Salgono a 305 i casi di Coronavirus in Lombardia, positiva anche una collaboratrice di Fontana
È salito a 305 il numero delle persone contagiate dal Coronavirus in Lombardia. La conferma è stata data da Regione Lombardia al termine di una giornata (mercoledì 26 febbraio) convulsa durante la quale è stata anche cancellata la consueta conferenza stampa del pomeriggio indetta per fare il punto sulla situazione epidemiologica. Come comunicato dall'ufficio stampa dell'ente, l'appuntamento è stato annullato perché si erano rese necessarie alcune verifiche sanitarie su un dipendente regionale che aveva avuto contatti con l'unità di crisi che sta coordinando la situazione di emergenza, in ottemperanza alle linee guida del ministero della Salute.
«Una mia stretta collaboratrice è risultata positiva al tampone - ha spiegato attorno alle 21. 45 il governatore Attilio Fontana con un video su Facebook -. Nel corso della giornata abbiamo eseguito i test su tutte le persone che hanno avuto a che fare in questi giorni con l'unità di crisi. Per ora io non ho contratto nessun tipo di infezione, così come le altre persone che sono entrate in contatto con lei. Possiamo quindi continuare a combattere questa battaglia insieme, anche se da oggi qualcosa cambierà. Per due settimane cercherò di vivere in una sorta di auto-isolamento, che preservi le persone che mi circondano, che lavorano con me e che vivono con me».
La Bergamasca risulta essere la quarta provincia per numero di contagi, saliti a una ventina nel corso della giornata. L'ultima persona di cui si ha conferma della positività al tampone, al momento, risulta essere un residente di Cisano Bergamasco, comune della Valle San Martino. Due invece i decessi, tutti riguardanti persone anziane e con uno stato di salute già precario. Complessivamente, sul territorio nazionale sono stati eseguiti 9.462 tamponi, e meno del 4 per cento ha dato esito positivo. «Ringrazio tutti coloro che sono in campo per fronteggiare questa emergenza - ha commentato il presidente Fontana - in particolare medici, personale sanitario e i volontari della Protezione civile».