Vecchio sogno che ritorna: un percorso pedonale ai piedi delle Mura
Arriva la nuova edizione di “Alle porte di Città Alta”: la proposta degli autori Valentina Bailo, Roberto Cremaschi e Perlita Serra, di cui parlava già Sandro Angelini nel 1974

Chi di noi non ha camminato almeno una volta lungo le Mura di Città Alta, assaporando il magnifico paesaggio offerto dall'altezza del centro storico? Certo molte meno persone possono dire di aver fatto lo stesso nel percorso sotto le mura, anche perché oggi è interrotto da terreni di privati, che quindi non consentono il libero transito di chi vorrebbe farsi questa camminata didattica. Ma c’è qualcuno che lo ha fatto, con pazienza e costanza, andando a recuperare i suoi segreti e i suoi elementi caratteristici: stiamo parlando di Valentina Bailo, Roberto Cremaschi (consigliere comunale di Bergamo) e Perlita Serra (ex sindaca di Curno, ora consigliera), autori del libro “Alle porte di Città Alta”, che è giunto oggi alla sua settima edizione ed ha venduto in tutto circa 10 mila copie. E che spiega gli oltre 30 modi per raggiungere il borgo antico a piedi e in bicicletta. Scalette, soprattutto, ma non solo, e anche percorsi poco consciuti.
Bergamo assieme alla vicina Brescia sarà Capitale della cultura italiana nel 2023: quale occasione migliore per proporre la riscoperta del percorso ai piedi delle mura veneziane? Sicuramente sarebbe un'offerta culturale degna di nota, soprattutto per chi, tra le nuove generazioni, la troverà del tutto inedita. È quello che pensa anche Cremaschi: «Oggi si può fare il percorso quasi integrale sulle Mura, ma non si può fare altrettanto sotto – spiega in una dichiarazione al Corriere della Sera Bergamo -. Qualche colpa storica delle amministrazioni c’è, perché forse era possibile salvaguardare una fascia di terreno e mantenerla a uso pubblico, anche solo a scopo manutentivo».
Nel mentre ci sono alcuni tratti che si possono già “esplorare”: ad esempio quello che va da Porta Sant'Alessandro lungo via Tre Armi, così come a breve sarà disponibile l'accesso al centro storico dalla Cannoniera di San Giovanni. Gli autori sottolineano come sia importante creare ai piedi delle Mura un sentiero che si unisca alla strada privata che sbuca su viale Vittorio Emanuele, così come risolvere l'interruzione del camminamento sotto il viadotto di Porta san Giacomo, per via della presenza di proprietà private che impediscono l'accesso. «Un ulteriore accesso potrebbe essere costituito riaprendo la piccola via Sorgente Bertello, vicina al monumento di Locatelli – continuano Serra e Cremaschi -. Fiancheggiando il viale, si passa dietro l’edificio dell’acquedotto e quindi sotto il viadotto di Sant’Agostino, da cui per i successivi prati si attornia il bastione dove sorge l’ex convento e si raggiunge il lato Nord, libero da edifici fino a Porta San Lorenzo. Da questa, sarebbe interessante salire a fare il giro del Forte di San Marco. Dalla parte retrostante l’Accademia Carrara si potrebbe individuare un ulteriore tracciato per raggiungere la Greenway».
Anche i sentieri che attraversano i Colli ed ora abbandonati, secondo gli autori, potrebbero essere recuperati e propongono una verifica della loro natura pubblica o privata, per capire come sia possibile ripristinare una “linea tematica” anche da quel punto di vista.
All'interno del libro è presente anche una mappa realizzata dall’Associazione per Città Alta e i Colli, che è partner del progetto legato all'opera, che invece dell'asse centrale prevede un percorso passando dalle quattro porte, inoltre è stata inserita una nuova parte con informazioni e curiosità sulle piante spontanee dei Colli, a cura dell'insegnante in pensione Arturo Arzuffi.