Per un arancino vero a Bergamo rivolgersi a I Sapori di Sicilia

Ma qual è, una volta per tutte, la differenza tra arancino e arancina? È davvero solo una questione lessicale? Le cose sono un po’ più complicate di una semplice simpatia e riguardano luoghi, ingredienti e tecniche. L’arancina con la -a è tipicamente palermitana, ha una forma arrotondata (come il frutto dell’arancio appunto) e un ripieno più asciutto. L’arancino, maschile, è invece prodotto a Messina, ha la classica forma conica che ricorda la pera e un ripieno molto più umido e sugoso.
Un esempio di arancina
Così dice la teoria, ma in queste cose quel che conta è l’esperienza. Se vi venisse voglia di provare il sapore degli arancini (al maschile), siete fortunati, perché in via Alberico da Rosciate 13, in città, la rosticceria I sapori di Sicilia a conduzione familiare di Fausto Gringeri è una piccola enclave di questo particolare cibo di strada della tradizione. Un termine più che calzante dato che l’arancino messinese, con la sua forma a cono, è anche detto da passeggio perché può essere addentato tranquillamente anche camminando.
Fausto, di origini messinesi, è tornato in Sicilia per rubare il mestiere e imparare la tecnica che ci spiega essere particolarmente complicata. Il segreto, racconta, è riuscire a maneggiare il riso in modo che non sia l’ingrediente preponderante ma solo l’involucro, sottile e croccante. Ne prepara diverse tipologie, tutte freschissime e fritte al momento. Oltre al classico arancino riempito con ragù di manzo, piselli, mortadella e mozzarella, una buona variante è quello con pesto di Pistacchi di Bronte e formaggio, oppure l’Etna, con i funghi e leggermente piccante.
Un vassoio di arancini
Altro consiglio importante è quello di consumare il nostro arancino aspettando qualche minuto dopo la frittura, in modo che il ripieno di raffreddi leggermente e si compatti diventando più gustoso e facile da maneggiare. L’abbinamento ideale? Fausto si è fatto fare una birra artigianale apposta per accompagnare i suoi prodotti: fresca e dissetante, si chiame Sicily Citric e lui garantisce essere la miglior bevuta possibile. Una bella cartolina della Sicilia a 3 euro al pezzo.