Che fine ha fatto il terzo figlio (ormai è in via di estinzione)
Nei giorni scorsi il principe William d'Inghilterra e sua moglie la duchessa di Cambridge Kate Middleton hanno festeggiato la nascita del terzo figlio. Qualche ora dopo anche Andrea Casiraghi, il figlio di Carolina di Monaco, e la moglie Tatiana Santo Domingo hanno annunciato la nascita di Max Ranieri: terzo figlio pure per loro.
Addio terzo figlio. Sono situazioni che le famiglie italiane hanno di fatto dimenticato: il terzo figlio da noi è una razza in via di estinzione. Lo dicono i numeri, implacabilmente. Su 5,5 milioni di famiglie con minori, solo 850mila sono andate oltre il secondo figlio. In Italia le donne senza figli tra i 18 e i 49 anni sono circa 5 milioni e mezzo, ovvero quasi la metà delle donne di questa fascia d’età, quindi in età fertile. Risultato di questa situazione è la sparizione progressiva del terzo figlio. Non è una peculiarità solo italiana, visto che proprio in Gran Bretagna uno studio della London School of Economics pubblicato su Demography, rivelava che il desiderio di costruire e progettare il futuro si sarebbe appagato nei primi due. Troppi costi? Le famiglie inglesi, aveva scritto il quotidiano Guardian, hanno scelto di fermarsi al figlio unico.
Il sistema francese: più figli e meno tasse. Come ben sanno i francesi che su questo obiettivo hanno costruito un’ambiziosa politica di incoraggiamento alla natalità, il terzo figlio ha un valore simbolico molto importante. È lui che porta la barra della sostituzione demografica sopra il tasso del due. Il tasso del due è quello che mette al riparo dal declino demografico, in quanto due genitori generano due figli e quindi il bilancio è in pareggio. Ma poi bisogna mettere nei conti chi i figli non li fa per i più svariati motivi, per questo il terzo è quello che può compensare queste situazioni fisiologiche in ogni società e in ogni epoca. In Francia è stato applicato il Quoziente familiare che rende fiscalmente molto conveniente avere più figli. Le aliquote fiscali si applicano sul reddito familiare dopo che è stato diviso per il numero di “parti” del nucleo: due “parti” i genitori, 0,5 il primo e secondo figlio, uno il terzo, 0,5 i successivi. Più figli, dunque, e meno tasse.
A titolo di esempio: una coppia con due figli e 25mila euro di reddito complessivo non paga alcuna tassa; una coppia con tre figli e 50mila euro di entrate paga al Fisco poco più di 3mila euro l'anno, con 100mila euro di reddito ne pagherebbe solo 10mila. E in Italia? Il Cgia di Mestre aveva calcolato che con il sistema transalpino una famiglia italiana con un reddito di 35mila euro e tre figli pagherebbe 6.277 euro in meno di tasse se monoreddito e 1.866 in meno se bireddito; con 60mila euro di entrate il vantaggio sarebbe di 14.551 o 8.737 euro. La Francia con tutto il suo sforzo è arrivata ad un tasso di natalità per donna dell’1,93 (quindi non ancora sufficiente al ricambio demografico). L’Italia è ferma ad un tristissimo 1,29...
Un elemento importante. Il terzo figlio è un bene non solo per una questione demografica. È lui che negli equilibri famigliari può avere una funzione importante. È l’elemento che calma le tensioni inevitabili tra il primo e il secondo, le crisi di gelosia... È un terzo polo salutare, dal punto di vista psicologico. Ed è anche un motivo di saldezza per la vita della coppia, perché il terzo è figlio della consapevolezza. Consapevoli dei problemi da affrontare. E degli errori da non ripetere.