Gabriella, vedova Covid, non chiamata per i test: «È questa la nostra organizzazione sanitaria?»
Suo marito è morto il 25 marzo per il virus. Nessuno, però, l'ha contattata per sottoporsi alle analisi avviate tra Alzano e Nembro
«Buongiorno a tutti, mio marito è stato ricoverato il 7 marzo ed è deceduto il 25 marzo. Ho già scritto di lui e non voglio ripetermi, volevo solo fare un aggiornamento in merito alla situazione surreale che sto vivendo». Inizia così la lettera pubblicata giovedì 23 aprile su Facebook da Gabriella Gandossi, residente a Nembro, che ripercorre le tappe vissute nell’attesa di essere sottoposta al test sierologico messo a punto da Regione Lombardia.
Nella mattinata di ieri (23 aprile) si sono presentate all’ospedale di Alzano e al Poliambulatorio di Nembro le prime 300 persone per effettuare l’analisi necessaria ad accertare chi ha sviluppato gli anticorpi dopo essere entrato in contatto con il Coronavirus (possederli significa aver contratto il morbo, per sapere se si è potenzialmente contagiosi serve il tampone). Stando a quanto riferito dalle autorità, i primi a essere testati saranno i cittadini ancora in quarantena fiduciaria; i soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai medici di medicina generale alle Ats; i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi identificati dalle Ats.
«Vogliamo dare una conferma dell’avvenuta malattia a quelle persone che sono a domicilio e che hanno contratto il Covid, ma che non sono stati sottoposti al tampone», aveva annunciato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera alla vigilia della campionatura.
La lettera di Gabriella prosegue però elencando le numerose chiamate che ha fatto per sapere se sarà sottoposta all’analisi, senza ottenere alcuna risposta (almeno per il momento):
-
Vivo a Nembro e questa mattina telefonata informativa... iniziano i test sierologici a campionatura da liste Ats...
-
Visto che a suo tempo non sono mai stata contattata né per quarantena né per tampone mi chiedo... Sarò nelle liste?
-
Chiamo il Comune di Nembro non sanno nulla, faranno mail per far presente la situazione ma è meglio che chiami il nostro medico...
-
Chiamo il medico il quale mi dice che essendo il sostituto del sostituto del sostituto non ne sa nulla... Non ha ricevuto nessuna richiesta di liste per suoi pazienti morti per Covid-19 né tanto meno per indicazione nominativi dei familiari che sono stati a contatto... Meglio se contatto Ats e mi da il numero...
-
Chiamo Ats, sono spiacenti e mi chiedono tutti i dati, faranno mail di segnalazione ma non sanno cosa fare né tanto meno se sarò inserita nelle liste, meglio se chiamo anche Ats dipartimento Bg Est che forse può aiutarmi...
-
Chiamo Ats Bg Est, l'operatrice che mi risponde è stupita dalla situazione e riesce a verificare se mio marito è nelle liste dei deceduti per Covid-19... Sì, c'è ed è impossibile che nessuno a suo tempo per impostare la quarantena mi abbia contattata, la persona che ha in carico la mia famiglia è tale dottoressa Civelli... Dietro mia insistenza, con la quale ribadisco che non sono stata contattata, l'operatrice mi dice che allora quasi sicuramente non sono nelle liste... Parlerà con il suo responsabile con garanzia che mi avrebbe richiamata entro 10 minuti... Più sentito nessuno...
Tutto quanto sopra è durato circa tre ore per riuscire a prendere le varie linee telefoniche. Per correttezza voglio precisare che tutti gli operatori con i quali ho parlato sono stati decisamente disponibili e molto gentili.
Quindi mi chiedo ma cosa cacchio stanno facendo... come al solito rimbalzo senza risposte... È questa la nostra organizzazione sanitaria? Spero che qualcuno si prenda la briga di rispondermi prendendosi le proprie responsabilità senza arrampicate agli specchi che è ormai lo sport principale dei nostri politici e della sanità italiana, grazie. Ciao amore mio stai tranquillo che non mollo. Ti amo».
Uno sfogo composto, ma che ricorda in diversi passaggi quello della signora Cristiana Ferraris di Alzano, che proprio durante i test di ieri si è presentata fuori dall'ospedale e ha duramente criticato sia il sindaco Bertocchi, che Ats, Regione e Governo perché, nonostante avesse accudito sua suocera morta di Covid, nessuno le aveva mai fatto il tampone e non era stata chiamata per sottoporsi ai test sierologici. L'ennesima dimostrazione, purtroppo, che qualcosa non ha funzionato e sta continuando a non funzionare.