Quanto è attendibile il rapporto che definisce Bergamo «città felice»
Proprio nel giorno del decimo compleanno di Twitter, si scopre che analizzando ben 49,5 milioni di cinguettii, Bergamo è la decima provincia più felice d’Italia, la prima della Lombardia. A sancirlo iHappy 2015, il report annuale che monitora il “sentiment” degli utenti italiani di Twitter, ovvero la negatività o la positività delle emozioni messe sulla piazza virtuale. Nel rapporto di quest’anno si legge: «Ciò che rende unico l’indice iHappy è il suo essere basato interamente sulle reazioni istantanee dei singoli individui agli avvenimenti che accadono nella vita di ciascuno e che possono incidere positivamente o meno sul proprio livello di felicità. Questi avvenimenti possono essere i più disparati: la nascita di un figlio, il litigio con la fidanzata, un compleanno da festeggiare, una bella giornata di sole, la vittoria della propria squadra del cuore, un furto subito, una passeggiata nel centro città. Per urlare la propria gioia o rabbia, 140 caratteri sono più che sufficienti!».
Bergamo prima in Lombardia, decima in Italia. Come detto, per realizzare questa graduatoria, presentata dal Corriere della Sera e redatta da Andrea Ceron, Luigi Curini e Stefano M. Iacus, sono stati analizzati ben 49,5 milioni di tweet, circa 135mila ogni giorno. I cinguettii provenienti dalla bergamasca sono risultati essere i più allegri della Lombardia: ben il 55,5 percento di essi esprimevano emozioni allegre, il 2 percento in più rispetto alla media nazionale. Davanti a Bergamo si piazzano solo Novara (57,2%), Genova (56,8%), Lucca (56,6%), Perugia (56,5%), Firenze (56,4%), Cagliari (56,4%), Bari (56,3%), Trento (56,3%) e Barletta-Andria-Trani (55,9%). Milano, seconda provincia lombarda più felice, è solo 27esima, mentre la provincia più triste del 2015 è quella di Cuneo, poco sotto quelle di Olbia-Tempio, Belluno, Pavia e Aosta. Rispetto a un anno fa, Bergamo ha scalato ben 43 posizioni e se si prendono in considerazione soltanto le province più popolose d’Italia, ovvero quelle con più di 900mila abitanti, Bergamo sorride ancora di più, conquistando la terza piazza dietro soltanto a Firenze e Bari.
È una ricerca attendibile? La domanda che, a questo punto, sorge spontanea è: quanto è attendibile iHappy? Si può realmente fare affidamento su un report stilato prendendo in considerazione soltanto i pensieri degli utenti di Twitter? Innanzitutto bisogna capire qual è stato il bacino considerato. Nel mondo, attualmente, il social dell’uccellino vanta 320 milioni di utenti attivi, cifra ben lontana dal miliardo e mezzo di Facebook e dietro anche ai 400 milioni di Instagram (toccati a settembre 2015). In Italia, secondo Il Sole 24 Ore, sono 8 milioni gli utenti registrati a Twitter, terzo social dietro Facebook (28 milioni) e Instagram (9 milioni) e se non si considera YouTube propriamente un social network. Ciò significa che, per forza di cose, il rapporto iHappy ha potuto prendere in considerazione soltanto una piccolissima fetta di popolazione italiana. La geolocalizzazione dei tweet è il secondo problema: non per tutti gli utenti iscritti è possibile risalire al Comune di residenza, dunque la ricerca ha considerato come “bergamaschi” soltanto i tweet scritti e pubblicati nella Bergamasca, che non per forza è quotidianamente frequentata soltanto da residenti della provincia. Manca, detto in altre parole, una correlazione esplicita, scientifica oseremmo dire, tra il campione preso in considerazione e la effettiva rappresentatività della popolazione locale.
Di dubbi sull'attendibilità del rapporto, dunque, ce ne sono diversi e non possono essere non considerati nel momento in cui se ne analizzano i risultati. D’altro canto, se veramente il report ha considerato i tweet relativi agli avvenimenti più disparati («la nascita di un figlio, il litigio con la fidanzata, un compleanno da festeggiare, una bella giornata di sole, la vittoria della propria squadra del cuore, un furto subito, una passeggiata nel centro città»), possiamo anche dire che Bergamo, in tal senso, parte avvantaggiata rispetto ad altre città e province italiane: quando il sole brilla alto nel cielo, come in questi giorni, la nostra città e il territorio circostante hanno poco da invidiare ad altre zone del Paese, così come i tesori di Città Alta, perfetta cornice per passeggiate romantiche e rilassanti escursioni. Poi c’è l’Atalanta: una squadra che ha un rapporto viscerale con la città e tutto il territorio orobico. E se è vero che, negli ultimi tempi, sono stati ben pochi i motivi per cui i tifosi avrebbero dovuto esprimere gioia o allegria sui social per meriti della squadra nerazzurra, è anche vero che il 2015, nel complesso, è stato un anno relativamente positivo per la Dea, con la seconda parte della scorsa stagione e la prima parte di quella in corso che hanno dato più di una soddisfazione agli appassionati. E la sicurezza? Sebbene l’argomento sia spesso al centro di accesi dibattiti politici, non ci pare avventato affermare che, rispetto alla Bergamasca, ci siano zone ben più pericolose. Insomma, prendiamo iHappy e le sue “verità” con le pinze, ma ammettiamolo: vivere a Bergamo e nella sua provincia, in fondo, non è affatto male. C’è di che esserne felici.