Dal micologo Pierino Bigoni

Volete andare a caccia di porcini? Allora fate tappa a Villa d’Ogna

Volete andare a caccia di porcini? Allora fate tappa a Villa d’Ogna
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Tutti ricordano (con un pizzico di nostalgia canaglia) Il tempo delle mele; molti invece, in Val Seriana e non solo, attendono con ansia il “tempo dei porcini”. La caccia ai pregiati boleti è pronta a entrare nel vivo, con l’attesa che diventa spasmodica, dato che a oggi la stagione ha regalato ben poche soddisfazioni. Appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di ogni età è la “Mostra del Fungo e della Natura”, in programma dal 3 al 18 agosto 2019 a Villa d’Ogna, nel palazzetto dello sport dedicato a Fausto Radici. In cabina di regia c’è la locale Associazione Micologica Bresadola (dedicata al micologo don Giacomo Bresadola, con sede nazionale a Trento) guidata dal presidente Luigi Rossi, dal segretario Mario Gritti e, soprattutto, dall’esperto micologo e naturalista Pierino Bigoni. Sabato 3 agosto, alle 15, ci sarà l’inaugurazione ufficiale con taglio del nastro, annullo filatelico straordinario di Poste Italiane, le note del Corpo Musicale Cremonesi di Ponte Nossa, i figuranti in costume della Cumpagnia del Fil de Fer di Piario e dell’Associazione culturale Costöm de Pàr.

 

[Pierino Bigoni con la moglie]

 

L’associazione Bresadola di Villa d’Ogna conta circa 110 soci e promuove raccolta e classificazione di specie fungine, corsi di micologia, attività didattiche nelle scuole ed escursioni guidate. Grazie alla competenza di Bigoni, il gruppo partecipa a Comitati scientifici in tutta Italia, corsi di tossicologia e microscopia. La "Mostra del Fungo" è un appuntamento che si ripete da ben 43 anni. Si espongono funghi freschi raccolti quotidianamente dai soci, attivando di fatto una scuola di micologia per i numerosi villeggianti. La mostra è una full immersion nella natura, una vera e propria festa che sino al 18 agosto (apertura tutti i giorni dalle 14.30 alle 19, festivi e prefestivi anche dalle 10 alle 12) propone bacche, piante, arbusti, avifauna, mostra fotografica e di pittura, curiosità didattiche legate alla natura. Il 13 agosto è in programma anche un’escursione nella Valle dei Sapori, con meta le dighe di Valzurio e tappa gustosa alla Casera di Ogna.

«Le nostre Valli - spiega Pierino Bigoni - offrono condizioni ideali, compatibilmente alle condizioni meteo, purtroppo sempre più mutevoli. Di massima, il periodo propizio va da luglio a settembre. I funghi però non guardano al calendario, ma al meteo e all’habitat. A primavera, per esempio, a causa delle piogge e delle temperature basse di maggio ho raccolto funghi tipicamente autunnali». Come tutti i cercatori di funghi, Pierino mantiene un garbato riserbo sui famigerati “posti buoni” di cui tutti vantano personale esclusiva, ma traccia una mappa di massima delle aree più vocate. «In Val Seriana le opportunità sono molteplici. Da citare l’intera Conca della Presolana (con Monte Pora e S.Lucio), ma anche l’Alta Valle, dove spiccano la Valzurio, gli Spiazzi, Valcanale, Valgoglio e Valbondione. Punti nevralgici sono anche la Val Gandino (nell’area ai confini con Sovere, non lontano dalla Malga Lunga) e la Valle del Riso sopra Gorno. A quote più basse (per esempio nei castagneti fra la Valle del Lujo e Pradalunga) il territorio è ideale per i pregiati ovuli oppure per i Boletus aereus, i porcini detti anche “magnà” per il loro colore scuro».

