Dalla scherma alle moto

A Yara, Contro la violenza di genere Altrimenti a che serve, lo sport

A Yara, Contro la violenza di genere  Altrimenti a che serve, lo sport
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Bisognerà pur chiedersi ogni tanto perché lo sport è così importante nelle nostre vite e, ancora, perché muove la gente, i sentimenti e le stelle. Le risposte arrivano da una settimana come questa, Contro la violenza di genere. Una settimana di sport dedicata alla memoria di Yara Gambirasio, con manifestazioni, tornei, convegni e incontri nelle scuole per condannare la violenza di genere e nel mondo dello sport.

 

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A suon di stoccate. La Scherma Bergamo ha organizzato una gara a coppie Lui & Lei tra i propri atleti over 12 anni al centro sportivo Don Bepo Vavassori al Villaggio degli Sposi, che, con molto entusiasmo, ha condiviso ed esaltato il testo introduttivo alla manifestazione predisposto dell'assessore allo Sport del del Comune, Loredana Poli: «La violenza contro le donne e i minori è una gravissima forma di discriminazione e violazione dei diritti fondamentali alla vita, alla libertà, alla sicurezza, alla dignità, all’integrità fisica e mentale. Vinciamo insieme la partita più importante: quella contro la violenza sulle donne».

Dai roller all'acqua, a Italcementi. È a questo che serve lo sport, a tramandare quel che di buono possiamo fare affinché non vinca il male. Ognuno come può, ognuno come sa fare. La Uisp, per esempio, all'Italcementi ha fatto la partire la giornata A tutta Uisp con l’incontro di roller derby femminile tra le Crimson Vipers Bergamo e le Breaking Bears Berlin, match preceduto da un’esibizione e presentazione degli sport subacquei a cura dell’Asd Submania e da prove di Kayak organizzate dall’Asd Il Canneto. Ogni sport va bene purché riesca a tramandare valori positivi e insegnamenti. Martedì 4 ottobre, sempre Uisp sarà protagonista del convegno sul tema Lo sport come professione: scelta di vita possibile per le donne?, che vedrà la partecipazione di ospiti illustri, tra cui lo storico dirigente della Uisp Luciano Senatori.

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E in sella alla moto. Chi di corsa, chi con la passione. Chi con la spada o il fioretto, chi con la pagaia. Lo strumento sceglietelo voi. Ovviamente la Federazione motociclistica italiana ha scelto le moto. Sabato sono partiti in 120 venti dal concessionario Dall'Ara con addosso una casacca rosa. Centauri gentili. Da Bergamo hanno portato avanti questa carovana su due ruote fino a Brembate, al centro sportivo dove si allenava Yara. C'era anche il sindaco di Brembate. Alla fine, però, quel che conta lo ha riassunto sempre la Poli del Comune: «Lo sport è contro la violenza di genere: se gli sportivi amano la vita oltre ogni possibile vittoria, se gli sportivi rispettano le regole oltre la momentanea convenienza, se i genitori vivono lo sport delle bambine e dei bambini soprattutto come occasione formativa di educazione alla socialità, se anche per te l'avversario non è un nemico ma il compagno di strada senza il quale non potresti fare la tua gara».