donazioni online, e promovendo iniziative specifiche. Un “volontariato a km 0” che permette alle associazioni di incrementare contatti nel settore e conversare con i propri sostenitori.
Ad oggi a UIDU hanno aderito più di 1.600 associazioni di volontariato che hanno la possibilità, con un pagamento mensile di 10 euro, di avere il servizio di alert per quello che concerne i bandi nazionali e dell’Unione Europea relativi al proprio settore di riferimento.
Il nome. Il nucleo iniziale del 2012 si è ampliato ed ora alla startup sociale collaborano 7 persone, l’obiettivo è quello di far accelerare un settore che si muove con ritmi parecchio lenti: «Il vero impatto del nostro lavoro su EXPO lo sentiremo nel 2016», ne sono consapevoli. Una realtà innovativa che, partita dalla bergamasca, ora vola verso l’alto, come quella mongolfiera simbolo della loro esperienza professionale. «Così come una mongolfiera necessita di calore per mantenersi in volo, le organizzazioni no profit sono spinte in alto dal sostegno di volontari, sostenitori e donatori» come dettoci da Maddalena Vicini, responsabile della comunicazione di UIDU. Un’azienda dunque, che deve badare anche al suo sostentamento economico, ma che parte anzitutto dalla condivisione e dall’aiuto reciproco, per questo il nome scelto è stato UIDU, la trasposizione della pronuncia di We do (noi facciamo), perché «è giunto il momento di dire “noi”. Ma serve dire “noi facciamo”, per passare dall’intenzione all’azione».