034 Valsanguigno esc.mic. 8-9-2018 (13)
Foto 1 di 8
0117 Boletus aestivalis
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Amanita phalloides f.pierino bigoni
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Amanita caesarea f.pierino bigoni
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Amanita muscaria f.pierino bigoni
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Boletus edulis f.pierino bigoni
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Macrolepiota procera f.pierino bigoni
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porcini
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La chiacchierata con Bigoni è utile per confermare o sfatare alcuni luoghi comuni molto radicati. «I porcini - spiega - nascono e crescono come simbionti. Vivono cioè in simbiosi con una pianta e questo fa sì che alcuni posti estremamente precisi offrano funghi con regolarità. Diverso invece il discorso della Luna: non vi sono evidenze del fatto che, per esempio, il primo e l’ultimo quarto siano i momenti più favorevoli. Il consiglio è quello di identificare il tipo di bosco: in un’area ricca di larici è molto difficile trovare porcini, presenti invece sotto i faggi, oppure (nel caso del Boletus aestivalis) in aree caratterizzate da noccioli. Per non dire di betulle e pioppi tremuli, simbionti dei porcinelli». Quest’anno la raccolta funghi in Val Seriana è sostanzialmente libera e gratuita, a esclusione dei territori che ricadono nei Comuni di Ardesio, Gandellino, Gromo e Oltressenda Alta, dove si paga un permesso, con regolamento disponibile sul sito della Comunità Montana (www.cmvalleseriana.bg.it). Per il rilascio del tesserino c’è una quota di 5 euro (un giorno) oppure 10 euro (settimanale), 20 euro (mensile) o 30 euro (annuale dll'1 aprile al 15 novembre). Sono esentati i coltivatori diretti residenti e i proprietari dei boschi sulla loro proprietà. «Bisogna lavorare - afferma Bigoni – per avere un tesserino unico a prezzo calmierato, disponibile nei locali pubblici dei paesi più frequentati. Non mancano le perplessità: in quota, per esempio, i confini non sono ben verificabili».

Un elemento importante è senza dubbio l’equipaggiamento, dato che spesso accade di vedere escursionisti che affrontano i boschi in maniera inadeguata, addirittura con sandali e infradito. Per la sicurezza, utile far riferimento alle guide del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Nell’opuscolo specifico per i cercatori di funghi (scaricabile gratuitamente sul sito www.sicurinmontagna.it) si sottolinea la necessità di calzare scarponcini dalla suola artigliata (non stivali di gomma), evitare zone eccessivamente impervie o sconosciute e segnalare prima itinerario e tempi ipotizzati di uscita. «Bisogna rispettare - aggiunge Bigoni - elementari regole di buonsenso, compreso l’utilizzo di contenitori areati (cesti di vimini) per depositare i funghi. Molto utili anche gli zaini specifici, che lasciano all’escursionista le mani libere per meglio destreggiarsi nelle aree scoscese».

 

 

Alla "Mostra del Fungo" (ma anche tutto l’anno, ogni lunedì e venerdì dalle 21 alle 22.30 presso la sede a due passi dal Municipio di Villa d’Ogna), l’Associazione Bresadola offre il servizio della determinazione dei funghi raccolti. Anche qui arriva qualche distorsione della burocrazia. Per certificare la commestibilità è (giustamente) necessario l’Ufficiale Sanitario. Il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Ats Bergamo promuove per questo un servizio gratuito, disponibile però solo a Bergamo città (uffici di via Borgo Palazzo, il lunedì e venerdì dalle 9.30 alle 12 e lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30), Trescore Balneario (Ufficio Sanità pubblica via Mazzini, dal 26 agosto il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 14.30 alle 15.30) e Treviglio (Ufficio Sanità di via Rossini, dal 2 settembre, lunedì e mercoledì dalle 14 alle 15). Gli orari sono piuttosto ristretti, ma soprattutto restano completamente scoperte le Valli, dove (ovviamente) si concentrano funghi e cercatori. E questo nonostante la stessa Ats «raccomandi vivamente di far controllare i funghi presso l’Ispettorato Micologico». Un ulteriore piccolo segnale, se ancora ve ne fosse necessità, di come l’attenzione per la montagna passi anche e soprattutto da questi piccoli servizi.

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